Lessico
Filosofo e
naturalista greco vissuto nel sec. VI aC, seguace delle dottrine pitagoriche.
Ponendo nell'opposizione tra le cose il principio del reale, fu assai vicino
agli Ionici. Era anche medico e vide nel cervello la sede dove si formano le
percezioni. Secondo Favorino di Arles (sec. I-II), Diogene Laerzio
e altri, Alcmeone avrebbe scritto il trattato Perí phýseøs (Intorno alla
natura).
L’ipotesi
di Alcmeone secondo cui il pulcino
proviene dal vitello, mentre l'albume serve solo da nutrimento, era stata
successivamente affermata anche dal filosofo e fisico greco Anassagora
(499-428 aC) e quindi da Ippocrate
.
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Alcmeone
nacque intorno all'anno 560 aC a Crotone,
in Calabria, proprio negli anni della mitologica battaglia
al fiume Sagra perduta contro Locri. Non è dato sapere dove Alcmeone effettua
i suoi studi, ma la sua arte medica si sviluppa da subito nella città di
Miscello, tanto che all'arrivo di Pitagora
a Crotone la fama di Alcmeone è già diffusa in tutta la regione. Padre
fondatore della medicina antica, e del metodo scientifico di ricerca, Alcmeone
fu il primo a sezionare i corpi umani e animali per studiarne l'anatomia e
sopratutto per cercare di capire quali fossero le cause delle malattie. Scoprì
nel cervello il centro motore delle attività umane: il medico crotoniate
andava infatti dicendo che l'uomo sente tramite l'orecchio, ma capisce tramite
il cervello, che gli animali sentono ma non capiscono perché non dotati del
cervello umano. Studiò attentamente i nervi e il sistema nervoso, intuendo
anche le loro funzioni motorie, disse per primo che nel grembo materno si
forma la testa come prima parte di un feto. Alcmeone scrisse il trattato Intorno
alla natura purtroppo andato perduto, ma di cui si hanno molte citazioni e
riprese in testi scritti da diversi autori greci, primo fra tutti Aristotele
che lo cita spesso nella Metafisica. E proprio Aristotele, discorrendo
nel suo libro, ci descrive il metodo scientifico del grande medico crotoniate,
che se con Pitagora aveva in comune lo spirito d'osservazione e il rigore
scientifico delle ricerche, per il resto si distaccava parecchio dalla
filosofia di Pitagora, in quanto Alcmeone riteneva che l'uomo può fornire
delle congetture, ma la verità assoluta è cosa degli Dei. Alcmeone aveva una
concezione democratica del sapere e non classista e oligarchica come quella di
Pitagora, insomma Alcmeone non era un pitagorico, ma uno scienziato puro che
riconosceva l'inscindibilità del corpo e dell'anima, l'uno complementare
dell'altra. La fama di Alcmeone e dei suoi seguaci raggiunse presto le sponde
di tutto il Mediterraneo, tanto che in altre isole della Grecia nascevano
scuole mediche che s'ispiravano a quella del crotoniate che già cinquecento
anni prima di Cristo diceva: "Ciò che mantiene la salute è l'equilibrio
delle forze contrapposte: umido e secco, freddo e caldo, dolce e amaro e via
dicendo, il predominio di una di esse genera malattie, la salute è mescolanza
proporzionata delle qualità."
Crotone
monumento a Pitagora e Alcmeone
Città
della Calabria, capoluogo della provincia omonima, posta a 8 m sul litorale
ionico, alla destra della foce del fiume Esaro. Fondata da coloni achei e
corinzi nel 743 o nel 710 aC, secondo due diverse tradizioni, fu nota per i
suoi atleti. Fondò alcune subcolonie, tra cui forse Caulonia, e raggiunse
notevole potenza. Fu nemica di Locri, dalla quale fu sconfitta in una celebre
battaglia al fiume Sagra (seconda metà del sec. VI aC), e di Siri, alla cui
distruzione partecipò (ca. 530-525 aC) con Sibari e Metaponto. Negli ultimi
decenni del sec. VI si formò in Crotone un governo aristocratico di
pitagorici che portò la città a estendere la sua supremazia su tutto il
Bruzio. Pitagora, deluso dai Crotoniati, passò poi a Metaponto ma, ormai
affermatasi, la città consolidò la sua potenza con la distruzione di Sibari
(510). Abbattuto il governo dei pitagorici e instauratosi un governo
democratico, Crotone decadde finché intorno al 430 formò con Sibari e
Caulonia la cosiddetta Lega Italiota, che venne sconfitta nel 383 aC da
Dionisio I di Siracusa. Nel 296 Crotone fu assoggettata da Agatocle. I Romani
la aiutarono contro i Bruzi, ma la conquistarono nel 277. Durante la seconda
guerra punica
Annibale vi tenne i suoi accampamenti invernali per tre anni e di qui si
imbarcò per l'Africa nel 203. Nel 194 aC vi fu dedotta una colonia romana, ma
la città non risorse.