Teodoro Pascal

Le razze della Gallina domestica

trascrizione di Fernando Civardi - 2010

Gli accenti rispettano la grafia del XXI secolo

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Razze Europee ~ 7 Razze inglesi

 

7 – Razze inglesi

1) INTRODUZIONE – È generalmente noto che gli inglesi sono maestri nella difficile e paziente arte dell’allevamento, e non potrebbe essere altrimenti, quando si considera che hanno saputo, mediante sapiente selezione, fabbricare il cavallo locomotiva e quelle montagne di carne che rispondono ai nomi di vacca Durham e di maiale Yorkshire. Egli è quindi più che naturale che allevatori così eminenti non potevano trascurare gli animali del cortile, della colombaia e della voliera, e difatti, anche in questo importantissimo ramo della zootecnia, gli inglesi sono insuperabili: basti dire che pure ad essi devesi il pollo tutta carne, il pollo cioè dalle forme pronunziatamente quadre, come la vacca Durham, il Dorking infine, che vorrei chiamare gallina senza ossa. Ma non è qui soltanto che si arresta la valentia degli allevatori inglesi, poiché essi hanno perfezionato quasi tutte le principali razze galline di altri paesi, le hanno rese, dirò così, indigene: così, come ebbi ripetutamente a dire, le tre razze classiche francesi da carne hanno due tipi, il francese e l’inglese: egli è appunto il tipo inglese quello che è diffuso fuori della Francia, mentre che il tipo francese è da considerarsi come razza locale, La razza di Amburgo, abbenché io l’abbia inquadrata nelle razze fiamminghe, imitando l’esempio di molti autori, è sempre vanto e gloria inglese; così continuando, potrei citare molte razze, che se non risultano inglesi dal loro certificato di nascita, lo risultano nei fatti, perché vennero da qualche secolo sempre allevate in Inghilterra e portate ad un grado di perfezionamento che soltanto gli allevatori inglesi seppero raggiungere. Gli è che l’inglese segue il sistema pratico di cercare il buono dove esiste, di portarlo a casa sua, di perfezionarlo e di renderlo quindi, con tutto diritto, vanto nazionale. Un gran numero di allevatori del continente, spinto spesso da un falso amor proprio, vede il buono soltanto a casa sua, ed allora ristretta ne è la scelta e per conseguenza limitato il risultato.

La qualità economica predominante in tutte le razze inglesi è la produzione della carne, ma quella diametralmente opposta, la fetazione, se per legge naturale non la uguaglia, entra anche in considerazione. Se la passione per l’allevamento dei volatili del cortile, sotto il nostro azzurro cielo, fosse pari alla passione degli inglesi, contrariati in ciò dalle sfavorevoli condizioni del clima e del suolo, i nostri prodotti avini non avrebbero rivali: è vero che abbiamo nella gallina italiana la migliore fetatrice del mondo, ma è anche vero che noi non abbiamo messo niente del nostro per ciò conseguire. Ma lasciamo da parte la questione della fetazione e domandiamoci se abbiamo polli a carne squisita come le razze inglesi, come le francesi e le fiamminghe: ve l’ho già fatto rilevare che in questo ramo siamo proprio gli ultimi.

2) LA RAZZA DORKING – (Fig. 41; Fig. 42) (gallus pentadactilus) – Forse poche razze galline possono paragonarsi alla Dorking, talmente sono accumulate in essa le prerogative di razza da utilità e da sport: distintissima produttrice di carne, discreta covatrice, affettuosa e premurosa madre, abbastanza buona fetatrice, bellissimo animale per l’imponenza delle sue forme e per le sue distinte livree.

Ho detto “distintissima produttrice di carne”, e veramente non vi è razza di gallina che la uguagli in questo campo; la succolenza delle sue carni bianchissime è rinvenibile forse nelle sole razze classiche francesi e nella Coucou di Malines, ma molti adoratori della razza Dorking non ammettono nemmeno questo paragone, e mettono la {lora}<loro> razza favorita in cima a tutte le migliori razze da carne, e forse non hanno tutti i torti, tanto più che la splendida razza nazionale degli inglesi è molto voluminosa, molto più provvista di carne e grasso di qualunque altra razza classica da carne del continente.

Non ostante le sue virtù miracolose, la razza Dorking tende a cadere nell’oblio, non tanto nella sua patria, ma sul continente. Un celebre allevatore della razza Dorking, il signor O. C. Creswell, si pone in merito a questo soggetto, la seguente domanda: “come si spiega che la Dorking si è sempre affermata e non andata soggetta al capriccio della moda, non ha avuto infine il suo quarto d’ora di trionfo, per poi eclissarsi come molte altre razze; come si spiega d’altra parte che la stessa cosa non si riscontra nei cortili come per lo passato?”

La razza Dorking, così risponde a un di presso questo distinto allevatore specialista, è certamente di molta antica data. Secondo tutte le probabilità i Dorking sono i discendenti di due antiche razze inglesi, di cui una venne forse introdotta dagli antichi Romani in Inghilterra. Ora una gallina che esiste das secoli in un paese ha dovuto necessariamente acclimatarsi nel corso di questo tempo. Molte nuove razze, che nel complesso costituiscono il prodotto di razionali incroci, dovuti agli allevatori americani, hanno la loro epoca di splendore e sono popolari; dopo pochi anni gli stessi allevatori si accorgono che questi polli non mantengono ciò che promettevano al principio. Gli stessi sono di natura robusta ed hanno tutti i requisiti della utilità, epperò ciò soltanto sino a che vengono allevati mediante incrocio, cioè mediante continua introduzione di sangue misto; ma come si vogliono elevare ad uno scalino superiore, portarli ad un tipo proprio, facendoli riprodurre fra di loro, egli è appunto allora che vengono meno al loro compito. Ma vi ha un di più per spiegarsi il motivo della continuata affermazione della razza Dorking: questi polli, per buona ventura, non sono stati sempre allevati allo scopo esclusivo di ottenere da loro uno o più mantelli fantastici, essi sono rimasti per lo più nelle mani di allevatori il di cui scopo principale non era quello di presentarli alle mostre. D’altronde, quando passeremo in rassegna le diverse livree della razza Dorking, il lettore potrà convincersi che le stesse non sono per nulla fantastiche, originali e sorprendenti: tutte non sono altro che livree comuni alla gallina volgare di ogni paese, quindi anche da questo lato gli allevatori inglesi hanno voluto imprimere alla loro razza nazionale una apparenza di gallina pratica per eccellenza. Io non credo di errare affermando che la creazione di mantelli chiassosi e strani avrebbe richiesto anche l’intervento di razze chiassose nello aspetto, di razze, infine, che non potevano riunire i requisiti della utilità a quelli dell’apparenza, ed allora la razza Dorking non sarebbe certamente una razza pratica o per lo meno non lo sarebbe al grado che ha raggiunto.

Ma come spiegarsi allora la diminuita passione per l’allevamento dei Dorking? Il Creswell vi vede le seguenti ragioni. Da una parte egli crede ad un pregiudizio degli allevatori e dall’altra vi vede la smania di cambiare il vecchio col nuovo, infine la smania che ha invaso gli allevatori di allevare sempre nuove razze. Il pregiudizio consiste nel fatto che da molti la Dorking è ritenuta come razza delicata, ma il Creswell spiega a suo modo questa opinione, e dico “a suo modo” poiché non mi sento di associarmi a ciò che egli dice. {il} <Il> Creswell si esprime dunque così: “questa opinione è forse in un certo modo giustificabile, inquantoché i pulcini di razza Dorking, come quelli di altre razze precoci, s’impiumano rapidamente, al contrario delle razze asiatiche, spagnuole, ecc., le di cui piume spuntano gradatamente e perciò in un lungo periodo di tempo”.

Ora succede che i pulcini della razza Dorking hanno pure un’epoca, dall’età di 14 giorni sino a quattro settimane, nella quale abbisognano di essere protetti dall’umidità e dalle sfavorevoli condizioni atmosferiche. Tutto ciò sta bene, ma le cure che richiedono i pulcini nel sovracitato periodo di tempo sono un po’ soverchie a confronto di molte altre razze rustiche, quindi, checché ne dica il sig. Creswell, non si può levare la patente di animali delicati ai pulcini della Dorking.

Al motivo della delicatezza dei pulcini, scusata in certo qual modo dal sig. Creswell, si aggiunge un’altra circostanza che spiega la diminuita passione per la razza Dorking in molte contrade: la razza nazionale inglese alligna bene soltanto in alcune località, abbisognandole per la sua prosperità un terreno permeabile, frollo, leggiero. Il sig. Creswell invece non è di questo parere, e dice che ha allevato con successo, 15 anni or sono, la razza Dorking, in una località il di cui terreno non era leggiero: egli tenne quei polli in un terreno che la minima pioggia rendeva fangoso; ma in questi terreni acquitrinosi, secondo questo distinto allevatore, mettendo a disposizione degli animali un viale ben coperto di sabbia ed una piccola tettoia montata con tavole, essi sapranno bentosto utilizzare queste comodità della vita e sottrarsi così al freddo causato dalla umidità del suolo. I primi allevatori ed amatori che si dedicarono all’allevamento dei Dorking, sempre secondo il signor Creswell, non disponevano che di terreni pesanti e compatti, e qui questo allevatore di Dorking dice che potrebbe citare molti nomi; ma poiché non li cita, mi sia lecito che ne citi io alcuni che sono in opposizione a questo suo modo di vedere: il Baldamus, il Blancke, il La Perre de Roo, ecc., e badate, sono nomi autorevoli, sono avicultori che fanno testo in materia. Per concludere, egregio signor Creswell, vi dirò che tutti sono d’accordo a proclamare la vostra amata Dorking la regina delle razze galline, ma permettete che vi si dica, che come tutte le altre galline, ha anch’essa le sue pecche; queste quasi scompaiono davanti alle virtù straordinarie che si manifestano, ma ciò non toglie, come vorreste voi, che non esistano. La vostra costanza e quella dei vostri colleghi inglesi finiranno forse per rendere la vostra splendida razza nazionale una razza rustica per eccellenza, ma per ora vogliate accettare l’eloquenza dei fatti.

