Vol. 2° -  XXIII.6.3.

Le razze selvatiche

Cos’accade allora in natura, dove le specie selvatiche si riproducono con tanta uniformità? Un vecchio allevatore di Fauves di Mehaigne, Jules Hecq, esprimeva un giorno il suo stupore per il fatto che, dopo 20 anni di selezione ininterrotta, dai suoi polli fulvi nascessero ancora soggetti quasi bianchi e altri quasi neri, quando il colore del piumaggio della gazza restava sempre identico.

Si potrebbe rispondergli che il colore della gazza è il risultato non di 20 anni, ma di milioni d’anni di selezione naturale. Infatti l’uniformità delle specie selvatiche si regge su un numero limitato di caratteri, oggetto di una pressante e severa selezione dovuta all’ambiente naturale. In assenza di questa pressione, si osserva una deriva genetica sotto forma di fenotipi nuovi.

Prendiamo un esempio: il pollo domestico presenta un’enorme varietà di piumaggio e di forme, pur derivando in parte dal Gallus gallus, che appartiene alla varietà dorata o black red o black breasted red. Perché questo piumaggio si mantiene ancora in modo rigoroso nell’ambiente selvatico? Senza dubbio la risposta sta nel fatto che in condizioni naturali la sola varietà salmonata-dorata conferisce alla gallina un camuffamento sufficiente per darle qualche possibilità di portare a buon fine una covata di 3 settimane al suolo, senza tener conto del tempo necessario all’allevamento dei pulcini. Quest’interpretazione è confortata dal fatto che numerose varietà assenti in natura, come la perniciata, la frumento e la buttercup, si differenziano dalla varietà selvatica solo per il piumaggio della gallina.

L’omogeneità fenotipica delle specie selvatiche non si spiega tanto con un corredo genetico omogeneo, quanto col fatto che ogni scarto dal genotipo originale che sia sfavorevole alla specie viene rapidamente eliminato dalla natura. La natura da parte sua ha messo in moto numerosi meccanismi per evitare il più possibile la consanguineità, per cui l’omogeneità genetica non riesce praticamente a realizzarsi.

Il vantaggio che ne risulta è evidente: è da questa variabilità genetica che scaturisce la plasticità, che permette a ogni specie di adattarsi alle variazioni dell’ambiente. Ed è questa stessa plasticità che ha permesso agli uomini di modellare, in funzione dei loro bisogni, un gran numero di razze domestiche a partire da quelle selvatiche.

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