Lessico
Francesco I de' Medici
Francesco I de' Medici (Firenze, 25 marzo 1541 – Poggio a Caiano (PO - Prato), 19 ottobre 1587) fu granduca di Toscana dal 1574 al 1587. Figlio di Cosimo I de' Medici ed Eleonora di Toledo, fin dal 1564 Francesco I fu reggente del granducato al posto del padre. Il 18 dicembre 1565 sposò Giovanna d'Austria (1548 - 1578), figlia di Ferdinando I d'Asburgo.
Giovanna
d'Austria - 1562/65
di Giuseppe Arcimboldi
Kunsthistorisches Museum - Vienna
Dopo la morte della prima moglie, Francesco si risposò con Bianca Cappello nel 1579. I due ebbero un figlio, Antonio (29 agosto 1576 - 2 maggio 1621), o secondo altre fonti, fu adottato dalla coppia. In ogni caso questo singolare individuo venne osteggiato dai suoi familiari e venne escluso dalla successione. La Cappello fu sempre invisa alla corte e al fratello di Francesco, il cardinale Ferdinando I de' Medici, tanto che l'improvvisa morte della coppia, a distanza di un solo giorno l'uno dall'altra, fece pensare a lungo tempo a un avvelenamento ordinato dal cardinale stesso, mentre le cronache parlarono di cause legate a una malattia fulminante. Solo nel 2006 è stato provato l'effettivo avvelenamento per arsenico.
Ritratto di Bianca Cappello
di Alessandro Allori (Firenze 1535-1607)
Francesco, come il padre Cosimo, era incline al dispotismo, ma, al contrario di questi, non seppe mantenere l'indipendenza di Firenze e agì quasi come un semplice vassallo di suo suocero, l'imperatore del Sacro Romano Impero. Impaurito dalla congiura di Orazio Pucci e Piero Ridolfi e di altri nobili fiorentini nel 1575, fu spietato coi responsabili e con i loro appoggi, arrivando a dare il beneplacito, se non addirittura ad architettare l'omicidio di due donne di casa Medici che intrattenevano rapporti con il partito antimediceo: la sorella Isabella de' Medici e la cognata Leonora Álvarez de Toledo, uccise dai rispettivi mariti a distanza di meno di una settimana in circostanze molto simili.
Francesco inoltre non si interessò molto di politica e preferì lasciare le sorti del Granducato nelle mani dei numerosi funzionari dei quali si fidava ciecamente. Continuò a tassare pesantemente i propri sudditi al fine di versare un gran numero di tributi all'Impero. Fondò varie attività artigianali di porcellane e terracotte, ma queste non si svilupparono che dopo la sua morte. Come i propri avi, Francesco I de' Medici fu un importante mecenate, favorendo molti artisti e dando incarico a Bernardo Buontalenti (Firenze 1536-1608) di costruire una villa a Pratolino, dove egli stesso aveva acquistato una tenuta nel 1568. La villa, oggi perduta, fu costruita tra il 1569 ed il 1581 ed è ricordata come la più sfarzosa tra le ville medicee, edificata con l'intento di creare un ambiente fiabesco per la seconda moglie di Francesco. Allo stesso Buontalenti affidò la progettazione della città-fortezza di Livorno, al fine di assicurare un adeguato sbocco a mare per i traffici del Granducato.
Fondò l'Accademia della Crusca, istituzione destinata a durare fino ai giorni nostri. Era, inoltre, appassionato di chimica, e spendeva molte ore nel proprio laboratorio. Famoso è lo Studiolo che si fece realizzare da Giorgio Vasari in Palazzo Vecchio, dove si dedicava allo studio e alla ricerca alchemica e di altre dottrine a metà strada tra lo scientifico e l'occulto.
A Francesco succedette il fratello Ferdinando, che per l'occasione lasciò la porpora cardinalizia. Esiste un famoso ritratto di Francesco bambino, eseguito da Agnolo Bronzino, che attualmente si trova a Firenze nella galleria degli Uffizi.
Francesco I de' Medici bambino – 1551
ritratto di Agnolo Bronzino detto l'Allori
(Monticelli, Firenze, 1503-1572)
La sera dell'8 ottobre 1587, dopo una giornata trascorsa a una battuta di caccia insieme al fratello Ferdinando, Francesco I e Bianca cenarono presso la Villa di Poggio a Caiano, ma, prima Francesco e poi Bianca, si sentirono male e si misero presto a letto accusando febbre elevata e intermittente con episodi di vomito: entro undici giorni erano morti entrambi, senza che l'uno sapesse dell'altro.