La razza Dorking domanda molto spazio; allevata in parco ristretto, non fa bene il tornaconto dell’allevatore e di più richiede una nutrizione confacente alla sua natura, poiché se viene abbandonata a se stessa, come usano purtroppo i nostri contadini colla gallina italiana, si verifica un rapido deperimento e si hanno allievi meschini: La Dorking è dunque una razza artificiale, ed in ciò, voi lo sapete, gli allevatori inglesi sono maestri (1).

(1) Manière d’élever la race de Dorking – Monographie de races de poules par V. LA PERRE DE ROO – “Les oiseaux reproducteurs doivent jouir autant que possible de leur liberté et doivent être nourris abondemment. Le matin, on leur servira de la pâtée composée de farine d’avoine et de sarrasin, bien pétrie, de façon a ce que la pâtée s’émiette dans la main; et le soir, vers l’heure du coucher, on leur donnera du gros blé ou du sarrasin, ou de la grosse orge anglaise. On évitera avec soin les rapprochements prématurés, et l’on tiendra les sexes séparés jusqu’a l’âge de dix mois. Vingt-quatre heures après leur éclosion, on mettra les poussins dans une botte à élevage qu’on aura soin de placer sous un hangar au dans un terrain sec et sablonneux; car les poussins de cette race craignent beaucoup l’humidité et tout poussin mouillé est un oiseau perdu. Pendant les quatre premiers jours, on leur sert, en Angleterre, de la pâtée composée de deux tiers de mie de pain détrempée dans du lait et d’un tiers d’oeufs durs finement hachés. Dès le cinquième jour, on remplace cette pâtée par un autre composée de moitié grain de maïs et moitié grain d’orge ou de sarrasin, à laquelle on ajoute de la salade finement hachée, si les poussins n’ont pas la jouissance d’une pelouse ou n’ont pas d’autre verdure à leur portée. Pendant les premières six semaines, il est préférable d’assaisonner la pâtée d’un peu de lait. Si l’on a des larves de fourmis à leur donner, elles ne peuvent qu’activer leur croissance. A défaut de larves de fourmis, on ajoute à leur aliments ordinaires un peu de viande très finement hachée: car la viande, si elle n’est pas finement hachée, provoque l’indigestion presque toujours fatale aux poussins. Un peu de lait chaud et de l’eau ferrugineuse fortifient le poussin et contribuent puissamment à sa bien venue. Pendant les quinze premiers jours, indépendamment de la pâtée dont je viens d’indiquer la formule, on leur sert, pendant la journée, du blé ou du sarrasin concassé, et, a partir du quinzième jour, on leur sert du gros blé et du sarrasin en entier. Les poussins demandent a être nourris souvent pendant les quinze premiers jours de leur existence, et il est indispensables de mettre de la nourriture constamment à leur portée. Ou continuera cet régime pendant six semaines à deux mois. Pour élever ces lourdes volailles, des boîtes à élevage sont indispensable; car les mères quand elles sont libres, paurcourrent les terrains de l’élevage et fatiguent les poussins”.

Per le cure che richiede, la Dorking si potrebbe paragonare al cavallo puro sangue inglese, a quello splendido prodotto che è il supremo vanto del figli d’Albione, ma che allevato senza le norme d’un allevamento speciale, deperisce rapidamente e finisce di correre.

Ed ora che ho detto il gran bene ed il poco male che si può dire della razza Dorking, permettetemi di aggiungere ancora il lato più favorevole dal quale si può gridare osanna alla splendida razza nazionale inglese: alludo alla sua eccezionale prerogativa di prestarsi, più che ogni altra razza, a migliorare la razza comune di qualunque contrada. Difatti, se vogliamo, la Dorking non è altro che una gallina comune, raddoppiata di volume e raffinata nelle forme. Chi ha ben compreso il valore della Dorking come razza incrociante, l’ho già detto a suo tempo, è stata la società avicula della Stiria, che con una costanza degna d’encomio, ha rigenerata la gallina comune di quella contrada con la Dorking: i risultati favorevoli non si sono fatti aspettare, ed ora se la capitale del vasto impero a mosaico vanta su i suoi mercati gli squisiti polli ingrassati che chiamano “Backhähnl”, lo devono tutto alla solerzia degli allevatori stiriani. Nella gallina stiriana noi osserviamo il più felice incrocio che si abbia potuto concepire, mentre in molti altri prodotti incrociati, se vi scorre il sangue Dorking, non abbiamo un pollo tanto riuscito quanto quello: difatti la gallina della Stiria, come era per lo passato, e come tuttora si riscontra nelle campagne, ha caratteri molto affini colla Dorking, solamente è a paragone di questa molto più piccola e non ha nemmeno le carni così squisite, ma per lo contrario è più distinta fetatrice della Dorking. Ora non vi pare che l’unione di queste due razze, la fusione delle buone qualità di ognuna, doveva dare i più lusinghieri risultati?

Nella razza Maggi scorre pure il sangue Dorking, ma si ricorse a questo elemento quando si era alle strette, cioè quando il tipo già creato con criteri indipendenti dall’applicazione del sangue Dorking, tendeva a dare risultati poco soddisfacenti, e così si è fatto con molti prodotti d’incrocio: e ciò conferma dunque maggiormente la preziosa qualità della Dorking di essere ottima razza incrociante. La Faverolles è anche un prodotto della Dorking, ma ha il vantaggio sulla Maggi di essere stata formata sin dal principio coll’intervento del sangue Dorking, e francamente, non per far torto alla Maggi, il suo aspetto generale è quello di distinto pollo da carne, superiore alla razza toscana. Purtroppo, come ho già accennato, la Maggi oramai non è più rinvenibile.

Augusto Gonin è stato il primo in Italia a propugnare l’incrocio, il rinsanguamento della nostra gallina italiana con la Dorking, mettendo in rilievo in diversi suoi scritti i vantaggi che ne risulterebbero. Il prof. Antonio Zanelli, in una lettera aperta, diretta al sovracitato, confermava quanto quest’ultimo ebbe sempre a sostenere con fede di vero apostolo. Incrociare la nostra gallina colla Dorking, ve lo giuro, non sarebbe affatto un errore, poiché non si fonderebbero assieme elementi troppo disparati; per conseguenza si otterrebbe un tipo facile a fissare in poche generazioni. Noialtri italiani abbiamo indubbiamente la migliore fetatrice del mondo, e notate, non siamo noi che lo diciamo, ma i tedeschi, quindi questa mia affermazione non la si può dire ispirata all’ombra del campanile. Premesso ciò, voi direte con me che sarebbe un peccato d’incrociare la  gallina italiana con qualsiasi altra razza, poiché la produzione in uova non ne verrebbe avvantaggiata coi nuovi prodotti incrociati. Difatti gli americani per i primi, i tedeschi per i secondi, hanno un vero culto per la gallina italiana: essi l’hanno perfezionata, abbellita, ma non hanno sentito il bisogno di surrogarla con prodotti incrociati e da essa derivati. Sissignore, ve l’ho già detto, hanno incrociato i La Flèche colla nostra gallina (razza d’Augsburg), in seguito anche i Langshan (razza del nord della Baviera), ma malgrado ciò l’italiana trionfa sempre, tanto che si è sentito il bisogno di costituire dei clubs degli allevatori di razza italiana, segno evidente che fra i tedeschi sono molti gli appassionati della nostra gallina. Selezioniamo dunque la gallina italiana, diamole maggiore volume e tutto quello che segue, ma lasciamo stare d’incrociarla, sempre che pretendiamo uova in abbondanza smisurata. Incrociamola invece colla Dorking, certo non commetteremmo una cattiva azione, ma nell’intento di ottenere ottimi prodotti da carne e non i migliori produttori di uova che vi siano al mondo. In Italia manca una razza comune di tutto primo merito per la produzione della carne, quindi l’incrocio della Dorking potrebbe darcela con tutta facilità: formiamo accanto alla migliore fetatrice del mondo una buona gallina comune da carne, che se non sarà fetatrice eccezionale, ci darà per lo meno un reddito in uova pari e forse anche superiore alla Dorking.

