Teodoro Pascal
Le razze della Gallina domestica
trascrizione di Fernando Civardi - 2010
Gli accenti rispettano la grafia del XXI secolo
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6 – Razze austro-ungariche e russe
1) INTRODUZIONE – Poche sono le razze delle regioni austro-ungariche e russe. Nei caratteri morfologici, salvo la razza collo nudo di Transilvania, che è veramente sorprendente per anormalità morfologica, nessuna razza offre speciale interesse in questo campo. L’Ungheria, la Boemia e la Stiria sono vasti centri di produzione.
2) LA GALLINA COMUNE UNGHERESE E BOEMA – L’Ungheria, stante la feracità del suo suolo, emerse sempre nell’abbondanza dei prodotti agricoli, purtuttavia uno dei più importanti, la polleria, non venne mai tenuto in quella considerazione che meritava, ma attualmente tutta l’iniziativa del ministero ungherese per l’agricoltura e commercio, tutta l’attività e tutta l’intelligenza degli agricoltori ungheresi si sono riservate nel ricco, nel fecondo campo dell’avicultura: egli è, grazie a tanto buon volere, che l’esportazione del pollame, rilevante per lo passato, è oramai divenuta addirittura enorme. La gallina comune ungherese è il pollo che si esporta in grandi masse per la Russia, per l’Austria e per la Germania a prezzi molto miti. Questa gallina è di media grandezza, distinta ovaiola e buona produttrice di carne. Il suo piumaggio è per lo più a fondo bianco, irregolarmente perlato o listato di grigio, salvo nel collo che è bianco; è anche alquanto comune il manto bianco; i mantelli scuri non sono predominanti. Molto somigliante alla ungherese è la gallina comune della Boemia ed è, come la prima, oggetto di vasta esportazione.
3) LA GALLINA COMUNE DELLA STIRIA – (das steiriche Landhuhn, das steiermarkische Landhuhn) – L’antico tipo originale di questa gallina venne per lo passato molto coltivato, ma fu poi totalmente abbandonato. Si deve alla 1a società avicola della Stiria la sua rigenerazione, promossa coll’infusione di sangue Dorking nella deteriorata gallina comune del paese, e ciò in vista di ripristinare, per quanto era possibile, il tipo primitivo del paese. I risultati furono, come era da prevedersi, molto lusinghieri, e difatti il tipo attuale risorto fornisce squisitissima carne, ingrassa subito, dà molte uova ed è rustico per eccellenza; gli allievi si sviluppano rapidamente ed ingrassati compariscono alle migliori tavole della capitale del vasto impero a mosaico. Sui mercati viennesi questi polli ingrassati vengono chiamati Backhähnl e per succolenza di carne non sono certamente inferiori ai migliori tipi francesi: un cappone ingrassato pesa circa 4 kg. e 3 la gallina.
Voglio riportare lo Standard di questa risorta razza volgare che ha lanciato la 1a società avicola della Stiria.
GALLO
Becco –
abbastanza corto e robusto; color di corno chiaro.
Cresta – scempia, diritta, risalente
verso la parte posteriore, non molto grande, non profondamente dentellata,
libera di pieghe e di escrescenze; rosso vivo.
Testa – corta, alquanto larga e
munita dietro la cresta di un ciuffetto di rade piume.
Occhio – di media grandezza, di
espressione molto vivace, giallo rossastro.
Orecchioni – lunghi e ovali, non
molto larghi e bianchi.
Bargigli – lunghi pendenti, fini,
rosso vivo.
Collo – abbastanza lungo, robusto,
portato alto e molto piumato.
Petto – pieno arrotondito e alquanto
prominente.
Corpo – robusto, con dorso largo.
Remiganti – grandi e portate serrate
al corpo.
Lancette – abbondanti.
Coda – grande, piena e munita di
falcette bene arcuate.
Gambe – alquanto corte, poco
visibili, ma molto robuste.
Tarsi – corti, robusti, a quattro
dita, di colore biancastro e rossastro fra le dita.
Piumaggio in generale – abbondante,
lungo e serrato.
Statura – media.
GALLINA
Somigliante al gallo nella figura.
Cresta – scempia, non molto alta,
diritta o ripiegata per metà da un lato, non ricadente ai laterali della testa.
Bargigli – più rotondi che nel
gallo.
Orecchioni – bianchi.
Coda – non aperta e abbastanza a
perpendicolo.
Ciuffetto dietro la cresta – più
compatto ed assumente più la forma di ciuffo che nel gallo.
Livree della razza
La livrea è molto variata, le più frequenti sono:
1) Livrea a collo dorato
} simili ambedue a quella dei combattenti inglesi.
2) “ “
argentato
3) livrea ad ala di anatra.
4) Livrea cucula.
5) Livrea bianca.