Quattro docenti dell'Università di Firenze (i tossicologi Francesco Mari, Elisabetta Bertol, Aldo Polettini e la storica della medicina Donatella Lippi) hanno analizzato frammenti di fegato di Bianca e di Francesco: questi resti sono stati ritrovati pochi anni fa nella chiesa di San Francesco a Bonistallo, in seguito al ritrovamento di un documento che testimoniava come le viscere dei due sposi vi fossero state interrate dopo l'autopsia. Esilissime tracce di un fegato femminile e di uno maschile sono state sufficienti a provare tracce di arsenico, in quantità letale ma non fulminante (per questo la lunga agonia); a questo punto restava solo da chiarire la paternità dei tessuti organici. Se per Bianca Cappello Ferdinando negò le esequie di stato (quindi si ignora la sepoltura), Francesco I venne interrato nelle Cappelle Medicee accanto alla sua prima moglie Giovanna d'Austria. Proprio dalla tomba di Francesco, oggetto di un recente sopralluogo nel 2004 all'interno di un ampio progetto di studio sulla casata medicea, sono state trovati resti organici il cui DNA è risultato compatibile con quello del fegato maschile, quindi permettere un'attribuzione certa. È stato così svelato un enigma durato 420 anni, che getta un'ombra sul buon governo del granduca Ferdinando I, riscrivendo in parte la storia di quel periodo storico.
Nella cassetta di zinco di Francesco I, riesumato dalle Cappelle Medicee nel 2004, non c'era traccia di materiali organici, ma solo resti di tessuti che avvolgevano le ossa, peraltro ampiamente manipolate dagli antropologi degli anni '50. Quindi il DNA trovato e confrontato con quello di Bonistallo non è DNA originale, ma è dovuto a inquinamento. Inoltre, l'ossario di Bonistallo non è stato scavato con tecniche archeologiche. Era consuetudine comune, dopo l'autopsia, trattare i visceri asportati con composti arsenicali per conservarli. Francesco I presentava febbre elevata e intermittente, mentre l'avvelenamento da arsenico è caratterizzato da vomito senza febbre. Quindi l'avvelenamento resta soltanto una semplice ipotesi, almeno per alcuni studiosi.
Tuttavia la tesi formulata nel 2006 dal gruppo di studiosi delle Università di Firenze e Pavia sembra essere, a oggi, la più attendibile e documentata. Si basa infatti su evidenze ricavate da un'attenta analisi dei documenti storici e su accurate indagini di laboratorio. Oltre alla sintomatologia presentata da Francesco I, i riscontri dell'autopsia e i risultati delle indagini chimico-tossicologiche espletate sui resti rinvenuti a Bonistallo, concorrono nel definire un quadro compatibile con l'intossicazione letale da arsenico. Sono numerose le pubblicazioni scientifiche e i testi di tossicologia (uno fra tutti: Curtis D. Klassen Casarett and Doull's Toxicology - The basic science of poisons) che riportano la febbre tra i sintomi dell'intossicazione arsenicale, accompagnata da episodi di vomito violento, che perdura durante tutto il decorso patologico.
È inoltre documentata, nei casi di avvelenamento, l'emissione di feci fortemente maleodoranti, difficoltà respiratorie e blocco renale presenti negli ultimi giorni di vita del Granduca. Il quadro clinico, descritto nei documenti relativi al decorso della malattia del Francesco I, mette in luce la presenza di dolori acuti, contraddistinti dall'emissione di urli e gemiti talmente forti da essere uditi in tutte le stanze della villa. Questi riscontri sono compatibili con il bruciore gastrico lacerante e l'agitazione violenta e delirante che caratterizzano anch'essi l'avvelenamento da arsenico.
Le evidenze ricavabili dall'autopsia di Francesco I danno anch'esse ragione dell'ipotesi di intossicazione. La notevolissima infiammazione gastrica, il fegato bruno, ingrossato e molto duro al taglio oltre che i polmoni iperemici ed edematosi sono più che suggestivi. La milza nella norma e l'assenza di ipertrofia (splenomegalia) escludono invece che il decesso sia avvenuto per un attacco di malaria.
Per confermare l'identità dei resti nei quali è stata rinvenuta una concentrazione di arsenico compatibile con uno stato di intossicazione acuta, il DNA rinvenuto nei reperti prelevati a Bonistallo è stato confrontato con i resti rinvenuti nel 2004 nelle Cappelle Medicee ed attribuiti con certezza a Francesco I. In particolare, durante la riesumazione del 2004 vennero rinvenuti, oltre alle ossa del Granduca, un frammento di cute con annessi dei peli. Questa matrice è stata utilizzata come termine di paragone per le indagini genetiche.