La razza nazionale dei biondi figli di Albione trae il nome di Dorking dalla città omonima situata nella contea di Surrey, al sud dell’Inghilterra, ove, come nella contea di Sussex, viene coltivata da secoli. La particolarità della Dorking consiste nel quinto dito al piede, particolarità che riscontrasi in pochissime razze, nella Houdan, nella Sultana, nella Mora a seta, ecc. La gallina comune a cinque dita era conosciuta sin dall’epoca romana, come risulta da una descrizione lasciata da Columella, quindi è lecito supporre che i romani portarono questo volatile a cinque dita nella Gran Brettagna quando la conquistarono, e che perciò la razza Dorking, pure a cinque dita, non sia altro che un derivato del pollo dei Romani; e difatti la generalità degli autori inglesi è del parere che la gallina bruno scura ed a quattro dita del Sussex, incrociata colla gallina a cinque dita, abbia dato il tipo primitivo della Dorking. Ma d’altra parte qualche autore inglese vede l’origine della sua razza dalla gallina comune a cinque dita della Normandia. Comunque, l’origine romana, e parimente l’origine francese della Dorking, nulla tolgono e nulla aggiungono al valore della superba razza inglese, ma resta assodato che la gallina a cinque dita è quella che le ha dato origine.

Il moderno Dorking non è più lo stesso di quello di circa cinquanta anni fa, il tipo di allora era di figura più piccola e più compatta dell’attuale, era nel contempo più basso ed aveva l’ossatura più piccola. Questo antico venne gradatamente perfezionato nel mantello e ingrandito nella statura, ma si fu dal 1858 in poi che lo stesso subì una profonda modificazione, e come punto di partenza servì all’uopo un magnifico gallo avuto dalle Indie nel 1857 dal noto allevatore inglese Iohn Douglas. Questo animale era proveniente da incroci della razza Dorking con galline delle Indie inglesi, pesava la bellezza di kg. 5,550 ed aveva la cresta scempia: l’accoppiamento di questo superbo animale con galline Dorking diede splendidi prodotti; in seguito s’introdusse nei prodotti d’incrocio il sangue della razza Brahma-Pootra per vieppiù aumentare il volume. Il sangue asiatico, e parimente l’orientale, fu causa di produrre animali troppo ossuti, alti sulle gambe e a tarsi troppo scuri. Gli allevatori inglesi si accorsero del danno che avevano arrecato alle primitive qualità della loro antica razza nazionale e cercarono perciò di ripristinare l’antico tipo, pur rispettando l’accresciuto volume; così tutti gli sforzi furono rivolti a riottenere i tarsi bianchi con vena rosea, le gambe più corte ed il petto più arrotondito. Da allora in poi la razza andò sempre migliorando, al punto da diventare quello splendido ed impareggiabile prodotto che è attualmente. Pur tuttavia molti allevatori inglesi sono dell’opinione che colla trasformazione dell’antico tipo nel moderno, abbenché si abbia conseguito un considerevole aumento di volume, si è sempre andato incontro ad un regresso, poiché l’ossatura del moderno tipo è sempre molto più grossa di quella del tipo antico, anche relativamente parlando: difatti non per nulla vi entra in considerazione l’ossatura mastodontica della razza Brahma-Pootra; egli è bensì vero che vennero eliminati i difetti di questa razza nel moderno Dorking, ma per quanto ben fatta detta eliminazione, la stessa non poteva mai essere assolutamente perfetta, e perciò, quantunque in piccola dose, gli inconvenienti dell’intromissione del sangue asiatico non poterono sparire del tutto nei moderni Dorking. Comunque sia, da circa 20 anni la razza Dorking è entrata in un’epoca di tregua, poiché il suo tipo è ormai ben fissato e non si è più avuto bisogno di ricorrere a nuovi incroci con razze più o meno mastodontiche: gli allevatori inglesi riposano ora sui raccolti allori e vi dicono: “questa è la nostra razza nazionale, accettatela come è, poiché il nostro compito di perfezionarla è al suo termine – dagli allevatori ora non esigiamo altro che di saperla mantenere con continuata ed intelligente selezione”. Certamente questo popolo, allevatore per eccellenza, ha pienamente ragione, giacché la sua razza nazionale è la più bella di tutte le razze pratiche che abbiamo.

Caratteri generali e morali della razza

Testa – abbastanza grande, ma fine.
Becco – di media lunghezza, robusto e color corno chiaro.
Cresta – grande nel gallo e piccola nella gallina, di tessuto fine, spessa, scempia, profondamente e regolarmente dentellata, diritte nel gallo e ripiegata da un lato nella gallina, ricovrente la base del becco e prolungantesi dietro la testa. La cresta scempia comparisce in tutte le varietà, salvo che nella bianca, che ha invece cresta riccia terminata a punta come nella razza di Amburgo; per lo passato si sono allevati tipi colorati a cresta riccia, così non è difficile di riscontrare nei vecchi trattati di pollicoltura qualche incisione dove la Dorking colorata è rappresentata a cresta riccia.
Bargigli – lunghi, larghi, pendenti e bene arrotondati.
Occhi – con iride di colore rosso scuro in tutte le varietà colorate e aranciato nella varietà bianca.
Orecchioni – rossi, larghi e pendenti.
Guancie – rosse.
Collo – sensibilmente arcuato, corto, massiccio e guarnito di lunghe piume.
Corpo – grosso e quadro.
Dorso – largo, piuttosto lungo, stringente verso i reni che sono però pure larghi, inclinato indietro.
Ali – grandi, larghe, compatte e serrate al corpo.
Petto – ampio, pieno, arrotondito e prominente.
Gambe – massiccie e corte con calcagni bene impiumati e poco visibili.
Tarsi – corti, robusti, nudi, color di corno bianco o rosei.
Dita – cinque e cioè tre avanti diritte, lunghe e larghe e due portate indietro e nettamente separati l’uno dall’altro, il quinto dito situato al disopra del quarto e rivolto un po’ in alto.
Coda – larga, ben guarnita di lunghe e larghe falcette che sono abbastanza in alto, ma giammai a scoiattolo.
Portamento – fiero e maestoso.
Indole – docile quanto mai, però il gallo è piuttosto attaccabrighe anziché no, egli è infine geloso sultano del suo harem-
Peso  Gallo    Kg. 5, 6 de magari 7 nelle varietà colorate.
       Gallina       4 a 5                                          
       Gallo     Kg. 4 ½ a 5  nella varietà bianca.
       Gallina       3 a 3 ½                       
S’intende bene che il massimo peso di 6 a 7 chilogrammi è un’eccezione alla regola.
Statura – superiore alla ordinaria, ma non di molto poiché l’animale è basso sulle gambe, quantunque voluminosissimo di corporatura.
Fetazione – abbondante e precoce, ma non abbondantissima, più abbondante ancora nella varietà bianca.
Uova – grosse, bianche e molto pesanti, raggiungono, come massimo peso, i 90 grammi.
Carne -  deliziosissima, d’un sapore unico, forse non rinvenibile in nessun’altra razza di galline: è meravigliosa la rapidità e la facilità con cui ingrassa questa razza, poiché a 7 mesi si hanno dei galletti vergini ingrassati, del rispettabile peso di kg. 4 a 4 ½.
Incubazione. – La gallina Dorking non cova tanto facilmente, ma quando ci si mette è la migliore covatrice che si possa immaginare, e come conduttrice vale più delle galline delle razze asiatiche, poiché lascia molto tardi la sua prole.
Rusticità. – Lascia molto a desiderare, ma questo difetto della Dorking, certamente di non poco rilievo per non pesare nella bilancia, viene attenuato di molto di fronte agli incomparabili meriti della razza, anzi oserei dire che quasi sparisce.
Conclusione. – La razza Dorking è indubbiamente la regina fra le razze delle galline.

Caratteristiche del piumaggio

Trent’anni fa si allevavano soltanto tre varietà della Dorking: la grigia, la bianca e la cucula. La prima varietà era la più diffusa e dalla stessa vennero derivate le due moderne che sono molto in voga, la grigio scura o grigio propriamente detta e la grigio argentea o argentata. L’antica Dorking grigia non aveva un mantello ben fissato, così si vedevano degli esemplari chiari accanto a quelli scuri e finanche dei quasi neri. Il già citato sig. Creswell vede nel mantello dell’antica varietà grigia della Dorking l’incrocio di due razze, cioè l’incrocio di un’antica razza a cinque dita colla gallina giallo-bruna a quattro dita del Sussex, ma comunque sia, egli è certo che dall’antica varietà grigia della Dorking si derivarono le due varietà moderne, la grigia e l’argentata.

Quattro sono le moderne varietà della Dorking:

1) Varietà grigio scura o grigia propriamente detta – (Gray or coloured Dorkings) – 2) Varietà grigio chiara, grigia argentea o argentata – (Silver gray Dorkings) – 3) Varietà bianca – (Withe Dorkings) – 4 Varietà cucula – (cuckoo Dorkings).

Le due prime varietà hanno il mantello che differisce ben poco da quello dei polli comuni, e perciò un poco variato da individuo a individuo, quindi la descrizione che ne fanno i diversi autori è un po’ confusa: la più esatta del genere l’ho rinvenuta nello Standard pubblicato nella gazzetta ebdomedaria di Lipsia “Allg. deutsche Geflügel-Zeitung”, e perciò ve la riproduco per intero.

