Non è infrequente osservare polli neri con piume parzialmente bianche, specie a livello delle remiganti, reperto non insolito in Polish , Spagnola Faccia Bianca , Castigliana.
Queste piume, parzialmente o completamente bianche, alle volte scompaiono, mentre spesso persistono e diventano un marchio d’infamia, ma solo per l’allevatore, non certo per il pollo che se ne fa un baffo. Lewis Wright (1890) riferisce a proposito della Spagnola che, quando i soggetti diventano anziani, non è insolita una muta cui fa seguito un abito che presenta, in parte o diffusamente, piume con apice bianco.
Non
si tratta di ceppi impuri, si tratta di qualcosa di analogo a quanto accade
per i capelli grigi e bianchi. I soggetti con tendenza ad incanutire hanno una
prole nera perfetta come quei polli che rimangono costantemente neri col
trascorrere degli anni. Talora alla muta fa seguito un piumaggio completamente
bianco anziché bianco solo in punta.
Fig. XXI. 2 – Polish bianca a ciuffo nero
A proposito di queste aree bianche nei soggetti più giovani esiste la convinzione che esse siano dovute a un disturbo di crescita del pulcino, nel quale si verificherebbe qualcosa di simile a quanto accade per il viraggio al viola dei riflessi verde scarabeo in un piumaggio nero DOC.
È giusta questa convinzione oppure dobbiamo fare appello a qualche evento genetico che dimostri meno empiricamente un’osservazione così frequente?
È logico che, per pochi pulcini un allevatore abbia da accudire, diventa estremamente problematico poter asserire se il tal pulcino che poi presenterà piume bianche in un contesto nero abbia avuto qualche intoppo nel suo divenire. Certamente una malattia grave cui il pulcino è scampato non passa inosservata. Mi domando: è possibile che anche le affezioni lievi siano in grado di determinare quest’anomalia?
Dev’essere così, vista la frequenza del marchio infamante. Non dobbiamo
scordare che la sintesi melanica è un processo metabolico che può venir
turbato da uno scarso apporto alimentare transitorio, come nel caso di una
malattia intercorrente, e che il mezzo in cui i melanociti vivono risente
delle turbe biochimiche come tutte le altre cellule di un organismo malato.
Vediamo cosa pensa Hutt in proposito.
Abitualmente il colore definitivo del piumaggio non
cambia. Tuttavia occasionalmente si possono trovare piume bianche in soggetti
che prima avevano solo piume nere o altrimenti colorate. Queste piume possono
svilupparsi spontaneamente oppure possono riconoscere come causa un trauma o
un eccesso di ormone tiroideo.
Sono descritti almeno 9-10 casi
di polli colorati che sono diventati più o meno bianchi dopo la prima muta
dell’età matura. Una Livorno nera divenne bianca per più della metà e l’anomalia
era associata a un voluminoso tumore ovarico (Crew, 1922),
ma lo stesso tipo di depigmentazione si verificò in una Bresse che aveva un
ovaio del tutto normale.
La perdita di pigmento è stata notata anche in un cappone
ibrido nonché in un cappone di Livorno dorata (rispettivamente Hesse, 1927
-
Juhn, 1933). Quest’ultimo caso è particolarmente interessante in
quanto il soggetto divenne completamente bianco, dimostrando così che la depigmentazione può colpire sia l’eumelanina
che la feomelanina.
Un esperimento d’allevamento fu condotto da Lippincott (1920)
usando
un soggetto blu andaluso che divenne gradualmente e completamente bianco nel
giro di circa 4 anni pur continuando a garantire una prole normale per il blu.
Un altro caso interessante è quello descritto da Godbey e Reid (1931):
una Plymouth Rock barrata divenne quasi completamente bianca alla prima muta
dell’età adulta, pur continuando a generare pulcini normalmente colorati
accoppiandosi con un maschio della sua stessa varietà. Questa femmina, a 3
anni di vita, assunse nuovamente il suo normale piumaggio.
Mutazioni del piumaggio del tipo descritto sono state
osservate da Hutt in due femmine di Ancona che si sbiancarono nel giro di un
anno. Siccome appartenevano allo stesso ceppo, si può supporre una situazione ereditaria,
che spesso gioca un ruolo abbastanza significativo in quei ceppi che tendono
rapidamente all’invasione del nero da parte del bianco relegato abitualmente
all’apice della piuma
[1]
.
L’elenco delle depigmentazioni spontanee potrebbe
continuare con un caso di Australorp, ma giungiamo al sodo dicendo che queste
depigmentazioni sono evidentemente di natura ereditaria, anche se non ne
conosciamo né la base genetica né il meccanismo fisiopatologico, che d’altra
parte non debbono essere molto diversi da quelli implicati nell’incanutimento
precoce osservabile nell’uomo.
Fig. XXI. 3 – Welsum dorata
Si possono osservare piume
bianche là dove si è svolta un’azione traumatica. Talora ciò si verifica
nel punto dove è stata praticata un’incisione per capponaggio oppure sul
capo di soggetti beccati dai compagni. Si è pure notata la comparsa di una
chiazza di piume bianche dove erano stati applicati raggi X. La causa della
depigmentazione in queste piume è sconosciuta, ma verosimilmente è la stessa
che nei mammiferi provoca la comparsa di peli bianchi in sede di trauma.
Se un trauma è in grado di determinare la crescita di una
piuma depigmentata, si è anche osservato che strappando una piuma blu, essa
può venir sostituita da una piuma nera (William Plant, comunicazione
personale, 1995).
Giacomini (1924),
Zavadovsky (1925) e altri studiosi hanno dimostrato che dosi elevate
di estratto tiroideo causano una muta rapida e una depigmentazione di grado
variabile a carico delle piume novelle. Nella Livorno dorata, e in alcune
altre razze, piccole dosi di estratto tiroideo rendono le piume più scure.
Nelle femmine di Minorca nera studiate da Hutt (1930) la dose giornaliera minima
necessaria per causare una spiccata depigmentazione delle nuove piume
consisteva in 4 mg di tiroide per 5 kg di peso corporeo. Le piume bianche
erano più numerose nei soggetti che presentavano contemporaneamente
decremento ponderale secondario all’effetto ipermetabolico dell’ormone.
Questo tipo di risposta non è uniforme in tutte le razze, ed Erumens &
Parkes (1940)
hanno
trovato che 1 mg/die provoca uno scurimento del piumaggio nella Welsum sia
dorata che nera, mentre incrementa il bianco nell’Ancona e nella Sussex
tricolore, le cui piume hanno l’apice bianco.
[1] Al contrario, l’amico Tony Mills di Maitland (NSW - Australia) possiede due ceppi di Ancona, uno nano e l’altro gigante, che conservano il bianco ben limitato all’apice anche quando i soggetti invecchiano.