È indispensabile premettere due
notizie di fisica per rendersi conto delle ultime metodiche con le quali è
possibile studiare la molecola di melanina.
Il paramagnetismo è la
proprietà di una sostanza di essere paramagnetica, e si dice che un corpo è
paramagnetico quando, immerso in un campo magnetico, assume un’intensità di
magnetizzazione nello stesso verso del campo inducente.
Una delle proprietà meno
abituali delle melanine è il loro segnale caratteristico elettronico
paramagnetico. L’origine di questo paramagnetismo ha dato il via a uno dei
campi d’indagine più fertili, comportando spesso un’elevata condivisione
di interessi non disgiunta da un’equivalente controversia. L’EPR, di
fatto, pur con qualche limitazione concettuale, si è dimostrata lo strumento
maggiormente utile nell’indagine della reattività delle melanine in
svariate condizioni chimiche e biologiche. Dai risultati è emerso che questi
pigmenti sono degli eteropolimeri.
Fenomeno fisico per cui un
nucleo atomico dotato di momento magnetico assorbe energia da un campo
magnetico. I nuclei possiedono un momento magnetico dovuto alla somma dei
momenti dei singoli nucleoni (protoni e neutroni) e si comportano in modo
analogo a minuscoli aghi di una
bussola. Un campo magnetico esterno produce una rotazione del momento
magnetico del nucleo attorno alla direzione del campo stesso (precessione di
Larmor). Il numero di rotazioni al secondo, cioè la frequenza di rotazione (o
di Larmor), risulta proporzionale all'intensità del campo magnetico ed è
quantizzata, cioè può assumere solo valori multipli interi di una quantità
fondamentale. In presenza di un secondo campo magnetico variabile e con
frequenza pari a quella di Larmor, il nucleo assorbe energia elettromagnetica
e salta su un’orbita maggiore, cioè si eccita. Quando il campo magnetico
variabile si annulla, il nucleo si diseccita (rilassamento), riemette la
radiazione assorbita e torna sull'orbita iniziale. Il segnale emesso dal
nucleo può essere raccolto e analizzato da un computer, permettendo di
calcolare i tempi di rilassamento e la densità dei nuclei.
È un fenomeno identico alla
risonanza magnetica nucleare, in cui però è lo spin
[1]
dell'elettrone, proporzionale e parallelo al momento magnetico, a subire la
precessione, con una frequenza di Larmor propria dell'elettrone. L'elettrone
infatti è una particella carica elettricamente che ruota su se stessa (a
questa rotazione è legato lo spin) e si comporta come un piccolo magnete. La
ESR è utilizzata per analizzare la distribuzione degli elettroni di una
molecola, per studiare la sua struttura e i legami tra gli atomi, in
particolare in campo medico (per es., nello studio dei danni indotti da
radiazione). La ESR fornisce informazioni non soltanto sulla presenza e sul
numero degli elettroni disaccoppiati, ottenibili anche da misure di
paramagnetismo elettronico, ma anche sulla distribuzione degli elettroni nella
molecola.
Sia la melanina naturale che
sintetica mostrano un caratteristico segnale alla risonanza elettronica
paramagnetica (EPR). Le proprietà delle melanine alla risonanza di
spin elettronico (ESR) includono un segnale intrinseco che scompare solo
dopo una degradazione spinta e un contributo transitorio che dipende dalle
condizioni sperimentali, capace di variare col pH, gli ioni metallici e gli
agenti ossidoriduttivi.
Al momento attuale esiste incertezza sul fatto che il
segnale intrinseco possa derivare da radicali inerti prodotti durante il
processo di polimerizzazione oppure dal polimero in sé. Un punto di vista
generalmente accettato è che le melanine contengano un numero di unità di
semichinone nel loro scheletro che sono profondamente incastrate nei granuli e
perciò chimicamente inaccessibili.