Varietà grigiaGALLO: testa e mantelletta (bianco grigiastro e grigio acciaio con strisciatura nera); petto (nero o nero debolmente macchiato di bianco); gambe e ventre (nero); dorso, spalle, coverture delle ali e sella (bianco con disegno nero o grigio acciaio); penne dell’ala (nero misto di bianco); grandi coverture delle ali (nero metallico); remiganti primarie (bianco o bianco nero); remiganti secondarie (bianco alle barbe esterne, nero alle barbe interne); orlatura delle remiganti (nero); timoniere e falcette (nero); coverture della coda (nero o grigio). GALLINA: (nero all’occipite, grigio al disotto degli occhi); mantelletta (nero, scuro o con striscie chiaro o scuro su fondo più chiaro); petto (moderatamente bruno chiaro o scuro, talvolta color salmone, più scuro sotto la gola; presso altri esemplari macchiato elegantemente di nero); dorso piccolo e medie coverture delle ali (scuro con fusto bianco ad ogni penna<)>; remiganti primarie (nero o nero e bianco); remiganti secondarie (nero, barba esterna sfumata in colore più chiaro); coda (bruno grigiastro); gambe (nero).

Varietà argentataGALLO: Testa (bianco argento); mantelletta e sella (grigio argento con sottile striscia grigia che traversa ogni penna e che non si estende sino alla punta); dorso, spalle e pomo dell’ala (bianco argento puro); remiganti primarie (nero); punta delle barbe esterne (bianco); remiganti secondarie con barbe esterne (bianco) e barbe interne (nero); punte delle ali quando queste sono chiuse (bianco con bordo nero); petto, ventre, coda (nero intenso); falcette (con riflessi verde metallico); gambe (nero con punta bianca ad ogni piuma). GALLINA: Collo (argento nel mezzo strisciato di nero nella lunghezza delle piume); petto (lionato scuro rossastro, con penne bordate di colore più chiaro del centro ed aventi il fusto chiaro, dalle gambe verso la coda il colore diventa gradatamente grigio cenere); dorso, sella, ali (grigio argento screziato transversalmente di grigio più scuro); penne della coda (nel mezzo grigio nerastro, al di fuori più chiaro).

Varietà bianca – La Dorking bianca è certamente la più rustica di tutte le varietà ed è quella che produce anche di più. ma per lo contrario il suo volume è alquanto ridotto di fronte alle altre varietà: l’ossatura è naturalmente anche più piccola, ma è tale non soltanto nel senso assoluto della parola, ma bensì anche relativamente, quindi, per questa circostanza, la Dorking bianca ricorda molto l’antico tipo della celebre razza inglese. Premesso ciò, chi vuole individui della razza Dorking non troppo delicati, sacrifichi l’ideale del grosso volume e dello strabiliante peso di 6 chilogr., e si accontenti d’un peso minore, scegliendo la varietà bianca ed allora i vantaggi suoneranno: carne delicatissima e molto abbondante in relazione del peso dell’ossatura, animali non rustici per eccellenza, ma sempre meno delicati che nelle varietà colorate, produzione d’uova soddisfacente.

Varietà cucula – È poco conosciuta e di più i rari soggetti lasciano molto a desiderare, ciò per lo meno nella maggior parte dei casi.

<3)> LA RAZZA CUCULI DI SCOZIA – (Scotch gray fowl) – Figuratevi la Dorking cucula a quattro dita, molto bassa sulle gambe ed avente la cresta riccia: eccovi la coucou di Scozia. La gallina è mediocre fetatrice (100 uova all’anno), ma per compenso le uova sono voluminose e pesanti; le altre virtù di questa gallina suonano: ottima covatrice, impareggiabile conduttrice, distinta produttrice di carne, ma al disotto della Dorking. Peso del gallo adulto Kg. 3 ½ a 4, della gallina Kg. 3 a 3 ½. Questo pollo è di molto più antico allevamento nella Scozia, ove rimpiazza la razza Dorking come pollo nazionale. Gli allievi sono di rapido sviluppo e la razza in generale è abbastanza rustica, al contrario della sua consorella, la Dorking.

4) LA RAZZA COMBATTENTE – (Fig. 43; Fig. 44) – (Gallus anglicus, ingl. Game fowl) – L’uomo, avido di emozioni brutali, ha messo a profitto la ferocia con cui si attaccano a morte i galli, creando all’uopo apposite razze d’indole battagliera ed adibendole al noto sport del combattimento dei galli.

I greci emersero in questo genere di sport ed i romani furono loro degni imitatori: Columella, Plinio ed altri ne parlano e pare che Rodi avesse il primato in siffatti spettacoli. Sino alla fine del secolo diciottesimo, in Inghilterra, le arene dei galli erano frequentate dalla Corte, e perciò gli spettacoli erano solenni e sfarzosi: tanta depravazione di gentilezza d’animo trovò eco in Francia e nella Spagna.

Attualmente continuano a darsi spettacoli del genere a Londra, a Parigi, a Madrid; ma gli stessi non hanno veste ufficiale e sono segretamente tollerati dalle autorità; per quanto sappiamo il pubblico che frequenta queste piccole arene è composto di un elemento ove la crapula, il vizio e la demoralizzazione hanno il sopravvento.

Difatti ivi si tengono scommesse, si quotano i galli, ecc., scommesse che hanno il loro riscontro nelle corse dei cavalli. Alle isole Filippine, alle isole della Sonda, a Giava, in Cina, ecc.. i combattimenti dei galli sono sempre in gran voga come lo erano in Inghilterra nel diciottesimo secolo: non vi è indigeno che non allevi galli da combattimento, non vi è indigeno che non frequenti le arene dei galli: anche colà le scommesse sono all’ordine del giorno, ed un nostro amico ci diceva, non ha guari, di avere visto varie persone a Giava ridotte nella più desolante miseria; alla sua domanda:”come ha fatto Tizio a rovinarsi” gli si rispondeva:”si è rovinato coi galli”. Da noi si risponderebbe: si è rovinato al lotto, si è rovinato al giuoco, si è rovinato colle belle donnine, ma certamente non si troverebbe un bel tipo rovinato col combattimento dei galli.

Conosciuta sin dall’epoca romana, la combattente inglese, sino a poco tempo addietro venne sempre allevata a scopo di combattimento: i tipi di allora erano ben differenti dall’attuale, che è venuto su in una felice epoca di pace. Per la triste bisogna della tenzone si richiedevano animali robusti e non troppo alti sulle gambe, animali capaci di resistere al formidabile urto, precursore della lotta accanita fra due galli. Nel tipo moderno si vedono le traccie della razza malese, poiché si hanno animali alti sulle gambe e col collo lungo, ma le forme sono lungi dall’essere angolose e marcate come nella razza malese, anzi gli allevatori inglesi le hanno rese molto armoniose, e quantunque gli animali pare che camminino sui trampoli, a causa delle loro gambe un po’ soverchiamente alte, pure non se ne riceve un effetto sgradevole, poiché le linee generali del corpo armonizzano perfettamente con quei trampoli. Purtuttavia, guardando l’antico tipo dalle numerose incisioni dell’epoca, duole l’animo di vederlo totalmente cambiato, trasformato nel trampoliere attuale: vi assicuro che se ne riceve una penosa impressione, poiché il soggetto snello, vivace ed ardito d’una volta ha ceduto il posto ad un lungo e nutrito borghese, dai movimenti un po’ impacciati e pesanti.

La combattente inglese, come animale di produzione, emerge per le sue carni molto delicate, abbenché il suo aspetto esterno non sia veramente di pollo da carne. Le uova che depone la gallina, se non sono moltissime, non sono nemmeno troppo poche nel corso di un anno, epperò le stesse sono abbastanza piccole e pesano in media 55 grammi. Come covatrice e conduttrice la gallina non lascia nulla a desiderare, poiché, a causa del suo temperamento coraggioso, difende bene la sua prole contro qualsiasi nemico, sia che trattasi di gatti, di cani e finanche di uccelli di rapina: Baldamus racconta in proposito di aver visto indietreggiare un uccello di rapina davanti ad una di queste chioccie. Gli allievi della combattente sono di rapido sviluppo e totalmente rustici.

In complesso questa gallina ha i suoi meriti accanto ai suoi difetti, ma non si potrebbe dire che i primi non siano prevalenti; egli è perciò che qualche allevatore ha consigliato di usare questo animale come razza incrociante, per rigenerare la gallina comune delle diverse contrade europee, ed in verità non si potrebbe ostacolare una simile proposta tanto più se si fa entrare in considerazione la costituzione eminentemente robusta della combattente: basta soltanto di ricordare che il Darwin la crede la discendente più diretta del gallo selvaggio, del capostipite di tutti i nostri polli domestici, il gallo Bankiva.

