Vol. 1° -  I.1.2.

Periodo proterozoico o Algonkiano
1,9 miliardi di anni

Il nome deriva da Algonkin, territorio nella provincia canadese dell’Ontario, abitata nel XVII secolo dalla tribù degli Algonkini.

I terreni risalenti a questo periodo contengono resti fossili di alghe - per lo più Cianoficee - e di animali riferibili a protozoi, spugne, anellidi, molluschi ed echinodermi.

In questo periodo si verifica una tappa fondamentale nel progresso della vita: l'affermazione degli Eucarioti unicellulari - simili agli odierni Protisti - la cui cellula possiede le caratteristiche essenziali distintive dell’attuale cellula che compone le piante e gli animali pluricellulari: è presente un nucleo ben definito, esistono i cloroplasti per la fotosintesi e i mitocondri per la respirazione aerobia.

Oggi è largamente accettato che la cellula eucariotica si sia evoluta attraverso la simbiosi di organismi procarioti diversi. Si ritiene inoltre che i Protisti vegetali abbiano preceduto quelli animali, cioè i Protozoi, sprovvisti di pigmenti fotosintetici. I fossili unicellulari sono denominati Acritarchi [1] , molti dei quali sono considerati resti di alghe unicellulari planctoniche, simili agli attuali Dinoflagellati.

Gli scarsi dati raccolti mostrano, comunque, che circa 800 milioni d’anni fa erano presenti forme simili agli attuali Protozoi, i quali, alla fine di questo periodo - circa 600 milioni d’anni fa - portarono a un’esplosione della vita animale pluricellulare.

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[1] Acritarchi sembra quasi uno scioglilingua: deriva dal greco ákros = alto + archaîos = antico, cioè sommamente antichi, antichissimi.