Vol. 1° -  IV.5.2.

Le specie fossili del genere Gallus

I fossili del genere Gallus sono scarsi e solo 3 campioni, tutti europei, sono stati attribuiti a questo genere.

Due reperti provengono dall’Inghilterra. Il primo è un osso coracoide del periodo interglaciale Cromeriano [1] dell’inizio del Medio Pleistocene (circa 500.000 anni fa) molto somigliante a quello del Gallo Rosso della giungla, Gallus gallus; ne differisce tanto quanto basta per farlo assegnare a una nuova specie fossile: Gallus europaeus.

Il secondo reperto fossile è un radio del periodo interglaciale di Ipswich dell’Alto Pleistocene, rassomiglia molto a quello del Gallus gallus e anch’esso è stato assegnato alla specie fossile europaeus.

Un terzo fossile, quasi certamente appartenente al genere Gallus, è stato ascritto al Basso Pliocene della Grecia e della regione del Mar Nero: consiste in un tarsometatarso molto simile nelle dimensioni a quello di Gallus gallus, e in un coracoide che è molto più lungo. Questi reperti sono stati assegnati a una specie separata: Gallus aesculapii Gaudry 1862, comparsa circa 7 milioni d’anni fa.

Da notare che durante il Medio Pliocene, circa 4 milioni d’anni fa, svanirono numerose specie di Gallus dal territorio dei Carpazi, rimpiazzate nel Basso Pleistocene, circa 2 milioni d’anni fa, da una forma piccola, molto vicina agli attuali Gallus dell’Asia meridionale. Un esemplare identificato da Jànossy (1977) e rinvenuto a Beremend (Ungheria meridionale) è molto vicina alle forme selvatiche attuali, è di taglia piccola, risale al Basso Pleistocene, potrebbe rappresentare l’antenato Est Europeo del pollo domestico. Gallus beremendensis è il nome attribuito a questa specie fossile.

Non dobbiamo tralasciare il Gallus bravardi Gervais 1859, già citato in una recente nota a fondo pagina, che costituisce una specie relativamente giovane dell’alto Pliocene (circa 3 milioni di anni fa), conosciuta in diverse località della Francia. Per ulteriori notizie su reperti fossili europei si rimanda a Chicken bone recoveries - Supplement di William Plant (1985).

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[1] Cromeriano trae il nome da Cromer, località della contea inglese di Norfolk. Questo periodo presenta i segni di un'industria preistorica sotto forma di schegge di selce, grandi e poco ritoccate, prolungate a becco, cioè rostrocarenate. La fauna è quella del Quaternario inferiore.