Lessico


Pínax

Uno dei pínakes dalla numerosissima collezione di Locri
conservata presso il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria
raffigura Persefone
e Ades seduti sul trono - V secolo aC.
Secondo Porfirio
il gallo era sacro a Persefone
che ne regge uno nella mano destra.

Porfirio De abstinentia carnium IV,16: But most theologists say that the name of Proserpine is derived from nourishing a ringdove: for the ringdove is sacred to this Goddess. Hence, also, the priests of Maia dedicate to her a ringdove. And Maia is the same with Proserpine, as being obstetric, and a nurse. For this Goddess is terrestrial, and so likewise is Ceres. To this Goddess, also, a cock is consecrated; and on this account those that are initiated in her mysteries abstain from domestic birds. In the Eleusinian mysteries, likewise, the initiated are ordered to abstain from domestic birds, from fishes and beans, pomegranates and apples; which fruits are as equally defiling to the touch, as a woman recently delivered, and a dead body. (www.animalrightshistory.org)

I pínakes, al singolare pínax (tavola di legno, quadro, da cui pinacoteca), sono dei quadretti votivi in terracotta, prodotti in Magna Grecia tra il 490 e il 450 aC principalmente nelle póleis di Rhegion e Locri Epizefiri.

Per denominarli č stato oggi mantenuto l'uso della lingua greca (pínax/pínakes = quadretto/i). Nel mondo artistico di cultura greca i pínakes furono un'iniziativa originale dei ceramisti, ideati e prodotti solo per la devozione a Persefone, nella maggior parte di ottima fattura artistica e di animata raffigurazione, originariamente anche abbellita da colori vivaci di cui restano solo poche tracce su alcuni quadretti.

Le raffigurazioni in bassorilievo venivano offerte per devozione a Persefone, la dea rapita dal dio dell'oltretomba Ades, il quale la portň negli inferi per sposarla ancora fanciulla.

Un considerevole numero di esemplari di pínakes č custodito presso il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria dove in circa centosettanta modi diversi sono rappresentati i vari momenti del mito: il ratto di Persefone, i preparativi per le nozze, i due sposi in trono, la raccolta della frutta, etc.

Dall'analisi del materiale trovato si desume che per poter soddisfare la grande richiesta di questo tipo d'offerte votive i quadretti venivano prodotti in serie, utilizzando matrici. Tutte le offerte divenute numerose e ingombranti, dopo essere state ridotte in pezzi venivano accantonate in fosse di deposito nelle adiacenze del santuario di Locri - che sorgeva presso il colle Mannella - dagli addetti al culto, che attuavano un rito tradizionale consacrandole alla divinitŕ e impedendone il riutilizzo, altrimenti sacrilego. Per questo motivo nessuno dei pínakes ritrovati oggi č integro, ma al piů riassemblato.

Pínax di Eros, Ermes e Afrodite

Pínax di un uomo con cavallo

Pínax di Persefone che apre il Likon Mystikon