Vol. 2° -  XXVIII.9.2.

Tricocromi

Un tempo ritenuti caratteristici componenti dei capelli rosso brillante, i tricocromi sono stati trovati nei peli di parecchi altri mammiferi, compresi i bovini dal pelo rosso, il criceto dorato, il coniglio rosso della Nuova Zelanda e nei cani bastardi rossi.

Per nostra estrema soddisfazione, possiamo aggiungere che i tricocromi sono presenti anche nelle piume rosse e fulve del pollo domestico, specialmente nella New Hampshire e nella Rhode Island red, che costituiscono la fonte migliore per la loro estrazione e purificazione.

Sono due i tricocromi riscontrati nelle piume rosse e fulve del pollo, uno dei quali è identico al pigmento dei capelli rossi. Dal momento che il colore della piuma non cambia estraendo i tricocromi, il loro ruolo colorante non è ancora del tutto chiaro.

Le piume color salmone del petto della Livorno dorata e del mantello delle femmine frumento contengono scarsa quantità di uno dei 2 tricocromi descritti nel pollo; tuttavia sono ambedue assenti nel mantello brunastro di femmine dotate di genotipo e+ e eb, dorate e perniciate.

Come accade per le feomelanine, esistono parecchi tipi di peli rossi non contenenti tricocromi: setter irlandese, vitello dell’Ayrshire, cavia nella varietà completamente rossa. In realtà, sembra che la distribuzione dei tricocromi nei peli e nelle piume vada di pari passo con quella delle feomelanine, a causa delle strette relazioni chimiche e biogenetiche tra le due classi di pigmenti.

Non è ancora certo se i tricocromi siano presenti nella pelle e nei tessuti extracutanei. Interessante il fatto che essi sono presenti nell’urina di alcuni pazienti affetti da metastasi di melanoma. I valori più elevati di tricocromuria sono stati trovati in soggetti con melanoma metastatizzante e melanosi diffusa con elevato incremento dell’escrezione di cisdopa. Comunque, non è stato possibile porre alcuna relazione tra il tipo pigmentario cui appartiene il paziente affetto da melanoma e l’escrezione di tricocromi.

Non è chiaro se questi pigmenti siano prodotti dai melanociti o se essi facciano la loro comparsa come risultato di eventi metabolici che si svolgono in altre cellule, come i cheratinociti oppure i macrofagi, che possono incorporare i precursori dei tricocromi, cioè le molecole di cisdopa.

9.2.a. Struttura e proprietà dei tricocromi

L’unità strutturale è rappresentata da un sistema di anelli di 1,4-benzotiazina che possono esistere sotto forma di due tautomeri, 2H- e 4H-1,4-benzotiazina. A causa della sua spiccata instabilità, il composto di origine non è ancora stato isolato, anche se si è potuto documentare che la forma transeunte predominante è rappresentata dal tautomero 2H-.

Fig. XXVIII. 5. – Struttura dei tricocromi B e C

I tricocromi più frequenti B e C sono stati isolati per la prima volta dalle piume rosse delle femmine di New Hampshire e furono successivamente trovati nei capelli color carota, ma, anche se sono intensamente colorati, rappresentano solo la frazione minore dei pigmenti feomelanici dei capelli.

I tricocromi E ed F apparentemente non sono presenti nei capelli, e non è ancora chiaro se la piccola quantità trovata nelle piume rosse e nelle altre fonti di pigmento siano artefatti dovuti all’ossidazione oppure prodotti intermedi di sintesi che compaiono durante l’isolamento e il trattamento con acidi e alcali.

Da un punto di vista generale i tricocromi sono dotati di proprietà non comuni, come l’insolubilità nei solventi organici e nell’acqua, ambedue a pH neutro, cristallizzazione difficile e forte tendenza all’aggregazione e all’assorbimento. I tricocromi giallo arancio B e C sono inoltre relativamente instabili in acidi.

Anche se lo scheletro stereochimico dei tricocromi non è ancora stato definito, i pigmenti isolati costituiscono verosimilmente una miscela in equilibrio tra due isomeri, l’isomero trans che predomina al buio e che può trasformarsi nella forma rossa instabile cis dopo breve irradiazione con luce solare.

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