Caratteri generali e morali della razza

Testa – lunga e sottile.
Becco – lungo, robusto, curvato e terminato a punta, in modo da ricordare vagamente il becco degli uccelli rapaci coi quali ha comune la malvagità del carattere – il colore varia a norma della varietà cui appartiene l’animale, così è bianco rosato o giallo nella varietà bianca, corno scuro o nero nella varietà nera, rossa a petto nero e rossa a petto bruno, corno scuro nelle varietà gialla ad ala d’anatra, grigio argentea ad ala d’anatra, scintillante e pile, giallo nella varietà cucula e talvolta anche giallo nella sovracitata varietà rossa a petto nero.
Cresta – piccola, scempia, di tessuto fine, regolarmente dentellata e diritta sia nel gallo che nella gallina.
Bargigli – piccoli, rotondi, di tessuto finissimo: la gola è nuda.
Occhi – grandi con iride ranciata ed aventi l’espressione truce e malvagia.
Orecchioni – rossi, piccoli e compatti di tessuto: le galline quando sono in fetazione imbianchiscono un po’ gli orecchioni.
Guancie – rosse e nude.
Collo – lungo, di struttura robusta, elegantemente arcuato.
Corpo – corto, largo alle spalle e assottigliandosi verso la coda, infine conico e slanciato.
Dorso – largo.
Ali – robuste, corte, aderenti e ben serrate al corpo.
Petto – largo ma non prominente.
Gambe – molto lunghe, carnose e robuste.
Tarsi – lunghi e nervosi – il colore varia a norma della varietà cui appartiene l’animale: bianco rosato o giallo nella varietà bianca, nero o nero verdastro nella varietà nera, giallo o verdastro nella varietà gialla ad ala d’anatra, nero o nero verdastro nella varietà argentata ad ala d’anatra, giallo o nero o nero verdastro nella varietà scintillante, giallo nella varietà cucula, giallo, oliva o bianco nelle varietà pile.
Dita – quattro, lunghe, nettamente articolate e ben piantate a terra.
Coda – abbastanza corta, portata quasi orizzontale. Il gallo ha le timoniere non larghe, le falcette corte e leggermente arcuate.
Portamento – fiero e provocante.
Temperamento – perverso – non è solamente il gallo un attaccabrighe, ma bensì anche la gallina: ambedue sono vivaci, vagabondi e molto amanti della piena libertà.
Peso: Gallo 2 a 3 Kg.
       Gallina   2    
Statura – ordinaria.
Fetazione – piuttosto abbondante.
Uova – bianche, ma piccole e leggiere.
Carne – molto fine, saporita.
Incubazione – mediocre – buona conduttrice è la gallina.

Caratteristiche del piumaggio

Il piumaggio della combattente è molto variato ed abbiamo le seguenti numerose principali varietà:
 1. Varietà bianca – (white Game).
 2.             nera – (Bla<c>k Game).
 3.             rossa a petto nero o semplicemente rosso nera.
(Black breasted red Game o black-red Game).
 
4. Varietà  rossa a petto bruno o semplicemente rossa bruna. (Brown breasted red Game o black-red Game).
 
5.              gialla ad ala d’anatra o dorata ad ala d’anatra. (Yellow Duckwing Game).
 
6.            grigio argentea ad ala d’anatra o argentata ad ala d’anatra – (Silvergray Ducking Game).
 7.            punteggiata o scintillante – (Splangled Game, franc. variété paillétée, ted.
Getupfte Kämpfer).
 8.            cucula – (cuckoo or Dominique Game).
 
9.            pile – (Pile Game, ted. Rothschecken Kämpfer).
10.           pile-bianca – (white pile Game, Weissrothe Kämpfer).

La varietà N. 3, è così distinta:
Gallo:        Testa, mantelletta e lancette (rosso ranciato).
Dorso e spalle (rosso scuro).
Coverture delle ali (nero a riflessi verde metallico).
Remiganti primarie e secondarie (nere con barbe esterne giallo scuro alla base).
Petto ventre e coscie (nero intenso).
Coda (nero).
Gallina:     Mantelletta (giallo rossastro rigato di nero nel mezzo di ogni penna).
Dorso, spalle, coverture delle ali (pernice).
Petto (salmone).
Ventre (salmone subito dopo il petto, ma diventa gradatamente bruno verso le coscie).
Coscie (bruno grigiastro).

La varietà N. 4, è così distinta:
Gallo:        Testa, mantelletta e lancette (rosso ranciato, ogni penna rigata di nero nel mezzo).
Dorso e spalle (rosso scuro).
Coverture delle ali (nero a riflessi verde metallico).
Remiganti primarie e secondarie (nero).
Petto (ogni penna nera orlato da piccola riga bianca e traversata nel mezzo da una riga bruna).
Ventre e coscie (nero).
Coda (nero).
La gallina è tutta nera o bruna, salvo alla mantelletta che ha ogni penna orlata in giallo dorato.

La varietà N. 6, è così distinta.
Gallo:        Mantelletta e lancette (grigio argento, ogni penna rigata di nero).
Dorso e spalle (grigio argento).
Coverture delle ali (bleu metallico).
Remiganti secondarie e primarie, barbe esterne (bianco, nero all’estremità) barbe interne (nero).
Petto, ventre e coscie (nero).
Coda (nero).
Gallina:     Mantelletta (penne nere a bordo bianco).
Dorso e spalle (grigio bleu con rigatura grigia).
Petto (salmone).
Coda (grigio scuro).

La varietà N. 5 è somigliante alla precedente nel disegno, differisce soltanto nel fondo del colore che è, invece di grigio argento, giallo rossastro.

La varietà N. 7 ha il fondo del colore bruno rossastro o nero macchiato di bianco.

La varietà pile (N. 9) è la più interessante di tutte le precedenti, inquantoché presenta un mantello strano, non rinvenibile in nessun’altra razza di polli. Nel gallo la mantelletta è di colore arancio e sono similmente colorate in arancio le penne della sella. Le spalle ed il pomo dell’ala sono colorite in rosso scuro; le remiganti primarie sono bianche e le secondarie rosso bruno alle barbe esterne e bianche alle interne; le grandi coverture delle ali composte di penne bianche orlate di rosso bruno; il resto del corpo è bianco. La gallina di questa stupefacente varietà è invece così distinta: mantelletta giallo ranciato, ogni penna con fusto bianco; petto salmone; il resto del corpo bianco con spalle debolmente tracciate di giallo.

La varietà pile bianca è tutta bianca ed ha soltanto il petto castano.

5) LA GALLINA A CUFFIA ROSSA (Redcap) - È una varietà della razza di Amburgo, caratterizzata da una enorme cresta riccia ripiegata da un lato. Questa razza, stante la sua originalissima particolarità della cresta, avrebbe dovuto trovare molti adoratori, poiché tutto ciò che sa di strano è ricercato dallo sport; ma se ciò non si è avverato gli è semplicemente ché la cresta fenomenale non è sempre di questo mondo. Come tutti i polli inglesi, la Redcap è essenzialmente pollo da carne e mediocre fetatrice, ma le sue uova sono anche grosse.

Non mi dilungo di più su questa antica razza inglese, che a suo tempo trovò i più caldi fautori nel suo paese, e che oggi è invece fatta segno al più profondo disprezzo: la razza si può dire del tutto abbandonata, e credo che nessuno di chi mi legge l’avrà mai vista. Qualche autore, senza punto conoscere la razza, l’ha descritta in extenso e se ne è fatto il propugnatore, ma chi ce la descrive sotto un aspetto alquanto sfavorevole sono appunto quelli che la conoscono ben da vicino: in complesso i pochi tipi apparsi sul continente erano individui dalla grande cuffia rossa, ma che davano allievi abbastanza sprovvisti di cuffia; da ciò si può dedurre che quei soggetti erano provenienti da incroci e che la loro enorme cuffia era un carattere anormale, senza di che l’avrebbero certamente trasmessa ai loro eredi. Ma basta su questo prodotto.

6) LA RAZZA DI BANTAM(Gallus Banticus, franc. la race de Bantam, ted. die Banthamrace, ingl. Bantams). – Nell’isola di Giava esisteva la città di Bantam, ora completamente distrutta, ove nel 1602 gli inglesi vi stabilirono una fattoria e da dove ne vennero scacciati verso il 1620 dagli olandesi, i padroni del luogo. Nei pochi anni che rimasero a Bantam, gli inglesi allevarono con predilezione e spedirono sovente verso la madre patria una razza di polli indigeni, estremamente piccoli, non più grandi delle pernici, e che chiamarono col nome della città.

Questi lilipuziani del pollaio erano a tarsi nudi, ed a differenza degli altri polli, avevano le ali pendenti e la cresta riccia. L’aspetto grazioso, il volume tanto ridotto e la vivacità petulante di questi nani pennuti, colpirono gli allevatori inglesi, e perciò la graziosa razza trovò, una volta acclimatata, molti amatori, che la trasformarono rapidamente in diverse varietà: a queste varietà la mano esperta degli allevatori inglesi aggiunse vere e nuove razze nane, sia colla selezione che coll’incrocio.

Tutte le varietà inglesi derivate dalla Bantam antica, nonché tutte le razze nane che ne seguirono, vennero designate col nome generico di Bantam, e sin qui non era da meravigliarsene, poiché tutti i nuovi prodotti nani erano derivati più o meno direttamente dalla Bantam originale; ma non si può spiegare perché si vogliono comprendere nella categoria di Bantam tutti i polli nani che con questa razza non hanno null’altro in comune che il volume ridotto: è questione di moda e null’altro, quindi fa mestieri seguire la corrente. Così, per esempio, si comprende nella classe dei Bantam la razza nana di Pechino, miniatura della mastodontica razza della Cocincina, e la si chiama Bantam di Pechino, e che colla Bantam non ha nulla di comune; similmente ne è delle bellissime razze nane giapponesi e di altre: il nome generico Bantam indica in questi casi non la località, ma gli si dà invece il significato di nano, alludendo alla razza omonima che è nana.

