Vol. 2° -  XIX.9.4.g.

Resistenza alla salmonellosi

Un metodo per bloccare la diffusione della salmonellosi in un allevamento consiste nell’eliminare tutti i polli portatori della Salmonella pullorum. Si possono identificare questi soggetti con un test di agglutinazione, permettendo così di eliminare i portatori e di debellare quasi totalmente la malattia.

Esistono naturali differenze di suscettibilità: le razze pesanti come Rhode Island e Plymouth Rock sono da 3 a 5 volte più vulnerabili rispetto alla Livorno bianca, o meglio, alla Livorno di qualsivoglia colorazione.

Si giunse ai risultati voluti per mezzo della selezione per resistenza. A tutti gli animali veniva data una forte dose orale di salmonella. In 2 ceppi di Livorno, sottoposti a selezione per soli 4 anni, le percentuali di sopravvivenza erano del 61% e del 70% contro il 28% dei controlli.

I pulcini più resistenti alla Salmonella pullorum hanno dei meccanismi di controllo della temperatura corporea più accurati ed efficienti. L’entità di questo controllo può essere misurata facendo la media tra diverse letture, e determinando la rapidità con cui i pulcini aumentano la loro temperatura da circa 39°C alla nascita, fino a 40.5-41.5°C, che è la temperatura normale a 10 giorni di vita.

La differente velocità con cui tale temperatura corporea viene raggiunta si può apprezzare entro 6 giorni dalla schiusa. I pulcini che mostrano la maggior efficienza sono anche quelli che hanno la maggior resistenza alla salmonella. Come gli altri animali, anche i pulcini reagiscono all’infezione aumentando la temperatura di qualche grado, e i più resistenti sono capaci di mantenerla più elevata rispetto agli individui suscettibili.

Si ritiene che questo meccanismo sia in grado di accelerare la produzione di anticorpi e di altri sistemi di difesa, come la fagocitosi dell’agente patogeno. Infatti è stata dimostrata nei pulcini appena nati, e successivamente resistenti all’aggressione batterica, una concentrazione maggiore di linfociti circolanti [che verosimilmente sono linfociti killer, N.d.A.].

Anche per la resistenza alla salmonellosi pare implicato il sistema B, ma con importanza minore rispetto ad altri fattori genetici immunologici.

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