Lessico


Giambattista Della Porta

Giambattista Della Porta, amico di Aldrovandi, nacque a Vico Equense o forse a Napoli nel 1535, e quivi morì nel 1615. Nato da famiglia nobile, si dedicò giovanissimo allo studio della filosofia e delle lingue europee. Acquisì precocemente molte esperienze viaggiando e rivelò subito il suo carattere intraprendente scrivendo i primi capitoli della sua opera Magia Naturalis a soli 15 anni. Il suo entusiasmo gli porterà alcuni problemi, tanto che dovrà intervenire Papa Paolo III a salvarlo dall’accusa di magia. Collaborò inoltre nella sua città alla fondazione dell’Accademia dei Lincei e a quella degli Oziosi. In una sua proprietà nei pressi di Napoli, creò un museo di curiosità della storia naturale e un giardino botanico. Inventò e descrisse strumenti ottici fra i quali, pare, anche il cannocchiale, che allora forniva solo 3 ingrandimenti angolari; sperimentò la camera oscura, la lanterna magica e un primo rudimentale termometro; studiò inoltre l'alchimia e l'astrologia.

A soli 23 anni pubblicò il suo primo lavoro dal titolo Magiae naturalis libri IIII (1558) in cui viene sviluppata la concezione magico-spiritualistica del mondo simile a quella di Paracelso, un’opera che venne successivamente espansa in 22 libri e compendiata in un solo volume nel 1584 quando l’autore aveva 49 anni; in questa forma il trattato ebbe grande popolarità e venne tradotto dal latino nelle principali lingue europee, quindi ripubblicato in latino per circa un secolo in diversi Paesi: Magiae naturalis libri viginti, in quibus scientiarum naturalium divitiæ, et deliciæ demonstrantur. Iam de novo, ab omnibus mendis repurgati, in lucem prodierunt. Accessit index, rem omnem dilucidè. È un classico libro di segreti con venti libri che trattano gli argomenti più disparati con astuzie e indicazioni singolari, talvolta con pretese scientifiche ed esperienze nel campo della chimica e fisica. Ricorderemo i più importanti capitoli del De pneumaticis, con lo straordinario Horologium aquatile illustrato da due belle xilografie e, nel De catopricis, lo "speculo concavo" che accende un fuoco vivace. Ed ancora segreti più semplici e popolari: come burlare le dame facendole diventare verdi o lentigginose; come colorare i capelli, come eliminare la forfora, come farli crescere. E suggerimenti diversi per conoscere l’avvenire dell’uomo con la chiromanzia, come conservare la frutta, come fare i belletti. In questo mondo di magici segreti l’autore crede molto, tanto da investire molti denari nel suo "Museo di curiosità" che nascerà dibattendosi fra problemi economici e varie controversie anche di carattere religioso. L’Autore nel Magiae naturalis riassume le credenze e le conoscenze dell’epoca e le perfeziona con indagini e sperimentazioni sulle forze naturali che lo portano a essere considerato di poco precedente alla moderna scienza empirica.

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Nel 1560 fondò a Napoli l'Accademia dei Segreti della Natura, forse il primo circolo scientifico moderno. Si dedicò anche alla fisiognomia, termine usato dalla scuola aristotelica per designare la scienza che deduce la psicologia delle persone dalle caratteristiche corporee, soprattutto del volto. Nel mondo antico la fisiognomia ebbe largo impiego sia nella mantica che nella medicina e nel periodo rinascimentale lo ebbe grazie alle ricerche di Gerolamo Cardano, nonché di Giambattista Della Porta che nel 1586 pubblicò De humana physiognomonia libri IIII, in cui propone appunto la teoria secondo cui la particolarità del carattere di un uomo e quella del suo fisico è espressa dal suo volto.

Affascinato dalle antiche teorie sulla signatura e dagli studi del contemporaneo Crollio, Giambattista Della Porta compila con passione il suo Phytognomonica (1588): Phytognomonica Io. Baptistæ Portæ Neapolitan octo libris contenta; in quibus nova, facillimaque affertur methodus, qua plantarum, animalium, metallorum; rerum denique omnium ex prima extimae faciei inspectione quivis abditas vires assequatur. In quest’opera egli ribadisce che tutte le cose esistenti in natura siano in correlazione reciproca attraverso le loro proprietà occulte, che si manifestano nella forma, "impronta" o sembianza dell’oggetto. Attraverso l’osservazione di queste caratteristiche si possono comprendere le corrispondenze, le affinità e i contrasti tra oggetti. Le piante o gli organi animali che assomigliano a uno specifico organo umano, "simpatizzano" con esso, e potranno così guarirne, per magia naturale, qualsiasi disturbo o affezione. Le piante gialle purgheranno la bile, le piante lattiginose saranno efficaci per la produzione del latte, le piante "ossute" guariranno le ossa. Le piante sono ordinate in sette classi: nella prima classe inserisce l’habitat del mondo vegetale, separando le piante acquatiche dalle terrestri e dalle montane. La parte più nota è la seconda, nella quale tiene conto della somiglianza della pianta con varie parti del corpo umano: abbiamo così quelle che hanno somiglianza con il cuore, con gli occhi, con i capelli, i denti e così via. La forma indica la parte del corpo umano che va trattata e che troverà giovamento. Nella terza sono elencate le piante che descrivono gli animali, nella quarta le malattie dell’uomo, nella quinta quelle che hanno le qualità degli animali, nella sesta quelle con particolarità analoghe a quelle dell’uomo e nella settima le piante rapportate agli astri. Ecco la lunaria, utile nei "morbi" lunari e nelle mestruazioni irregolari, ecco l’erba scorpioide indicata contro il morso degli scorpioni. Ma la signatura non si limita a quelle che sono le esteriorità della pianta, anche le proprietà come il colore e il gusto sono importanti: le rose rosse e il corallo sono efficaci contro le emorragie mentre il rabarbaro, lo zafferano e il limone cureranno la gialla bile. Le illustrazioni del Phytognomonica conservato nella Bibliotheca Antiqua Aboca sono state colorate in altra epoca e rendono l’opera ancora più affascinate, come sorprendente è l’espressività dei pochi ma precisi tratti del disegno. Diventa obbligatorio per chi legge scorrere le tavole allegate a questo libro nella nostra biblioteca virtuale: sono di un gusto e di una qualità veramente unici.

da www.abocamuseum.it

Della Porta è noto soprattutto per la sua opera letteraria: scrisse alcune tragedie delle quali ne è pervenuta una sola (Giorgio, 1611) e varie commedie erudite di derivazione plautina, ricche di elementi popolareschi con echi della commedia dell'arte.