Di polli nani in Europa ne abbiamo avuto a dovizia sin dal tempo dei Greci e dei Romani, ma costoro li apprezzarono sempre ben poco, tenendoli come animali di fantasia, di lusso. Certamente erano tali in quell’epoca, ma coll’enorme sviluppo che ha raggiunto attualmente la coltura di tanti uccelli selvatici, come i fagiani, i colins, ecc., le galline nane sono molto indicate a condurre le nidiate di simili uccelli. Ho già citato diversi polli nani di indiscussa utilità, questi sono i padovani nani, i polli mutilati, la gallina francese courtes-pattes, la scozzese di Dumpies. Il compianto mio genitore ebbe spesse volte dal Cremonese una razza nana di polli che erano né più né meno che la nostra gallina comune ridotta a metà del suo volume: questa razza, nonché le precedenti, non hanno proprio nulla del Bantam, nemmeno la statura, che è molto più rilevante, abbenché sempre ridotta di fronte alle razze comuni, quindi non vanno comprese nella categoria dei Bantam e si chiamano semplicemente polli nani. Alle sovracitate razze nane si possono aggiungere molte altre quali la nana scodata, la nana a penne riccie, ecc.

Tutti i rappresentanti della grande famiglia dei Bantam sono essenzialmente polli di lusso: egli è bensì vero che ve ne sono degli utili, come, p. es., i barbuti d’Anversa; ma vuolsi ricordare che il loro minuscolo volume, le loro piccole uova non vengono graditi dalla generalità dei compratori, poiché chi acquista delle uova le cerca grandi e chi compra la polleria al mercato vuole soggetti di grosso volume. L’allevamento dei Bantam può convenire agli allevatori di pernici, di colins, di fagiani, ecc. poiché le uova di questi uccelli, stante la loro piccolezza, richiedono animali leggeri per la cova; di più i loro pulcini sono piccolissimi e selvatici, e condotti da galline grosse verrebbero facilmente schiacciati. Niente di più grazioso che di vedere una chioccia Bantam camminare pomposamente alla testa della sua nidiata, con aria di madre soddisfatta, con sguardo indagatore, risoluta e coraggiosa, sempre pronta a difendere la sua prole: è uno spettacolo commovente il vedere una di queste gallinelle intenta a covare, niente la muove dal suo posto, essa non teme nessun ostacolo e come sa difendere i pulcini mettendo in fuga e cani e gatti e polli grandi, così sa ben guardare le sue uova contro qualsiasi reale o presunto nemico.

Oltre che agli allevatori dei preziosi uccelli da voliera, l’allevamento dei Bantam conviene pure a chi dispone di spazio limitato: nelle città, p. es., una terrazza, un piccolo angolo di cortile, ecc., possono essere vantaggiosamente utilizzati per coltivare questi minuscoli abitatori del pollaio, che, stante la loro piccolezza, richiedono poco spazio; i giapponesi, maestri nell’arte di produrre le piante nane, non lo sono meno nell’allevamento dei polli nani; i famosi Bantam giapponesi vengono da molti allevati in gabbie bambou come uccelli da gabbia, e spesso giungono in Europa questi prodotti strabilianti rinchiusi nelle caratteristiche gabbie giapponesi da Bantam. Questo sistema di allevare da generazione in generazione i minuscoli Bantam sempre in locali troppo ristretti ha già dato da anni i suoi tristi effetti della degenerazione la più sfacciata, l’impotenza genitale: egli è così che si spiega il grande numero di uova chiare che si hanno dai Bantam, specialmente in talune varietà; ma ritornerò sull’argomento quando parlerò della varietà Sebright, i di cui galli possono chiamarsi a ragione gli eunuchi del pollaio. Ma vi è un altro importante fattore per la produzione di molte uova chiare nella razza dei diversi Bantam: ognuno sa per propria esperienza che per la riproduzione tutti gli allevatori di polli Bantam, naturalmente, in vista di conservare la piccola statura dei loro volatili, e magari in vista di renderla sempre più mignonne, scelgono per la riproduzione i soggetti più minuscoli ora questo allevare, questa elezione artificiale nel senso di rimpicciolire i prodotti, a lungo andare, doveva riuscire fatale alla specie, e così è successo che i Bantam sono sempre più degenerati e diventati eunuchi.

Se la smania del nuovo non fosse malattia umana, molte varietà della Bantam, a quest’ora, sarebbero belle e sparite, e mi spiego: in tutti i rami dello scibile umano impera sovrana la moda, così, nella pollicoltura, una razza qualunque la si vuole oggi d’un modo e domani d’un altro, e ciò a seconda della moda. Ora succede che per cambiare il tipo d’una razza, ammesso sin’oggi dal codice, in uno nuovo, occorre l’infusione di nuovo sangue, e di tal modo, senza volerlo, si rinforza la razza che altrimenti sarebbe degenerata. Così esaminiamo la Bantam nera come si alleva attualmente: è noto che questa varietà è molto più robusta della Bantam Sebright, ma questa differenza di robustezza fra le due varietà o, se meglio volete, fra le due razze, si spiega facilmente. L’antico tipo della Bantam nera assomigliava di molto all’attuale Sebright, mentre che il moderno non ha nulla di comune con questo ed è invece la riproduzione fedele in miniatura della razza Amburgo: egli è evidente che la trasformazione del vecchio tipo nel nuovo venne provocata mediante infusione di nuovo sangue, forse la razza di Amburgo non vi fu estranea, ma comunque sia, la robustezza della razza ebbe a risentirne un non lieve vantaggio in questa trasformazione di tipo. La razza Bantam Sebright è forse la più degenerata di tutti i Bantam, quindi non è improbabile che, oggi o domani, un cambiamento d’indirizzo nel suo allevamento, trasformandola in un tipo più o meno divergente dall’attuale, le darà nuova vigoria di vita, ed in proposito voglio far osservare che i più robusti galli della varietà Sebright sono quelli che tradiscono la tendenza a sviluppare una o due grandi falcette alla coda (è noto che la Sebright ha galli con la coda provvista di solo timoniere), quindi non mi pare inopportuno che creando un nuovo tipo con coda completa, si avranno soggetti non tanto degenerati, non tanto impotenti.

I pulcini delle diverse varietà della razza Bantam sono in generale un po’ delicati, e ciò risulta maggiormente nella varietà Sebright, ma l’assiduità delle cure non va prodigata inutilmente ai giovani allievi, poiché curati bene si sviluppano abbastanza rapidamente. Più che in altre razze, la somministrazione della nutrizione animale è indispensabile, senza di che non si viene a capo di nulla.

Io divido la grande famiglia dei Bantam in 3 grandi classi:
  I. Bantam veri.
 II. Bantam imitati.
III. Bantam giapponesi.

Fanno parte della prima classe tutte le varietà che hanno un tipo speciale e che sono tutte di origine inglese o per lo meno di allevamento inglese. Divido questa classe in Bantam a tarsi nudi e Bantam a tarsi calzati, ossia in Bantam propriamente detti e Bantam calzati: i primi sono i discendenti diretti dell’antica razza di Bantam, ma così i secondi che erano già conosciuti dai Greci e dai Romani sotto il nome di pumiliones, e attualmente come polli nani inglesi. Certamente nei tipi attuali dei polli inglesi nani non abbiamo identici rappresentanti dell’epoca romana, e non possiamo nemmeno escludere la probabilità che i Bantam propriamente detti non abbino influito a modificarli profondamente: in tale dubbio ho compreso in una sola classe i Bantam propriamente detti ed i polli nani inglesi.

Nella seconda classe si comprendono tipi che non sono altro che la miniatura di razze già conosciute da tempo. Quasi tutti questi prodotti sono di moderna creazione e non hanno ancora pienamente raggiunto il voluto intento di assomigliare fedelmente alla grande razza madre; nel contempo vi sono rappresentanti di questa classe di antica data di formazione e perfettamente simili alla grande razza da cui derivano: i combattenti inglesi nani, il coucou di Scozia nano sono fra questi, e similmente ne è della Bantam di Pechino; ma tutte le altre razze sono di nuovissima creazione e non ancora ben fissate. In molti prodotti della seconda classe, oltre il sangue della razza grande da cui essi prendono il nome specifico, scorre indubbiamente anche il sangue della razza di Bantam, ma in molti altri, la Bantam di Pechino per esempio, questo vi è certamente estraneo, ma non ostante ciò siffatti prodotti hanno il nome generico di Bantam. I rappresentanti della seconda classe sono quasi tutti inglesi, salvo la Bantam di Pechino, che è vanto degli allevatori cinesi, e salvo forse la olandese e la spagnuola nana, che sono prodotti fiamminghi.

La terza classe comprende i graziosi ed appariscenti Bantam giapponesi, ma questi verranno descritti in appresso, poiché non hanno nulla a che fare colle razze inglesi.
La classificazione che ho presentata è molto artificiale, ma d’altronde non avrebbe potuto essere di diversa indole, stante il confusionismo che si è creato nel voler comprendere nella classe dei Bantam elementi troppo diversi fra di loro.

