Lessico


Orzo

Triticum e Hordeum
acquarello di Ulisse Aldrovandi

Nome comune del genere Hordeum, appartenente alla famiglia Graminacee, e in particolare delle specie coltivate. Sono erbacee di aspetto simile a quello del frumento, a foglie lanceolate, ruvide, spighe aristate portanti successivi gruppi di tre spighette, ognuna a un solo fiore, semi (cariossidi) quasi sempre vestiti (con glumette aderenti).

Se ne conoscono tre gruppi: Hordeum dystichum, a spiga compressa e allungata perché solo le spighette mediane sono fertili; Hordeum vulgare (o comune) a spighe rettangolari in sezione; Hordeum hexastichum, a spighe esagonali.

L'orzo è un cereale di grande coltura, con varietà a semina primaverile o autunnale, assai adattabile al clima freddo o arido; richiede terreni sciolti, asciutti, non acidi. Si coltiva per ottenere farina per panificazione, alimenti dietetici e zootecnici, alcol, amido e come succedaneo del caffè; le varietà distiche, povere di glutine (meno del 10%), sono gli orzi da birra; l'orzo comune è spesso impiegato in erbai come foraggio.

L'orzo “perlato”, inoltre, cioè quello ben nettato e ridotto a granelli tondeggianti di grandezza uniforme, è usato come ingrediente principale di saporite zuppe, minestre e minestroni (particolarmente diffuse nel Trentino-Alto Adige e nel Friuli-Venezia Giulia). I maggiori produttori sono: Francia, Canada, Gran Bretagna, Germania, Spagna, USA. In Italia si coltiva specialmente in Puglia e Sicilia.