Caenorhabditis
elegans è un verme nematode fasmidario, lungo circa 1 mm, che
vive nel suolo, in regioni temperate. Si tratta di un organismo
modello molto usato per lo studio della biologia dello sviluppo e
dell'apoptosi.
Le prime ricerche su Caenorhabditis elegans sono state avviate nel 1965 da
Sydney Brenner. Per le scoperte sul lignaggio cellulare (riguardanti
cioè la descrizione dello sviluppo dell'organismo a livello spaziale
e temporale) e sull’ apoptosi, Brennan ha ricevuto nel 2002 il
Premio Nobel con Robert Horvitz e John Sulston.
Aspetto
fisico
Il
Caenorhabditis elegans è trasparente e, come tutti i nematodi, presenta
una forma vermiforme cilindrica a simmetria bilaterale, con una
tegumentazione a cuticola (composta di collagene). Non mostra
segmentazione, ha quattro cordoni epiteliali ed una cavità
pseudocelomatica piena di fluido. Pur essendo un organismo
relativamente semplice, possiede molti dei sistemi e degli apparati
presenti negli altri animali. Il capo arrotondato è munito di una
faringe facilmente riconoscibile (al microscopio ottico). La coda è
più sottile e allungata. Caenorhabditis elegans si nutre di batteri come
l'Escherichia coli.
Differenze
tra Caenorhabditis elegans ermafrodita e maschio
In
una popolazione adulta di Caenorhabditis elegans sono presenti due tipi
sessualmente diversi di organismi: il maschio e l'ermafrodita.
Gli
individui maschili, molto rari (pari a circa 0.05% del totale),
garantiscono la variabilità genetica. Essi presentano una gonade a
singolo lobo, con vaso deferente e una coda specializzata per
l'accoppiamento. Gran parte del volume dell'animale maschio è infatti
occupato dal sistema riproduttivo. Gli ermafroditi sono in grado di
proliferare anche senza maschi (ermafroditismo sufficiente) e sono
dunque diffusissimi. Oltre all'apparato maschile, essi presentano
anche due ovari, due ovidotti, una spermateca e un utero.
Di
seguito sono riportate le altre differenze principali.
-
L’ermafrodita adulto è composto da 959 cellule, mentre il maschio
ne conta 1031.
- Il corredo cromosomico di
Caenorhabditis elegans comprende cinque paia di
autosomi e due cromosomi sessuali. Se si tratta di XX, l'organismo è
ermafrodita. I maschi presentano invece una combinazione XO.
- L'aspetto fisico dell'ermafrodita è differente rispetto a quello
del maschio, dal momento che è dotato di una coda più lunga: il
maschio presenta invece una coda tagliata e un'area laterale a
forma di ventaglio.
Ciclo
vitale
Le
uova di Caenorhabditis elegans sono deposte dall'ermafrodita e, al termine
della covata, passano attraverso quattro stadi larvali (L1-L4). Se c'è
carenza di cibo o un eccesso di popolazione, Caenorhabditis elegans può
svilupparsi attraverso uno stadio larvale L3 alternativo: l'animale
entra dunque in uno stato larvale dauer, nel quale può restare
per alcuni mesi, caratterizzato da un basso metabolismo, da resistenza
agli stress e da interruzione dei processi d'invecchiamento. Durante
lo stadio L4, gli ermafroditi producono lo sperma e depongono le uova,
ormai adulti. I maschi possono comunque inseminare gli ermafroditi, i
quali utilizzeranno preferenzialmente lo sperma del maschio. La durata
media della vita di Caenorhabditis elegans, nelle linee mantenute in
laboratorio a 20°C, è di circa 2-3 settimane, e il tempo di sviluppo
è di pochi giorni.
Organismo
modello
Caenorhabditis
elegans presenta un numero ben definito e costante di cellule.
L'ermafrodita ne presenta 959, tutte visibili al microscopio ottico,
di cui 302 di tipo nervoso. Le strutture neurali includono un
complesso di organi sensoriali che permettono al nematode di
distinguere gli odori e le diverse temperature, percependo la presenza
della luce nonostante Caenorhabditis elegans non abbia occhi.
L'organismo,
poi, presenta un genoma non troppo vasto: nelle circa 100 milioni di
paia di basi presenti sono stati individuati circa 19.000 geni. Il
sequenziamento dell'intero genoma è stato annunciato nel numero di Science
dell'11 dicembre 1997 come il primo completato su un organismo
pluricellulare (in realtà gli ultimi "frammenti" sono stati
completati nel 2002). Da allora i dati raccolti sono sottoposti a
costante valutazione e correzione da parte della comunità
scientifica. Da quando, nel 2003, è stata depositato in banca dati
anche l'intero genoma del nematode appartenente allo stesso genere, Caenorhabditis
briggsae, sono stati avviati diversi studi di genomica comparata
tra i due organismi.
Come
già detto, inoltre, si tratta di un organismo molto piccolo e
maneggevole, ma non troppo piccolo da impedire l'osservazione al
microscopio ottico dei suoi organi interni (grazie alla sua
trasparenza) e della sua embriogenesi. É un organismo facile da
allevare e molto resistente. Ha larga disponibilità di mutanti e
pochi cromosomi.
Tutte
queste caratteristiche lo rendono uno dei più importanti organismi
modello, per quanto possa apparire filogeneticamente distante dai
vertebrati superiori e dall'uomo.
Studi
svolti su Caenorhabditis elegans
L'interesse
dei ricercatori si è focalizzato sullo sviluppo di ognuna delle 959
cellule, che presentano un destino molto ben definito e costante in
tutti gli individui, a differenza di quanto avviene nell'embriogenesi
dei mammiferi, nella quale il numero di cellule presenti non è
geneticamente definito. Sono state individuate un numero ben definito
di cellule aggiuntive che vengono eliminate nel corso dello sviluppo.
Nell'ermafrodita sono 131, in prevalenza di tipo nervoso: tale evento
ha suggerito nuovi approcci allo studio dello sviluppo del sistema
nervoso degli organismi superiori.
Numerosi
altri studi su Caenorhabditis elegans ne hanno analizzato il sistema
nervoso. Il pattern di connessioni di tutti i 302 neuroni è
stato definito nei minimi dettagli. Ricerche hanno indagato su
meccanismi nervosi che coordinano alcuni processi motori come la
chemotassi, la termotassi o il comportamento sessuale. Uno dei dati più
interessanti a essere emersi consiste nel fatto che i neuroni non
presentano alcun tipo di potenziale d'azione.
Curiosità
Caenorhabditis
elegans ha fatto tristemente notizia nel febbraio del 2003, quando
si scoprì che, in seguito al disastro dello Space Shuttle Columbia,
gli esemplari che si trovavano a bordo della navetta per scopi
scientifici erano sopravvissuti.
|