Per riepilogare quanto ho accennato, riassumo la sovracitata classificazione della categoria dei Bantam nello specchietto che segue:

1° - BANTAM VERI

 1. – Bantam nera                                        (Black             Bantams)
 2. -             bianca                                     (W<h>ite             
 3. -             cucula                                     (Cuhoo                
 4. -             pernice                                    (partridge           
 5. -             comune                                                                
 6. -             Sebright                                 (laced                   
 7. -             bianca calzata                        (w<h>ite    booted “
 8. -             nera                                     (black                  
 9. -             pernice                                (partridge            
10. -            tricolore                              (mille-fleurs           
11. – Bantam comune calzata o bantam di Leycester

2° - BANTAM IMITATI

12. – Bantam combattente (Game Bantams)
13. -              coucou di Scozia (schotch Grey Bantams)
14. -              di Pechino
15. -              d’Anversa
16. -              Brahma
17. -              malese
18. -              spagnuola
19. -              andalusa
20. -              olandese
21. -              padovana

3° - BANTAM GIAPPONESI (ossia Chabo)

22. – Bantam-Chabo   bianca
23. -                           bianca a coda nera
24. -                           a manto Houdan
25. -                           nera a collo dorato
26. -                           nera a collo argentato
27. -                           camosciata
28. -                           dorata
29. -                           sericea
30. -                           ricciuta

 

BANTAM NERA O DI GIAVA({Rlack}<Black> Bantams)Figura 45 – Varietà della razza Bantam, familiare e graziosa, che gode molto favore per la sua statura piccolissima, più piccola che in qualunque altra varietà dei Bantam: il gallo pesa da 450 a 500 grammi e la gallina 350 a 400 grammi. Quest’ultima depone da 50 a 80 piccole uova all’anno, di gusto prelibato e più nutrienti che in qualunque altra razza di galline: così dicono per lo meno gli entusiasti cultori della razza di Bantam. La gallina cova inoltre molto assiduamente ed è ottima madre; i pulcini sono piuttosto rustici anziché no e si sviluppano alquanto rapidamente. Il gallo ha il carattere vivace e petulante, è eccessivamente galante colle sue galline, ma non eccessivamente geloso come molte altre razze, purtuttavia l’istinto della gelosia lo fa sentire con galli più grandi di lui, sfidandoli audacemente a duello, e vi assicuro che nella bisogna il suo piccolo becco d’acciaio colpisce a meraviglia. Il manto lo si vuole nero intenso in tutto il corpo senza ombra di riflessi metallici alla mantelletta ed alla coda, ma taluni allevatori vogliono invece il più bell’effetto di riflessi verdi.

L’antico tipo della Bantam nera aveva molta affinità di forme colla Sebright, ma non così il moderno tipo che è, né più né meno, un Amburgo nero in miniatura; quindi questa piccola e graziosa razza avrebbe dovuto essere inquadrata nella classe dei Bantam imitati, e lo stesso ne dovrebbe essere delle corrispondenti varietà bianca, cucula e pernice; ma, non ostante ciò, ho preferito di includerle tutte nei Bantam veri, stante che l’antico tipo, sempre abbastanza coltivato, in Germania specialmente, ha tutti i caratteri che sono propri della 1a classe dei Bantam, e cioè: ali pendenti sino alla metà dei tarsi, coda di gallina nel gallo (112 a 14 timoniere senza falcette), petto pieno e molto sporgente, collo corto e marcatamente curvo presso la nuca. Francamente l’attuale tipo, abbenché appare un po’ meno piccino dell’antico, a causa della coda piuttosto lunga e guarnita di falcette elegantemente arcuate, è purtuttavia preferibile a questo: l’effetto consiste per lo appunto nella coda molto sviluppata in un animaletto così piccolo, così carino; quella coda tanto piccola, quella coda priva di falcette, quella coda di gallina nel vecchio tipo, rimpicciolisce alla vista il gallo, ma nel contempo gli dà anche l’aria d’un pollastrello, e difatti, chi non se ne intende, non crede mai d’avere davanti a sé un gallo adulto: mi è capitato spesso di avvicinare delle persone ignare di polli che nel vedere un gallo Sebright esclamavano: “che bel pollastro”.

BANTAM BIANCA – (White Bantams) – Come nella precedente varietà nera, abbiamo il tipo antico ed il moderno, quest’ultimo corrispondente all’Amburgo bianco in tutto e per tutto, però, nel mntre che questa razza è rara come le mosche bianche, la Bantam bianca è facile a trovarsi. Vi sono soggetti ad orecchioni bianchi ed altri ad orecchioni rossi; gli inglesi vogliono i primi e gli americani i secondi. La varietà nera è molto più allevata della bianca, quest’ultima essendo abbastanza facile a dare allievi imperfetti nelle forme ed in particolar modo nei requisiti della cresta: inoltre le penne del collo e del dorso, se il soggetto è molto tenuto al sole, ingialliscono prontamente ed allora l’animale perde molti punti di merito nella premiazione. Date tutte queste contrarietà, egli è evidente che la preferenza della Bantam nera sulla bianca da parte degli allevatori è più che giustificata.

BANTAM CUCULA(Cukoo Bantams) – Questa varietà. secondo Wright, risultò probabilmente dalla unione delle due precedenti varietà nera e bianca; egli è forse dalla Bantam cucula, e propriamente dal suo antico tipo, cioè da quello in cui il gallo ha la coda senza falcetta e le ali pendenti che venne derivata l’ottima razza nana coucou d’Anvers, che ho già descritta nelle razze fiamminghe.

BANTAM PERNICE – (Partridge Bantams) – Corrisponde alle precedenti varietà, ma il piumaggio ne è molto più appariscente. Il gallo ha le penne del collo e le lancette giallo oro, le penne del dorso e delle spalle rosso bruno; le grandi coverture delle ali, la coda, il petto, il ventre e le coscie sono nere e brune sono le remiganti. La gallina ha la mantelletta gialla con striscie nere, il petto di color salmone, il resto del piumaggio bruno grigiastro con screziatura grigio-nerastra. Questo mantello, che possiamo chiamare pernice rossa, degenera spesso nel manto pernice gialla o pernice cedrata, un manto che è identico al primo nella disposizione del disegno, ma che differisce soltanto nel colore fondamentale che nel gallo è detto giallo mais o cedrato alla mantelletta ed alle lancette e giallo oro sul dorso: la gallina ha il petto salmone giallastro, la mantelletta giallo mais o cedrata con striscie nere; il resto del piumaggio è bruno grigiastro molto chiaro con screziatura grigio scura.

BANTAM COMUNE – Questa varietà comune, che non ho visto citata in alcun libro o giornale d’avicoltura e che non saprei chiamare diversamente, perché la si trova dappertutto, è molto graziosa. Il gallo ha la cresta scempia, diritta, regolarmente dentellata e piuttosto piccola; la gallina l’ha piccolissima e diritta. I tarsi sono grigio piombo e nudi, le ali pendenti sino al calcagno e anche di meno nella gallina; la coda del gallo non è sviluppata come nei tipi moderni delle precedenti varietà, ma non è nemmeno a coda di gallina poiché è guarnita di falcette non molto lunghe e leggermente arcuate, insomma nel Bantam comune abbiamo un tipo di mezzo fra il moderno e l’antico tipo di Bantam. I colori i più comuni sono:

1) Mantello pernice rossa
2)                         gialla
3)              salmone chiaro
4)                           scuro
5)              bianco
6)              nero
7)              brizzolato.

La gallina è pessima ovaiola, ma ottima covatrice e madre premurosa. Il gallo adulto deve pesare al massimo 650 grammi e la gallina 500; un peso superiore non si può ammettere.

BANTAM BIANCA CALZATA – (white booted Bantams). – I Bantam calzati sono conosciuti sino dall’epoca romana, ma tendono sempre più a sparire,. scacciati dalla consorella a tarsi nudi, e veramente non avrebbero dovuto avere così triste sorte, poiché le galline sono distinte fetatrici e covatrici, gli allievi sono rustici e di rapido sviluppo, la carne è delicata.

Caratteristiche delle forme dei Bantam calzati in generale

Testa – piccola, rotonda.
Becco – corno chiaro o bianco a seconda delle varietà: la Bantam calzata bianca lo ha bianco.
Cresta – scempia, diritta e dentellata nel gallo e nella gallina.
Bargigli – rossi e corti, nascosti nelle varietà barbute dalla folta e lunga barba.
Occhi – con iride rossa.
Orecchioni – rossi e ovali.
Guancie – leggermente impiumate.
Collo – massiccio e corto, graziosamente arcuato.
Dorso – largo.
Ali – lunghe e pendenti al punto da toccare quasi terra.
Petto – poco prominente.
Calcagno – rivestito di lunghe penne a sperone che toccano quasi terra.
Tarsi – corti, robusti, bene impiumati sino ai piedi aventi quattro dita. Il colore dei tarsi è corno bianco nella varietà bianca e piombo in tutte le altre varietà.
Coda – larga e lunga, portata diritta e ricca di falcette.

La Bantam bianca calzata è, assieme alla nera, la più coltivata di tutte quelle che seguono ed è peccato che sia caduta nell’oblio, essa che è pur tanto utile agli allevatori di fagiani.

BANTAM NERA CALZATA – (Black booted Bantams) – È molto robusta e perciò preferibile a tutte le altre varietà calzate.

BANTAM SALMONE CALZATA – Questo manto non è raro ed appare in diverse gradazioni di tinta.

BANTAM PERNICE CALZATA – (Partridge booted Bantams) – Il manto di questa varietà è assolutamente identico a quello descritto per la varietà pernice a tarsi nudi.

BANTAM TRICOLORE – (Mille-fleurs Bantams) – Ogni penna è, approssimativamente, bianca alla estremità, nera nel mezzo e bruno chiaro o giallo scuro alla radice. Quanto più regolarmente sono ripartite queste colorazioni, tanto più pregio acquista l’animale. Le penne della coda sono nere con bordo bruno. Questa varietà tanto appariscente è molto apprezzata ed i campioni perfetti vengono pagati a prezzi d’affezione.