Difetti da evitare nella razza
Cresta come la italiana, mancanza del ciuffetto, cinque dita invece di quattro, tarsi gialli, grigio-bleu.
4) RAZZA A COLLO NUDO DI TRANSILVANIA O COLLO NUDO – (Fig. 39; Fig. 40) – (franc. race à cou nu de Transilvanie, ted. Siebenbürger Nackthalshuhn). Questa strana e brutta razza si distingue, come indica il suo nome, dal collo sprovvisto di piume e ricoverto invece di una pelle aggrinzita e rossa come il sedere della bertuccia. La testa è anche nuda, salvo che sul vertice da dove ricadono indietro delle piume molto fini, di modo che l’animale appare ciuffuto; ma l’assenza totale di qualsiasi accenno ad una protuberanza emisferica nella parte anteriore del cranio, ove spunta il pseudo ciuffo, è lì a dimostrarci che non abbiamo a fare con una razza ciuffuta. Da quanto ho detto emerge chiaro, che le piume che rivestono il vertice della Collo Nudo, e che ricadono indietro a guisa di capelli, danno l’idea d’un ciuffo, perché sono isolate dalla nudità completa della testa e del collo, ma che in realtà non rappresentano affatto un ciuffo.
La prima volta che comparve in pubblico questa razza fu alla mostra internazionale di Vienna del 1875, espostavi dalla signora Szeremley di Elisabethstadt in Transilvania: i campioni esposti erano di provenienza turca e vennero chiamati türkische Huhner (polli turchi), Szeremleyhühner (polli Szeremley), Siebenburger Sperber (cuculi di Transilvania). Un noto scrittore in materia avina, il signor Marquadt, racconta che la giuria della mostra viennese del 1875 era molto imbarazzata nel dover giudicare la nuova e sconosciuta razza: gli uni pensavano che i campioni esposti dalla signora Szeremley rappresentavano delle mostruosità, gli altri ricorrevano colla loro immaginazione ad una mistificazione provocata collo strappamento delle penne del collo, ma grazie all’intervento di qualche ungherese, a cui la razza era già nota nel proprio paese, vennero tolti dall’imbarazzo i poveri giurati.
Purtuttavia è accertato che prima del 1875, epoca nella quale la signora Szeremley fece conoscere questa strana gallina, la razza Collo Nudo era già nota in alcune contrade della Transilvania e dell’Ungheria, ove venne sempre designata sotto la strana denominazione di Puka Truk (gallo tacchino), appunto perché la si vuole derivata dall’unione mostruosa del tacchino colla gallina comune di Transilvania. La voluta origine di questo pollo dal tacchino è basata sulla conformazione del collo molto analoga a quella di questo animale. Questa azzardata opinione venne a suo tempo sostenuta con molto calore dal dott. Klusch di Schäszburg in Transilvania, in un suo lavoro sull’allevamento della polleria di Transilvania, pubblicato nella gazzetta avina di Dresda Blätter fur Geflugelzucht, 1879[1].
Nei grandi cortili di campagna, dove si tengono diverse specie avine alla rinfusa, non si bada troppo alla proporzione fra i rappresentanti dei due sessi, così si hanno sopra 13 o 20 tacchine soltanto uno o al massimo due maschi, mentre che per lo contrario nella specie galline si tengono molti galli.
In questi cortili vennero talvolta osservati dei polli colla testa pelata e col collo più o meno spennato, ma nessuno vi fece mai caso: si pensava che il volatile era così mal ridotto in seguito ad effetto senile, ed allora lo si vendeva al mercato; ma se invece era giovane si andava all’idea che trovavasi in piena muta, ed in tal caso si pensava che nell’inverno avrebbe rimesso le penne perdute.
Gli israeliti della Transilvania e dell’Ungheria sono dei forti incettatori di pollame vecchio e ingrassato, così è naturale che quasi tutti quei polli pelati capitavano nelle loro mani. Costoro impararono ad apprezzare le preziose qualità economiche di questi polli, tanto brutti in apparenza, ma tanto più belli nel tegame; da veri sfruttatori di tutto ciò che sa di utile, questi ebrei non vennero meno al precetto fondamentale della loro razza: “utilizzare ciò che rende”, e perciò adibirono per la riproduzione qualche campione spennato, brutto, ributtante, ma utile. Per qualche tempo costoro continuarono a godere questi prodotti, finché sopraggiunse un ukase, verso il 1876, che vietò loro il consumo di simile carne. I polli pelati, tenuti sin’allora in onore degli israeliti, passarono nelle mani del popolo che potette allora più facilmente, per tradizione trasmessa dai primi, apprezzarne le preziose qualità economiche.