I risultati dei ricercatori fiorentini si scontrano con il dato oggettivo che gli antropologi degli anni '50, e in particolare il prof. Giuseppe Genna, effettuarono il calco in gesso del cranio di Francesco I, il che comportò necessariamente la totale asportazione degli eventuali tessuti molli residui. Perciò la presenza stessa del frammento di cute, su cui si basa tutta la ricerca, è da ritenere impossibile. Inoltre i procedimenti di estrazione e di amplificazione del DNA non risultano sufficientemente documentati nel loro articolo (L. Ottini). Infine, appare molto verosimile che il risultato molecolare, ottenuto in un laboratorio non dedicato allo studio del DNA antico, sia dovuto a inquinamento da DNA moderno.
Stemma del casato dei Medici
Francesco
I de' Medici
Grand Duke of Tuscany
Francesco I de' Medici
ritratto di Agnolo Bronzino detto l'Allori
(Monticelli, Firenze, 1503-1572)
Francesco I de' Medici, Grand Duke of Tuscany (25 March 1541 – 17 October 1587) was the second Grand Duke of Tuscany, ruling from 1574 to 1587. Born in Florence, he was the son of Cosimo I de' Medici, Grand Duke of Tuscany and Eleonora di Toledo, and served as regent for his father starting in 1564. On December 18, 1565, he married Johanna of Austria, youngest daughter of Ferdinand I, Holy Roman Emperor and Anna of Bohemia and Hungary, after among others Princess Elizabeth of Sweden had been considered. By all reports, it was not a happy marriage. Joanna was homesick for her native Austria, and Francesco was neither charming nor faithful. Joanna died at the age of thirty in 1578.
Soon after the Grand Duchess Joanna had died, Francesco went on to marry his Venetian mistress, Bianca Cappello, after aptly disposing of her husband, a Florentine bureaucrat. Because of the quick remarriage and similar occurrences among the Medici (Francesco's younger brother Pietro had reportedly killed his wife), rumors spread up that Francesco and Bianca had conspired to poison Johanna. Francesco reportedly built and decorated Villa Medicea di Pratolino for Bianca. She was, however, not always popular among Florentines. They had no children, but Francesco adopted her daughter by first marriage Pellegrina (1564- ?) and her son Antonio (August 29, 1576 - May 2, 1621), who was first adopted as newborn child by Bianca Cappello with the intention to present him to Francesco as "own child" by means of changeling.
Like his father, Francesco was often despotic, but while Cosimo had known how to maintain Florentine independence, Francesco acted more like a vassal of his father-in-law, the emperor, and subsequent Holy Roman Emperors. He continued the heavy taxation of his subjects in order to pay large sums to the empire. He had an amateur's interest in manufacturing and sciences. He founded porcelain and stoneware manufacture, but these did not thrive until after his death. He continued his father's patronage of the arts, supporting artists and building the Medici Theater as well as founding the Accademia della Crusca. He was also passionately interested in chemistry and alchemy and spent many hours in his private laboratory/curio collection, the Studiolo in the Palazzo Vecchio, which held his collections of natural item and stones and allowed him to dabble in amateur chemistry and alchemical schemes.
Francesco and Bianca died on the same day, possibly poisoned, or as many historians believe, from malarial fever. However, recent forensic evidence uncovered by Italian scientists supports the theory that he and his wife were poisoned. Francesco was succeeded by his younger brother, Ferdinando I de' Medici, Grand Duke of Tuscany.
François Ier de Médicis, (Florence 1541-1587) est le fils aîné de Cosme Ier de Médicis et d'Éléonore de Tolède sa femme. Peu intéressé par la politique, il se consacre aux sciences, à la recherche, à l'alchimie, à l’architecture et à la décoration. Il commence une galerie de tableaux aux offices et fait exécuter son « studiolo ». Réalisé de 1570 à 1572 sous la direction de Giorgio Vasari et sur le projet de Vincenzo Borghini, ce petit cabinet d’étude typiquement maniériste est rempli de ses œuvres préférées à l'intérieur du Palazzo Vecchio de Florence. Il présente une symbolique ésotérique des quatre éléments, de l'Art et de la Nature, du Temps et de l'Homme.
Il épouse Jeanne de Habsbourg, nièce de Charles Quint, qui lui donne 5 enfants, dont deux filles qui atteignent l'âge adulte: parmi celles-ci Marie, future épouse de Henri IV. Il se révèle piètre souverain, surtout préoccupé d'art et d'alchimie, et gouverne de manière despotique. Ses sujets le détestent. Après la mort de sa femme (1578), il épouse sa maîtresse Bianca Capello, ce qui scandalise le peuple florentin qui l'accuse de débauches.
Sa mort, le 19 octobre 1587, ainsi que celle quasi simultanée de Bianca, a longtemps été attribuée à un empoisonnement perpétré par le frère et héritier de François Ier, le cardinal Ferdinand de Médicis. Cette hypothèse, du moins celle de l'empoisonnement, a été confirmée en 2007 par une équipe de chercheurs italo-américains dont les résultats ont été publiés dans le British Medical Journal. François Ier et Bianca ont succombé à un empoisonnement à l'arsenic.