BANTAM COMUNE CALZATA – (Leycester Bantams) – Ha tarsi leggermente impiumati, calcagno senza penne a sperone, cresta scempia o riccia. Il petto è sporgente e rotondo, le ali pendono sino alla metà del tarso, la coda del gallo è priva di falcette. La varietà la più comune è la bianca.

BANTAM SEBRIGHT – (Fig. 46) – (Laced Bantams) – Questa razza venne formata dal barone Sir Iohn Sebright al principio del diciannovesimo secolo con incroci ripetuti fra la razza Padovana e la Bantam ordinaria: certamente non vi è varietà di Bantam più bella, più graziosa e più elegante della Sebright. La gallina depone 60 a 80 ova all’anno, è discreta covatrice e ottima madre, abbenché non covi tanto volentieri come le altre varietà di Bantam. Il gallo Sebright è ardito, vivace, petulante, chiama incessantemente le sue galline, ma è poco geloso dei suoi compagni: in generale tutti i Bantam della 1a classe non sono gelosi fra di loro, ma mal sopportano la presenza di galli più grandi di loro; l’istinto della gelosia nel Sebright è poi addirittura totalmente spento, poiché tollera, ammira e forse si compiace di vedere altri galli dediti ad accarezzare le sue compagne (vedi in proposito il mio lavoro: La espressione dei sentimenti nelle principali specie avine).

Provatevi a mettere due galli assieme a poche galline e vedrete che il più forte terrà a bada il più debole; proibendogli assolutamente le carezze alle galline. Quel povero sfortunato in amore non tarderà a soccombere di dolore negli strazi di un amore svanito.

Tuttavia come ogni regola conta le sue eccezioni, così talvolta osservasi un’alleanza fra due galli, un’alleanza che mira all’unione delle galline con ambedue i galli. In tal caso non di rado si osserva però una simpatia speciale di talune galline per un gallo piuttosto che per l’altro, ed allora formansi due famiglie divise: questo sembrerà strano, ma l’esperienza lo dimostra.

Queste alleanze si verificano costantemente nella razza Bantam ed in particolar modo nella varietà Sebright. Sarà difatti noto a tutti gli avicultori che questa graziosa razza inglese offre il vantaggio di poter unire sempre diversi galli, magari con un numero inferiore di galline, senza punto temere che quei compiacenti mariti abbiano a rompersi reciprocamente le corna per la gelosia.

Questa scambievole tolleranza bisogna ricercarla nel fatto che nelle razze Bantam Sebright il gallo feconda male la gallina, anzi taluni di questi impotenti riescono addirittura sterili. Un cotal fenomeno è d’altronde difficile a riscontrarsi nelle altre razze.

I compiacenti galli Sebright, consci della loro debolezza, cercano d’aiutarsi a vicenda per perpetuare la loro discendenza, e ligi alle teorie di Darwin sulle alleanze, cercano in un’alleanza a base di compiacenza il modo di risolvere in comune ciò che uno solo difficilmente potrebbe conseguire. Questi piccoli filosofi conoscono bene il motto: “l’unione fa la forza” e lo conoscono tanto bene da applicarlo anche nelle manifestazioni d’amore.

Questi eunuchi del pollaio sono la disperazione degli allevatori: tutte le varietà della razza Bantam danno molte uova chiare, ma la Sebright è più di ogni altra a ciò propensa, anzi vi sono dei ceppi che si estinguono e l’allevatore resta allora colle pive nel sacco ed io per lo appunto fui fra questi. Eppure non si direbbe, a voler giudicare dall’aspetto esterno di questi graziosi e minuscoli polli, che l’impotenza genitale alligni fra di loro, fra animali così vivaci, così sani, così gai. In generale gli allevatori specialisti di questa razza non ricorrono tanto facilmente al rinsanguamento dei loro ceppi, poiché le caratteristiche spiccate della pennatura sono molto difficili ad ottenere in tutta la loro perfezione, e chi ha raggiunto questo ideale, teme, e con ragione, di guastare tutto il ben fatto, tutto il lavoro di parecchi anni, coll’introduzione di nuovo sangue nel suo ceppo prediletto: egli vi ricorre soltanto quando è ridotto agli estremi, quando cioè il ceppo minaccia di estinguersi a causa della enorme produzione d’uova chiare.

Caratteristiche delle forme

Le forme della Sebright non sono dissimili a quelle della razza di Amburgo.
Testa – piccola, corta, appiattita e portata indietro con aria spavalda.
Becco – corto, color di corno con punta diritta.
Cresta – riccia come nella Amburgo e di colore rosso porpora o vermiglione.
Bargigli – arrotonditi, di media lunghezza e dello stesso colore della cresta.
Occhi – molto vivaci e con iride di colore rosso scuro.
Orecchioni - piccoli, rotondi e d’un bel bianco azzurro, ma spesso compariscono di color rosso striati di bianco: stante la difficoltà di abbondare in riproduttori perfetti nel piumaggio, si ammette anche questa caratteristica, purché il detto piumaggio sia irreprensibile.
Guancie – di colore rosso violaceo o vermiglio e nude.
Collo – a forma conica, cioè massiccio verso il corpo e assottigliandosi verso la testa; molto curvo alla nuca; il gallo lo ha rivestito di penne corte e non a forma di lunghe lancette come nelle altre razze.
Dorso – largo con penne della sella simili a quelle della gallina e con lancette molto corte.
Ali – abbastanza lunghe e pendenti sino alla metà dei tarsi, meno pendenti nella gallina.
Petto – ampio e molto prominente.
Tarsi – corti, fini, nudi, e di colore bleu ardesia in tutte le varietà.
Dita – quattro.
Coda – larga, portata molto alta e sprovvista di falcette anche nel gallo: la coda di quest’ultimo assomiglia perciò a quella della gallina e consta di 14 timoniere (7 per lato).
Portamento – elegante e pretenzioso nel gallo, svelto e grazioso nella gallina.
Peso – 600 a 700 grammi nel gallo, 500 a 600 nella gallina.

Caratteristiche del piumaggio

Abbiamo 3 varietà in questa bellissima ed elegante razza:
1. Varietà argentata, Silver laced Bantams.
2.            dorata, Golden                
3.            cedrata, Lemon               

La varietà argentata ha il fondo del piumaggio bianco, la dorata lo ha camoscio vivo e giallo paglierini la cedrata; gli animali perfetti di tutte queste varietà hanno ogni singola penna orlata regolarmente e distintamente di nero: la regolarità sorprendente di questa piccola orlatura rende l’animale molto attraente, molto elegante ed è perciò naturale che lo stesso attiri sempre molti amatori. Le difficoltà che si presentano per conservare in tutta la sua purezza il piumaggio della razza non sono poche; a tal uopo si richiede pazienza ed abilità da parte dell’allevatore; così, talvolta, si hanno allievi le cui singole piume sono fortemente marcate di nero; questi soggetti, accoppiati fra dio loro, finiranno per produrre allievi, a capo di poche generazioni, che avranno perduta la regolarità del piumaggio, e questo consterà di un orribile miscuglio di bianco e nero come se si fosse versato sulla carta il contenuto del calamaio al quale attingo ora l’inchiostro. In altri casi sorgono individui le di cui piume sono orlate da una sottilissima linea nera, tanto che danno allievi quasi totalmente bianchi; questi ultimi, accoppiati fra di loro, finirebbero per dare prole bianca o irregolarmente macchiata di grigio. Ciò premesso, è consigliabile di unire individui scuri con individui chiari ed allora si avranno molti individui né troppo chiari e né troppo scuri, si avrà infine il tipo voluto dal codice. Le remiganti primarie di tutte e tre le varietà hanno quasi sempre delle macchie nere alle barbe interne ed hanno sempre l’orlo nero soltanto alle estremità; l’orlo nero delle timoniere è accentuato all’estremità, ma è molto sottile alla base delle piume, anzi spesso finisce per sparire; le penne del dorso sono quasi sempre grigie nella varietà bianca e cedrata e mescolate di nero nella varietà dorata; tutte le altre penne, quelle della mantelletta, delle coverture delle ali, del petto, ecc., devono essere bordate regolarmente di nero sia alla base che alla estremità, l’orlatura nera deve essere infine d’una larghezza in tutta la piuma.

LA RAZZA BANTAM DA COMBATTIMENTO ossia PICCOLA COMBATTENTE – (Game Bantams) – Identica alla grande combattente in tutto o per tutto, salvo nella statura che è ridotta ai minimi termini, quindi voler descrivere questa razza nana significa ripetere quanto è già stato riferito sulla grande combattente inglese.

LA RAZZA BANTAM DI SCOZIA – (Scotch Gray Bantams) – È la miniatura della razza cuculi di Scozia e venne conosciuta in Inghilterra, portatavi dalla Scozia, verso il 1866; epperò le ali non sono, come nella grande razza madre, serrate al corpo, ma bensì pendenti: il resto del corpo corrisponde quasi interamente alla coucou di Scozia.

DIVERSI ALTRI TIPI DI BANTAM – Fra questi si comprendono i Bantam d’Anversa (Barbuti d’Anversa) di allevamento fiammingo e tutte le razze grandi rese nane e che ho già quasi tutte citate nel corso di questo lavoro: tutti questi nuovi prodotti, salvo forse due o tre, sono di allevamento inglese e rispondono ai nomi di Bantam Brahma, di Pechino, malese, spagnuola, andalusa, olandese, padovana, ecc.

Razze Europee ~ 7 Razze inglesi