Le investigazioni. praticate sin qui dal citato dott. Klusch, gli fecero conchiudere che in diverse località della Transilvania si trovano polli i quali con tutta probabilità derivano dagli antenati dei moderni Collo Nudo; ma in principio questi non dovevano avere il collo tanto stranamente e regolarmente nudo come i tipi attuali, ma bensì vestito soltanto del fusto delle penne e nudo interamente soltanto alla gola ed al principio del petto. Ciò venne sempre confermato da persone dimoranti in quelle contrade, e che ebbero continuamente a meravigliarsi di osservare con alquanta frequenza siffatti polli spennati e abbastanza diversi nelle forme dagli altri confratelli del pollaio.
È naturale che la pelle del collo, essendo scoperta, doveva risentire dell’influenza dell’aria e perciò indurirsi, e, stante la maggiore affluenza del sangue, colorirsi di rosso come nel tacchino. Così si formarono indubbiamente gli attuali tipi della razza a Collo Nudo di Transilvania. Per maggiormente confortare la sua elaborata ipotesi il dott. Kluch esamina la razza come è attualmente nel suo aspetto generale, e viene alla seguente conclusione pratica:
“Il gallo adulto della razza Collo Nudo ha la grandezza d’una piccola tacchina comune, le gambe alte, robuste, liscie o leggermente impiumate ed il corpo allungato. Se ci figuriamo tolta la cresta del capo, allora ci si presenta un animale che nell’assieme, ordinariamente nella metà anteriore del corpo, assomiglia fedelmente ad una tacchina. Il corpo allungato viene raramente portato ad angolo retto col collo, ma forma piuttosto una superficie obliqua, della quale non differiscono di molto il petto, il collo e la coda. Il movimento del corpo, specialmente del collo e delle gambe, assomiglia anche a quello della tacchina, e ciò in particolar modo negli animali non ancora perfettamente adulti”.
La Perre de Roo descrive molto sommariamente questa razza e la tratta con disprezzo, dichiarandola inutile. Veramente non stanno così le cose, poiché è generalmente noto che la Collo Nudo di Transilvania produce ottima e squisita carne, la gallina è distinta ovaiola, gli allievi sono di rapido sviluppo e straordinariamente rustici. Questa meravigliosa razza è meno brutta di quanto si vuole affermare da taluni, anzi la particolarità delle sue forme impressionano favorevolmente e non è da mettersi in dubbio che finirà per affermarsi completamente. Attualmente essa non è molto diffusa fuori dell’Austria-Ungheria, ma vuolsi anche considerare che è ancora una razza nuova il tipo moderno perfezionato dagli ungheresi. In Italia la Collo Nudo è ancora una vera rarità: un bel gruppo figurò alla mostra di Torino del 1891.
Caratteristiche delle forme
Testa – di media grandezza, appiattita e rivestita di finissime piume al vertice – le piume ricadenti indietro ad uso di chioma umana: il resto della testa è completamente nudo.
Becco
– giallo chiaro, robusto e curvo.
Cresta – a conchiglia, ma talvolta
anche scempia; preferita la prima.
Bargigli – lunghi e pendenti.
Occhi – espressivi, iride gialla.
Orecchioni – rossi e piccoli.
Guancie – rosse e nude.
Collo – allungato, pieno, rotondo,
coperto di pelle rossa e ruvida e rivestito d’una marcata corona di piume dove
cominciano le piume del petto.
Dorso – inclinato indietro.
Ali – compatte e serrate al corpo.
Petto – pieno.
Tarsi – nudi, robusti e gialli, ma
talvolta anche grigio-piombo.
Dita – quattro e lunghe.
Caratteristiche del piumaggio
Manto cuculo – il più frequente ed il più ricercato.
Manto bianco – nero [sic!],
screziato, rosso bruno.
5) LA GALLINA DI WEISSENBACH – (Weissenbacher Huhn) – È un nuovissimo prodotto che è risultato dall’incrocio della Plymouth Rock col pollo Dorking. Prevalgono in questa nuova razza le forme della razza Dorking ed il colore della Plymouth Rock, e cioè manto cuculo, becco e tarsi gialli. Gli organi avini dell’Austria inneggiano a questa loro gallina, decantandola come distinta ovaiola e buona produttrice di carne, la dicono inoltre rustica e di rapido sviluppo.
6) GALLINA RUSSA, COSACCA, DI ASTRACHAN O DI ORLOFF – Risulta dall’accoppiamento della combattente inglese colla malese; è una razza non affatto coltivata dappertutto e l’ho citata semplicemente per curiosità.
Baldamus, a pag 119 del suo trattato, cita una razza russa (Russiche Hühner, ingl. russian fowls), che dice allevata in Iscozia ed in America: la stessa è caratterizzata da una grande barba di piume, da lunghe basette e da una cresta scempia o riccia. Buonissima ovaiola, la gallina dovrebbe deporre sino a 200 uova all’anno; è buona covatrice.
[1] Vedi interessante articolo del signor Marquadt nella Allg. deutsch Geflügelt. Zeitg. di Lipsia, 1893.