Vol. 2° -  XVII.2.

PLASTIDI E PLASMAGÉNI

I plastìdi, abituale corredo delle piante superiori, sono organuli citoplasmatici, in genere rotondeggianti, talora lobati e irregolari, adibiti principalmente alla sintesi dell’amido e dei pigmenti. I plastidi, in presenza di luce, producono clorofilla. In questo caso son detti cloroplasti [1] .

Prerogative comuni a tutti i plastidi:

· si tratta di aree di attività biochimiche localizzate

· essi si accrescono, si dividono e si moltiplicano indipendentemente dagli altri organuli citoplasmatici.

Nella maggior parte dei casi le attività plastidiche sono sotto il controllo del genotipo. Alcune mutazioni geniche, che provocano la scomparsa dei plastidi o che li rendono incapaci di sintetizzare clorofilla, danno luogo a piante albine, altre piante hanno foglie variegate bianco-verde; in questo caso esistono ambedue i tipi di plastidi. È stato dimostrato che la trasmissione della variegatura avviene per via extranucleare e precisamente per ereditarietà citoplasmatica.

Per cui i fattori plasmatici responsabili sono detti plasmagéni. Il loro ruolo è stato solo parzialmente chiarito.

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[1] Cloroplasto è qualsiasi organulo che contenga clorofilla. I cloroplasti sono presenti in gran numero nelle cellule delle piante che svolgono la fotosintesi. Tipicamente lentiformi, sono formati da un ammasso di membrane racchiuse in una matrice gelatinosa. Le reazioni luminose della fotosintesi si svolgono sulle membrane, mentre le reazioni al buio avvengono nella matrice.