Vol. 1° -  II.2.9.

L'esemplare di Solnhofen

Il sesto e, per ora, ultimo esemplare di Archaeopteryx venne reso noto nel 1987, quando Günter Viohl, curatore del Jura-Museum di Eichstätt, notò l’uccello preistorico nella collezione di fossili appartenente a Friedrich Müller ex sindaco di Solnhofen.

Non erano visibili impronte di penne e gran parte del cranio era andata perduta; a causa dei lunghi e robusti arti posteriori e della coda allungata, lo scheletro venne scambiato in un primo tempo per un esemplare di Compsognathus. Oggi il fossile, esposto nel Bürgermeister-Müller-Museum, è di proprietà del Comune di Solnhofen.

Tutte le parti dell'esemplare di Solnhofen sono in connessione anatomica. Illuminandolo con luce radente si possono osservare, presso l’ala sinistra, le piccole impronte ricurve dei calami delle penne; anche il margine esterno di quest'ala è ben definito da impronte. Non vi sono tracce analoghe in corrispondenza dell'ala destra e della coda, ma questo fatto può essere spiegato dalla posizione dello scheletro: la carcassa dell’animale affondò nella laguna di Solnhofen posandosi sul fianco sinistro e l’ala corrispondente si conficcò in profondità nello strato protettivo di limo del fondo. Invece le penne delle parti esposte del corpo furono con tutta probabilità trascinate via dalla corrente.

Ciò che colpisce subito nell'esemplare di Solnhofen è la sua taglia. Basandosi sulla lunghezza delle ali si può calcolare che le sue dimensioni superassero del 10% quelle dell'esemplare di Londra - il più grande fra quelli conosciuti in precedenza - e addirittura del 50% quelle del piccolo fossile di Eichstätt. Questo Archaeopteryx aveva senza dubbio una taglia paragonabile a quella di un pollo.

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