Lessico


Papavero

Papaver: genere di piante della famiglia Papaveracee con una quarantina di specie in prevalenza delle regioni più temperate. Le foglie dei papaveri sono profondamente incise e riunite in rosette attorno alla base del fusto. Questo, generalmente lungo e sottile, è coperto di brevi setole. I fiori sono solitari e particolarmente fragili; nella maggior parte delle specie, i petali recano una macchia scura alla base. La linfa è ricca di alcaloidi.

Papaver rhoeas

La specie più diffusa in Italia è Papaver rhoeas, rosolaccio o papavero selvatico. Mi sono sempre chiesto cosa significhi rhoeas, e finalmente oggi, 1° novembre 2007, ci sono arrivato: in greco il papavero è detto μήκων, ma il papavero selvatico è detto ῥοιάς μήκων, dove ῥοιάς sta al posto dell'aggettivo ῥυάς che significa flaccido, molle, che si affloscia, derivato dal verbo ῥέω che significa scorrere, fluire. Il rosolaccio è un'erba annua propria dell'Europa, Asia temperata, Africa boreale e orientale, isole africane dell'Atlantico, naturalizzata nell'America Settentrionale, diffusa fra le messi, nei prati e spesso ruderale. È alta fino a 60 cm, ha fusto un po' peloso, verde-grigiastro, poco ramificato, con foglie pennatopartite; ha fiori apicali, grandi, scarlatti, a 4 petali con unghia nera, pieghettati nel boccio; il frutto è una capsula contenente molti semi. I fiori contengono un alcaloide (readina) e una sostanza colorante costituita dall'acido readico e dall'acido papaverico; i petali si usano per tingere in rosso la lana, alcuni vini e il formaggio d'Olanda.

Papaver somniferum

Dai semi del Papaver rhoeas si può trarre un olio affine a quello dato dal Papaver somniferum meglio noto come papavero da oppio, che vanta numerosi impieghi. I frutti essiccati, detti capsule, contengono una grande quantità di semi utilizzati a scopo alimentare, come ingredienti aromatici di prodotti da forno. La linfa raccolta dalle capsule ancora acerbe viene fatta essiccare e trasformata in oppio, un composto contenente svariati alcaloidi che trovano impiego in medicina, ad esempio per la produzione di morfina. Dalla purificazione di quest'ultima si ottiene, per sintesi, l'eroina.

Papaver alpinum

Altra specie congenere è il Papaver alpinum (papavero alpino), erba perenne propria dell'Europa centrale e meridionale, Turkestan, Afghanistan, Himalaya e regioni artiche, presente sulle Alpi e in alcuni settori dell'Appennino, in luoghi ghiaiosi d'altitudine. È pianta rizomatosa e cespugliosa, con foglie pennatosette grigio-verdastre o glaucescenti, glabre o pelose, e fiori ampi, bianchi o gialli. Il frutto è una cassula obovata poricida. È coltivato nelle roccere dei giardini alpini.

Varietà ornamentali di papavero sono state ottenute dal Papaver orientale, dell'Asia Minore, e dal Papaver nudicaule, delle terre nordiche.

Papaver orientale

Il Papaver orientale è una specie perenne spesso coltivata a scopo ornamentale, originaria del bacino del Mediterraneo e delle regioni del Caucaso meridionale. Alta da 60 a 120 cm, porta fiori del diametro di circa 15 cm, di colore rosso mattone; da essa sono state ottenute numerose sottospecie dalle colorazioni variabili dal rosa, all’arancione, al rosso.

Papaver nudicaule