Lessico


Chilo e Chimo
cioè succo

I due sostantivi greci chylós e chymós sono sinonimi e significano succo, derivati ambedue dal verbo chéø, versare, spandere. Forse ai tempi di Aldrovandi e di Gessner veniva chiamato chilo il materiale alimentare presente nel tratto intestinale, ma oggi tale terminologia sarebbe errata.

Oggi per chilo si intende quel liquido di aspetto lattescente trasportato dai vasi linfatici intestinali durante la digestione. Tale aspetto è conferito dalla presenza di particelle lipidiche relativamente grosse (chilomicroni) capaci di intercettare la luce, conferendo l'opalescenza; anche la linfa partecipa alla formazione del chilo, il quale passa nel circolo venoso attraverso il dotto toracico.

Invece per chimo oggi si intende la massa semiliquida che si forma nel canale intestinale in seguito alla digestione gastrica degli alimenti. Il chimo è acido nello stomaco a causa dell'elevata cloridria ivi esistente. Dopo 3 o 4 ore dall'assunzione del cibo viene immesso a piccoli fiotti nel tratto duodenale dell'intestino tenue, in cui diventa alcalino mescolandosi con il succo pancreatico e con la bile. La velocità di progressione del chimo è regolata dalla sua stessa consistenza e dalla percentuale dei componenti lipidici in esso contenuti.