Gli ormoni, secreti da una
ghiandola endocrina, modificano profondamente l’attività della cellula.
Arrivano alle cellule bersaglio trasportati dal sangue e poi dai liquidi
intercellulari. Non tutte le cellule reagiscono a un dato ormone: per esempio,
l’ormone pancreatico glucagone è
attivo in maniera specifica sulla cellula epatica, facendo aumentare la
liberazione di glucosio nel sistema circolatorio.
Sito recettore. In un sistema siffatto, la
membrana è in grado di riconoscere l’informazione, vale a dire, di capire
se l’informazione riguarda la cellula che essa delimita. Tale riconoscimento
dipende da un sito recettore localizzato sul versante esterno della membrana,
che possiede una forma complementare all’ormone.
Amplificazione. Il
recettore si combina con l’ormone e il complesso ormone-recettore induce l’attivazione
di un altro componente intramembranario, l’adenilciclasi, che amplifica
notevolmente il segnale chimico ricevuto.
Trasduttore. Il
sito recettore e l’adenilciclasi sarebbero accoppiati tramite un
trasduttore, probabilmente di natura lipidica. La trasduzione e l’amplificazione
sono eventi che si verificano nel momento in cui l’ormone si lega al sito
recettore.
L’adenilciclasi attivata
trasforma l’ATP in AMP ciclico e trasporta l’informazione di origine
ormonale all’interno della cellula. Una cellula è sensibile a
concentrazioni ormonali dell’ordine di 10-8÷10-12 Mol. La concentrazione di AMP ciclico prodotto è
di 10-3 M. Il fattore di amplificazione
corrisponde quindi a 105÷109. Nel caso del glucagone, l’AMP ciclico attiva un
enzima, la fosforilasi, responsabile della glicogenolisi, cioè della
degradazione biologica del glicogeno in glucosio.
L’attività dell’AMP ciclico è controllata da una
fosfodiesterasi, che trasforma l’AMP 3’-5’ ciclico nel prodotto inattivo
5’-AMP.