Lessico


Senofonte

Madrid - Museo del Prado

Storico greco (ca. 430 aC - ca. 350 aC). Nacque ad Atene da un facoltoso ateniese di nome Grillo e fu discepolo di Socrate. Nel 401 aC per invito di un amico tebano, Prosseno, e contro il parere di Socrate, si unì alla spedizione di Ciro il Giovane e dei suoi mercenari greci contro il fratello Artaserse II re di Persia.

Nel corso delle operazioni i generali greci furono uccisi e Senofonte fu scelto a sostituire Prosseno. Sconfitto e morto Ciro a Cunassa, Senofonte, insieme allo spartano Chirisofo, guidò i suoi compatrioti dall'interno del continente fino al Mar Nero, attraverso varie peripezie, quindi (399 aC) li lasciò per tornare in Grecia.

Per le sue simpatie spartane, subito dopo o poco più tardi venne condannato all'esilio da Atene. Nel 396 fu al servizio del re spartano Agesilao, da lui molto ammirato, contro la Persia, e con lui combatté a Coronea contro i Beoti e altri greci nel394. Gli Spartani lo compensarono delle sue simpatie e delle sue azioni donandogli un possedimento a Scillunte, presso Olimpia, dove Senofonte visse con la moglie e i figli attendendo all'agricoltura, all'equitazione e alla caccia. Quando Scillunte fu ripresa agli Spartani dagli Elei, Senofonte migrò a Corinto e forse poté rientrare occasionalmente ad Atene.

Su molte circostanze della sua vita siamo informati dalle stesse sue opere storiche, filosofiche, politiche e tecniche. Alla giovinezza si riferisce l'Anabasi (Salita dalle coste verso l'interno), che narra in 7 libri, in uno stile vivace, le vicende al servizio di Ciro e poi la ritirata dei 10.000 greci. Le Elleniche, pure in sette libri, continuano la storia di Tucidide dal 411 aC alla battaglia di Mantinea (362 aC). La Ciropedia (Educazione di Ciro), in 8 libri, è una biografia idealizzata di Ciro il Vecchio, fondatore dell'Impero persiano, con particolare riguardo alla sua formazione giovanile e con lo scopo evidente di tracciare un ritratto del monarca perfetto.

L'Agesilao è un encomio del re spartano Agesilao, composto poco dopo la sua morte (360 aC). Con la Costituzione degli Spartani si passa al trattato politico, con la descrizione encomiastica dello Stato spartano, mentre alle finanze pubbliche è dedicato il Perì póron (Sulle entrate). I Memorabili, in 4 libri, contengono una difesa della memoria di Socrate, aneddoti della sua vita e stralci delle sue idee; l'Apologia di Socrate vuol dimostrarne l'innocenza; il Simposio descrive un banchetto con la presenza di Socrate; il Gerone, dialogo fra il tiranno Gerone di Siracusa e Simonide di Ceo, discute la condizione del monarca e del cittadino; l'Economico è un trattato in forma dialogica sul buon governo di una fattoria, derivato dall'esperienza stessa di Senofonte a Scillunte, e non privo di garbo; l'Ipparchico verte invece sui doveri di un capitano di cavalleria, come l'Equitazione vuol essere un manuale per il cavaliere, e il Cinegetico per il cacciatore.

Quella di Senofonte è una figura contemporaneamente modesta e semplice, e complessa e significativa di quel momento politico in cui l'età d'oro di Atene e in genere del sistema politico della polis entravano in crisi. Ateniese, egli passò la maggior parte della sua vita nell'Asia monarchica e in Sparta oligarchica; educato alla libera scuola socratica, sentì costantemente il fascino delle grandi personalità di uomini politici come Ciro e Agesilao; alla debolezza delle sue qualità speculative accompagnò capacità divulgativa e d'intrattenimento, esponendo i problemi senza molta profondità ma in modo garbato. Questo storico, che aveva voluto essere il continuatore di Tucidide, si muove in realtà in tutt'altra direzione, non avendone il nerbo né la facoltà d'introspezione nei grandi eventi e nei grandi fenomeni storici.

Così pure, come filosofo, le sue ambizioni non riuscirono ad andare oltre la raccolta di prestiti da varie scuole, soprattutto la socratica; mentre la sua abilità e competenza si rivelarono in materie pratiche, come l'equitazione o l'arte della guerra; e i suoi esiti migliori li raggiunse in un libro di memorie e di esperienza personale come l'Anabasi, che nei suoi limiti è un piccolo capolavoro, perfettamente riuscito e di perenne freschezza.

Questa versatilità, questa capacità di ricezione più che di creazione, di osservazione spicciola e immediata della vita, questo gusto eclettico rispondono appunto al nuovo tipo di uomo che l'ellenismo definì già nel secolo in cui Senofonte visse la maggior parte della propria vita. Appunto le qualità mediocri dello scrittore e dell'uomo lo rendono però simpatico al lettore e ne hanno garantito il successo ininterrotto anche nelle scuole, dove la lingua pura di questa ape attica costituì per molte generazioni il banco di esercizio e di prova per lo studio del greco; e scene come quella della battaglia di Cunassa o dell'arrivo dei mercenari greci al mare nell'Anabasi, descrizioni come la vita del gentiluomo di campagna nell'Economico, o dell'infanzia di Ciro nella Ciropedia, furono a lungo ammirate e imitate da scrittori posteriori.

Liber chronicarum – 1493
di Hartmann Schedel (Norimberga 1440-1514)