Vol. 1° -  VII.5.2.

Conclusioni dello studio giapponese

Come abbiamo visto, esistono parecchie incertezze e focose diatribe sull’origine del pollo domestico, se cioè esso provenga unicamente dal Gallo Rosso della giungla, oppure se alla sua genesi abbiano contribuito anche le altre specie di Galli selvatici. Gli studi basati solo su dati morfologici o sulla progenie degli ibridi non conducono a conclusioni soddisfacenti. Al termine delle loro indagini, gli studiosi giapponesi hanno potuto dedurre i seguenti dati:

1.  Esistono delle strette relazioni genetiche tra il pollo domestico e il Gallo Rosso della giungla, mentre queste stesse relazioni non risultano per le rimanenti 3 specie di Galli della giungla. Pertanto si può affermare che Gallus gallus ha dato il contributo maggiore e deve essere considerato il principale progenitore.

2. In merito alle relazioni esistenti tra le razze originarie del Giappone, esse hanno condotto alla suddivisione in 5 gruppi:

§  1° gruppo: Hinaidorì, Koeyoshi, Tomaru e Shamo

§  2° gruppo: Chabo, Satsumadorì e Nagoya

§  3° gruppo: Totenko e Onagadorì

§  4° gruppo: Tosajidorì

§  5° gruppo: Shokoku

Il pollo nativo dell’Indonesia ha mostrato una stretta relazione col 2° gruppo.

È degno di nota il fatto che le razze appartenenti a uno stesso gruppo sono geograficamente correlate. Per esempio, quelle del primo gruppo sono prevalentemente originarie del nord del Giappone, e i dati storici concordano con le loro strette relazioni genetiche.

Il secondo gruppo è prevalentemente distribuito al centro e al sud del Giappone, mentre il terzo gruppo è diffuso nella prefettura di Kochi, che si trova a sud. Questi risultati indicano che nella formazione di queste razze hanno avuto grande importanza frequenti incroci tra popolazioni locali presenti in aree adiacenti.

Un particolare interesse suscitano le relazioni tra Shokoku, Totenko e Onagadorì. Si è sempre dato per scontato che il Shokoku è stato il principale antenato del Totenko e dell’Onagadorì, ma il lavoro degli scienziati giapponesi ha potuto dimostrare che il Shokoku differisce molto dalle altre due razze. A una conclusione analoga erano giunti altri due studiosi, Tanabe e Mizutani. Ad avvalorare la tesi si può notare che l’orecchione del Shokoku è rosso, mentre quello del Totenko e dell’Onagadorì è bianco. Per questo Tanabe ha suggerito che l’Onagadorì è derivato dal Totenko e non dal Shokoku, come si può dedurre anche dallo studio che abbiamo appena analizzato, confortato altresì dai dati relativi alla fosfatasi alcalina.

Le indagini ematologiche contraddicono i dati storici relativi alla razza Satsumadorì: essa non deriverebbe, come accennato, dal Shokoku e dallo Shamo, ma si dimostra esserne ben distinta.

Un altro lavoro, intrapreso questa volta con lo scopo di analizzare le relazioni filogenetiche tra Galli della giungla e polli nativi dell'Asia meridionale e sudorientale, è quello di Hashiguchi et al.(1988). Oltre alle 4 specie di Galli selvatici sono state presi in esame polli nativi dell'Indonesia, delle Fiji, del Bangladesh, del Nepal e del Lanka (non si capisce se dello Sri Lanka oppure dell'area di Lanka, piccolo centro del Deccan appena ad est del Parco Nazionale Indravati). Dei 17 loci analizzati indirettamente attraverso l'elettroforesi di parametri enzimatici ematologici, un polimorfismo è stato riscontrato solo a carico di 9 loci. La distanza genetica stimata attraverso la frequenza genica ha condotto alle seguenti conclusioni: il Gallo Rosso e i polli nativi dell'Indonesia, delle Fiji, del Lanka e del Bangladesh sono geneticamente vicini, mentre essi hanno una relazione genetica remota con varius, lafayettei e sonnerati.

Non mi sono dimenticato dei polli nepalesi: l'articolo non fa alcun cenno sulle loro relazioni genetiche.

Gli ultimi lavori relativi al DNA mitocondriale e alle impronte digitali del DNA del genere Gallus verranno analizzati nel prossimo volume, nel capitolo dedicato all'evoluzione molecolare.

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