Lessico


Onan
Onanismo del genere Gallus

Un Santo mancato

A causa della norma del levirato Onan aveva l’obbligo di dar prole alla moglie del proprio fratello defunto. Nella Bibbia la figura di Dio ci appare spesso come quella di un mafioso: quando qualcuno non gli va a genio, lo fa morire, fregandosene se è giovane o attempato.

I Greci, invece, avevano una visione ben diversa della divinità, espressa in modo sintetico nel IV sec. aC dal commediografo Menandro (342-290) in Dìs exapatôn, Due volte ingannatore: Muore giovane quello che gli Dei amano (Hòn hoi theoí philoúsin apothnëskei néos, ripreso circa un secolo più tardi da Plauto in Bacchides: Quem di diligunt adulescens moritur).

Vediamo come andò la faccenda di Onan che, per la teologia cristiana, attraverso il sostantivo onanismo, sta a indicare una pratica peccaminosa anticoncezionale.

Genesi 38,6-10: “Giuda poi dette in moglie ad Er, suo primogenito, una donna di nome Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, era spiacevole agli occhi del Signore e il Signore lo fece morire. Perciò Giuda disse a Onan: «Entra dalla moglie di tuo fratello, compi il tuo dovere di cognato e suscita prole a tuo fratello». Ma Onan, sapendo che la prole non sarebbe sua, quando si accostava alla moglie di suo fratello, impediva tutto emettendo in terra, per non dar prole al suo fratello defunto.”

Voi vi chiedete come andò a finire. Semplice: il Signore fece morire anche lui. Giuda allora dice a Tamar di starsene buona buona in casa a fare la vedova inconsolabile in attesa che il terzogenito, fratello di Er e di Onan, sia in grado di generare. Ma Tamar è giustamente presa dalla fregola e si fa passare per puttana velandosi il volto, e Giuda non se ne accorge, cosicché il suocero scopa la nuora che concepisce un figlio-nipote, anzi, due figli-nipoti, che ebbero il nome di Fares e Zerah.

Fares divenne uno degli antenati in linea retta di Cristo.

Insomma, Dio ne ha fatte fare di tutti i colori agli uomini pur di far nascere Cristo. Poi, oggi, la Chiesa si meraviglia di uteri in affitto et similia! Da notare, per rimanere in tema, che con una legge come quella del levirato gli accoppiamenti non erano certo casuali. È quasi inutile disquisire se il patrimonio genetico del cognato corrispondesse perfettamente a quello del marito defunto, in modo da supplire anche alla non casualità dell’accoppiamento con il cognato.

Levirato

Dal tardo latino levir, il fratello del marito, e quindi il cognato. È un’istituzione secondo la quale un uomo ha l’obbligo, o semplicemente il diritto, di sposare la vedova del proprio fratello. Tale obbligo riguarda per lo più la vedova del fratello maggiore, e non si estende a quella del fratello minore. Il levirato, che è la forma più comune dei matrimoni cosiddetti secondari, era frequente fra i popoli antichi e aveva lo scopo di mantenere l’integrità delle famiglie e la proporzione dei beni. Presso gli Ebrei (Deuteronomio 25.5-10) il cognato era obbligato a sposare la cognata rimasta vedova e senza figli. L'eventuale primogenito avrebbe assunto il nome del defunto. Il cognato poteva rifiutare tale matrimonio, facendo una pubblica dichiarazione davanti alla vedova e agli anziani. La norma persiste tuttora nel diritto rabbinico, anche se da molti secoli la tendenza è di spingere il cognato a rifiutare il matrimonio, lasciando così libera la vedova dal vincolo che altrimenti la legherebbe. Il levirato si incontra tuttora presso popolazioni quali i Vedda, gli Andamanesi, gli Ona e molte tribù australiane.