Fig. V. 12 - Gallus sonnerati
Pierre Sonnerat, nato a Lione nel 1749 e morto a Parigi nel 1814, era commissario della marina francese e corrispondente del Gabinetto del Re. Compì numerosi viaggi in Asia e in Africa, raccogliendo importanti osservazioni naturalistiche, soprattutto di ornitologia. Sonnerat incontrò questa specie di Gallo selvatico durante un periplo delle Indie Orientali durato dal 1774 al 1781, e precisamente sulle propaggini meridionali dei Ghati occidentali che separano il Malabar dalla costa del Coromandel. La costa del Malabar, in questo punto, è costellata da città famose: Cochin e Calicut; quella del Coromandel sovrasta la punta settentrionale dello Sri Lanka.
Nel 1831 Coenraad Temminck (Amsterdam 1778-1858) dedicò il Gallo Grigio al suo scopritore, il quale era dell’avviso che fosse l’antenato dei nostri polli domestici. Ma, già nel 1813 Temminck aveva rifiutato quest’ipotesi.
Questa specie vive in India dove è detta Katokoli. Non ha un’estesa distribuzione, limitandosi prevalentemente alle zone occidentali e meridionali.
Numerose specie minacciate di estinzione hanno ricevuto misure di rilievo nel 1973 quando i rappresentanti di 80 Nazioni si riunirono a Washington per partecipare alla Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Flora and Fauna, durante la quale fu stilato l’Endangered Species Act. Mentre la altre specie di Galli selvatici non vi sono contemplati, il Gallus sonnerati compare nel secondo allegato.
Ha cresta larga con margine dotato di 11-12 piccoli dentelli. I lunghi bargigli sono due. La caratteristica più singolare delle piume della mantellina, della sella e delle piccole copritrici alari sta nella forma e nel colore della parte terminale del vessillo, sul quale non abbiamo nulla da aggiungere a quanto esposto poche pagine avanti.
Le remiganti sono grigio nerastro. La coda è nero-verde profondo, dotata di due falciformi ben sviluppate che superano molto in lunghezza le altre timoniere. L’occhio è giallo bruno. Gli orecchioni sono rossi. Il becco è giallo. Il colore dei tarsi è fonte di confusione per una ragione semplicissima, come mi ha spiegato Arnolds: dapprima sono gialli e diventano rosa con l’avanzare dell’età. È presente il piumaggio post-nuziale. La voce è del tutto speciale: il canto è un curioso quadrisillabico kuck-kaya-kaya-kuk, mentre il richiamo è composto da due sillabe, kiurkun-kiurkun.
Identification of the Yellow Skin gene reveals
a hybrid origin of the domestic chicken
Il suo cicaleccio è vivace e frizzante. In media è più piccola del maschio di circa un terzo, con cresta rudimentale e bargigli assenti. Il suo piumaggio non ha tracce della caratteristica formazione presente nel gallo. Nelle parti superiori è marrone uniforme, con piume del collo dotate di un centro scuro bordato di chiaro e quelle della schiena e delle copritrici alari con rachide chiaro. La gola e il petto sono bianchi, l’addome è bianco grigiastro. Le piume di queste aree sono bordate di marrone scuro o di nero. Il colore dei tarsi pare si comporti come nel maschio.
Depone uova bianche sfumate in rosa crema, come la femmina di gallus.