Vol. 1° -  I.5.7.

La Stella Compagna

Un giorno Alvarez ricorse al suo ex allievo Richard Muller affinché facesse la parte del diavolo contro la teoria della periodicità, ma, più il Muller si sforzava di aiutare il maestro, più si convinceva che questi aveva torto. Elaborò diverse teorie e in capo a due mesi fece la sua proposta: la Stella Compagna. Una tenue stella compagna, orbitante intorno al Sole una volta ogni 26 milioni di anni, poteva essere la responsabile dei cicli di estinzione.

Le Nane Bianche sono stelle prossime alla fine della loro esistenza avendo esaurito, attraverso le reazioni nucleari, l’idrogeno e l’elio che contengono. Si dice che esse rappresentano lo stadio evolutivo finale di stelle con massa 1,4 volte inferiore alla massa solare.

Il loro futuro è un lento raffreddamento, fino a trasformarsi in Nane Nere incapaci di irradiare qualsiasi quantità d’energia.

Si conoscono parecchie centinaia di Nane Bianche, caratterizzate da un raggio che è circa 1/100 di quello del Sole, temperature di superficie pari a 4.000 ¸ 25.000 K e densità media molto alta, circa un milione di volte più dell’acqua. La Nana Bianca più nota è la Compagna di Sirio detta anche Sirio B: è la componente più debole di una coppia di stelle la cui luminosità è dotata della magnitudine relativa [1] più elevata posseduta da qualsiasi stella che brilla nel cielo del nostro Pianeta.

Almeno la metà delle stelle della nostra galassia si trova legata gravitazionalmente a un’altra stella, formando un sistema binario, detto anche stella doppia; alcune sono legate a più stelle a formare sistemi tripli, quadrupli o più complessi ancora. Essendo quindi le stelle per lo più appaiate con un’altra stella, una stella della coppia descrive un’orbita intorno all’altra, o entrambe le stelle della coppia descrivono un’orbita attorno a un centro di gravità comune; pertanto anche il Sole potrebbe avere una stella compagna, non ancora scoperta, probabilmente una pallida stella nana, dotata di una massa pari a 1/10 di quella del Sole.

All’inizio Muller pensò che ogni 26 milioni di anni la stella compagna poteva passare vicino al Sole quanto bastava a turbare le orbite degli asteroidi presenti nello spazio tra Marte e Giove. Pensava ad asteroidi per via dell’ipotesi di Alvarez. Ma ecco che si rese conto che un simile meccanismo presentava una pecca. Un’orbita con un periodo di 26 milioni di anni che fosse passata vicino al Sole sarebbe stata instabile. La forza gravitazionale del Sole avrebbe alterato talmente il corso della stella compagna che questa, ritornando, sarebbe passata troppo lontana dalla fascia degli asteroidi per provocarvi un qualsiasi effetto.

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[1] La luminosità delle stelle è espressa dalla magnitudine: una stella di 1a magnitudine (1m) è circa 2,512 volte più luminosa di una stella di 2m e così via, di modo che una stella di 6m è 100  volte meno luminosa di una stella con 1m. Per gli oggetti celesti più luminosi si usano magnitudini negative. Quella che rileviamo dalla Terra non è però la luminosità effettiva, ma solo quella apparente: l’intensità luminosa diminuisce proporzionalmente al quadrato della distanza. Per definizione, la magnitudine assoluta è la magnitudine che la stella mostrerebbe se fosse posta alla distanza di 32,6 anni luce. La magnitudine apparente del sole è -26,8 e quella di Sirio è -1,46. Achernar, distante 118 anni luce, ha una magnitudine di solo 0,51.