Lessico


Allocco o Gufo selvatico
Tawny Owl
Strix aluco

Johann Friedrich Naumann (1780-1857)
Naturgeschichte der Vögel Mitteleuropas - 1899

L’Allocco o Gufo selvatico - Strix aluco - è un rapace notturno ed è lo Strigiforme più frequente in Europa. Secondo i dati forniti da Grzimek esso raggiunge una lunghezza totale di circa 41 cm, l’apertura alare arriva al massimo ai 100 cm e il peso si aggira sui 500 grammi; di solito le femmine sono più grosse e pesanti dei maschi. Non sappiamo al gallo di quale razza si riferisse Aristotele nel paragonarlo all’Allocco, ammettendo ovviamente che la controparte fosse l’Allocco. Senza entrare in dettagli circa il peso e le aperture alari delle quattro specie selvatiche del genere Gallus, ne riportiamo solo la lunghezza totale in base ai dati forniti da Jean Delacour:

Gallus gallus: 65-75 cm
Gallus sonnerati: 70-80 cm
Gallus lafayettei: 66-72,5 cm
Gallus varius
: 70 cm

Quindi, tutte le attuali specie selvatiche del genere Gallus, forse ignote ad Aristotele, superano la lunghezza totale dell’Allocco. Ma sarebbe utile sapere se Aristotele facesse riferimento alla statura anziché alla lunghezza totale dei volatili messi a confronto. Infatti un portamento eretto, come quello di un Allocco appollaiato, può far apparire un uccello più alto rispetto a uno che invece sta razzolando al suolo, come per esempio un gallo. Siamo di fronte al solito problema di lana caprina.

Aluco non esiste in latino antico. Al suo posto troviamo uluccus oppure ulucus.

Voce del tardo latino, e probabilmente gallica, ulucus si è conservato nei vernacoli italiani, specialmente dell’Italia settentrionale e centrale nelle forme Allocco, Uroco, Lurocc, Lurucc, Auco, Alloch etc.

In Servio (grammatico latino del sec. IV-V) uluccus è sinonimo di ulula: ne sarebbe il diminutivo.

Invece altri studiosi registrano come autentica la voce alucus, spiegandone anche l’origine: ita dicta, quod lucem fugit.

E veniamo a ulula. Secondo gli antichi sembra derivare dal grido, più esattamente dal greco apò toû ololýzein. Il nome greco di ulula è eleòs, onomatopea come eleleû e ololýzø.

Le ululae sono uccelli notturni dagli artigli ricurvi. Con questo carattere molto generico Plinio (X,34) mette l’ulula tra gli Strigidi: Uncos ungues et nocturnae aves habent, ut noctuae, bubo, ululae. - Anche gli uccelli notturni hanno gli artigli ricurvi, come le Civette [Athene noctua], il Gufo reale [Bubo bubo], l’Allocco o Gufo selvatico [Strix aluco].

Per Aristotele la statura dell’eleòs (= ulula) sarebbe maggiore di quella del gallo (HA VIII,3,592b): o mèn eleòs méizøn alektryònos, o d’aigølios paraplësios - l’eleòs (= ulula, Strix aluco) è più grande del gallo, l’aigølios (Strix meridionalis, forma rossigna dell’allocco) è quasi identico.

Per gli ornitologi l’Ulula o Civetta sparviero è la Surnia ulula, che abita le foreste del nord (Russia settentrionale, Scandinavia), ma era certamente sconosciuta agli antichi. Secondo Capponi, dal quale sono tratte tutte queste preziose notizie, l’ulula (= eleòs) è da identificarsi con l’Allocco - Strix aluco - in quanto la statura dell’Allocco può dirsi maggiore di quella del gallo e la sua nota di richiamo (un lungo e monotono hu-hu-hu-hu-hu) si può udire nel verbo ululare.

Per ulteriori dati si veda Ornithologia latina di Filippo Capponi (1979) alle voci Aegolios, Uluccus e Ulula.

Per completezza riportiamo il brano di Aristotele, cercando di non far caso a eventuali discrepanze nell’identificazione dei vari uccelli.

Historia animalium VIII,3,592b - Fra gli uccelli, tutti quelli che hanno artigli ricurvi sono carnivori, e anche se li si imbeccasse con del grano non [592b] potrebbero ingerirlo: così ad esempio tutti i generi delle aquile, i nibbi, entrambi i tipi di falco, il palombario e il fringuellario (essi differiscono molto tra loro per dimensioni), e la poiana, che è grande come un nibbio ed è visibile per tutto l’anno. Ancora, l’ossifraga e l’avvoltoio: l’ossifraga è più grande di un’aquila e ha colore cinereo; degli avvoltoi vi sono due specie, l’una piccola e di colore prossimo al bianco, l’altra più grande e più cinerea. Inoltre certi uccelli notturni hanno artigli ricurvi: così il barbagianni, la civetta e il gufo reale. Questo è di forma simile alla civetta, ma per dimensioni non è affatto inferiore all’aquila. Vi sono poi l’eleos, l’allocco e lo skops. Di questi, l’eleos è più grande di un gallo, l’allocco ha dimensioni simili, ed entrambi danno la caccia alle ghiandaie; lo skops è più piccolo della civetta; questi tre sono tutti simili di aspetto e tutti carnivori. (traduzione di Mario Vegetti)

Aluco
acquarello
di Ulisse Aldrovandi

Strix Bellonij
aquarello di Ulisse Aldrovandi