Lessico
Frumento o Grano
Triticum
e Hordeum
acquarello di Ulisse Aldrovandi
Il frumento era detto frumentum in latino, dal verbo fruor = godere, fruire di qualcosa. Triticum deriva anch'esso dal latino: dal verbo tero = strofinare, trebbiare, pestare, tritare.
Frumento è il nome comune delle piante appartenenti al genere Triticum, della famiglia Graminacee, indicate anche col nome di grano. Le numerose specie e varietà del genere Triticum sono state classificate in vari modi dai diversi autori; generalmente si ritiene che le specie coltivate, riunite sotto la denominazione collettiva di Triticum sativum, siano derivate da almeno due specie e precisamente dal Triticum monococcum (piccolo farro), originario della Grecia, dell'Asia Minore e della Mesopotamia, derivato, a sua volta, dal Triticum aegilopoides, dell'Europa meridionale e Asia sud-occidentale, coltivato in Europa sin da epoche preistoriche (entrambe queste specie hanno numero diploide di cromosomi pari a 14; 2n=14); e dal Triticum aestivum, altra specie collettiva comprendente a sua volta due distinti gruppi.
Frumenti duri
Piantagione di grano - Tacuinum sanitatis Casanatense (XIV secolo)
Caratterizzati da spighette dense, porzioni del culmo (lo stelo) provviste di midollo e numero diploide di cromosomi pari a 28 (2n=28), formato dal Triticum dicoccum, il quale in parte deriva da Triticum dicoccoides, spontaneo in Iran e in Siria, e in parte da forme spontanee in Etiopia, e comprende le varietà Triticum turgidum (frumento grosso o inglese), Triticum durum (frumento duro) e Triticum polonicum (frumento di Polonia).
Frumenti teneri
I frumenti teneri hanno spighetta lassa e culmi interamente vuoti, con numero diploide di cromosomi pari a 42 (2n=42), formato dal Triticum spelta (pelta o gran farro), riferibile a forme spontanee nell'Afghanistan, con le varietà Triticum compactum (frumento nano), Triticum vulgare o aestivum (frumento comune adatto per il pane) e Triticum capitatum.
Frumenti vestiti e Frumenti nudi
In agraria si adotta un tipo di classificazione basato su alcuni caratteri della spiga e della cariosside, in rapporto ai quali si possono distinguere due tipi di frumento: quello con cariosside vestita e rachide fragile (frumenti vestiti), che comprende i tre farri Triticum monococcum, dicoccum e spelta; e quello delle specie con cariosside svestita e rachide consistente (frumenti nudi), che comprende Triticum vulgare o aestivum, durum, turgidum e polonicum. I frumenti vestiti costituirono oggetto di larga coltura nei tempi antichi, ma attualmente hanno impiego molto modesto e in Italia non vengono più coltivati. Tra i frumento nudi il Triticum vulgare (frumento comune o frumento tenero) è quello che presenta la massima diffusione, particolarmente nelle regioni temperate, nonché il maggior numero di varietà; esso è assai adatto alla panificazione. I frumento duri, per contro, più adatti alla pastificazione, risultano resistenti alla siccità e al calore, per cui trovano la loro zona elettiva di diffusione nelle regioni caldo-aride.
Triticum dicoccum
Triticum durum
Triticum monococcum
Triticum turgidum
Triticum
racemosum aristatum
acquarello di Ulisse Aldrovandi