La gallina dalle uova d'oro nei secoli
Uova
di Marans
La gallina dalle uova d'oro
La gallina dalle uova d’oro è una personaggio fiabesco che popola la tradizione fin dall’antichità, quando la troviamo protagonista di una favola di Esopo (forse sec. VI aC) che recita pressapoco così:
“Un tale possedeva una bella gallina che faceva le uova d’oro. Pensando che avesse un mucchio d’oro nelle viscere, egli la uccise, e trovò che dentro era fatta come tutte le altre galline. Così, per la speranza di trovar la ricchezza tutta in una volta, restò privo anche del suo quotidiano provento. Accontentatevi quindi di quello che avete e guardatevi dall’essere insaziabili.”
Tale situazione è poi ripresa, tra gli altri, da Jean de La Fontaine (Château-Thierry, Champagne, 1621 - Parigi 1695) nel quinto libro delle sue favole:
Libro V |
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XIII - La Gallina dalle uova d'Oro |
XIII - La Poule aux œufs d’or |
Della seguente favola il costrutto |
L’Avarice perd tout en voulant tout gagner. |
Jack o Giacomino
Tra i protagonisti della favola popolare anglosassone di “Jack e il fagiolo magico”, c’è pure la gallina dalle uova d’oro, che qui è posseduta da un Orco. In questa fiaba si narra di Jack (Giacomino nella versione italiana) e di sua madre, che sono poveri. Un giorno, tramite una pianta magica di fagiolo che arriva fino al cielo, Jack scopre sulle nuvole la casa di una coppia di Orchi e furbescamente inganna la moglie orco (inizialmente all’insaputa del marito) per rubarle prima dei sacchi d’oro, poi la gallina dalle uova d’oro, infine un’arpa d’oro. Riuscendo poi a neutralizzare l’Orco facendolo cadere dalla pianta, Jack (che sposerà una principessa) e sua madre vivranno sereni e ricchi. Qui è presentata la traduzione dall’originale della sequenza riguardante la gallina:
“… Una mattina Giacomino si alzò presto, salì sul fagiolo in alto, finché arrivò in cima e poi camminò fino alla casa dell'orco. Lì, vi ritrovò l'orchessa alla porta. "Buondì, signora," disse, "sareste così gentile da darmi qualcosa da mangiare?" "Và via, ragazzo" rispose l'orchessa, "o mio marito ti mangerà per colazione. Ma tu non sei per caso lo stesso che è venuto qui tempo fa? Lo sai che da quel giorno a mio marito manca un borsone d'oro?" "È molto strano, mia signora," rispose furbescamente Giacomino, "avrei qualcosa da dirvi a proposito, ma ora ho troppa fame, e non riuscirei a spiegare bene se prima non mangio qualcosa." La donna era molto curiosa, così, portò Giacomino in cucina e gli diede qualcosa da mangiare, ma come ebbe cominciato, bum bum! Si udirono i passi rumorosi dell'orco, e l'orchessa nascose il ragazzo nel forno. Tutto si svolse come la volta precedente. Venne l'orco dicendo: "Ucci ucci", e depositò sul tavolo tre grossi buoi e poi disse alla moglie: "Moglie, portami la gallina dalle uova d'oro." Ella gliela portò, e l'orco disse: "Deposita" e quella depositò un uovo tutto d'oro, e poi la testa dell'orco ricominciò a ciondolare dal sonno, e presto cominciò a russare da far tremare la casa. Subito Giacomino saltò fuori dal forno e s'impossessò della gallina fatata, e in men che non si dica schizzò via; ma questa volta la gallina schiamazzò, e il rumore fece svegliare di colpo l'orco, e mentre Giacomino si affrettava all'uscita, sentì l'orco gridare: "Moglie, moglie, che ne hai fatto della mia gallina magica?" E la moglie rispose: "Perché, mio caro?" Questo fu tutto ciò che Giacomino udì, poiché corse giù sul fagiolo e come un razzo fu presto di ritorno a casa. E quando fu in casa, tutto contento mostrò la gallina dalle uova d'oro alla mamma, e disse alla bestia fatata: "Deposita", e ad ogni parola d'ordine, la gallina prodigiosa depositava un uovo d'oro.”
Segnalazioni di Alfredo Colella