Lessico
Giano
Busto di Giano nei Musei Vaticani
Giano (latino Ianus) è il dio romano degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e più importanti di Roma.
Già gli antichi mettevano il nome del dio in relazione al movimento: Macrobio e Cicerone lo facevano derivare dal verbo ire "andare", perché secondo Macrobio il mondo va sempre, muovendosi in cerchio e partendo da se stesso a se stesso ritorna. Gli studiosi moderni hanno confermato questa relazione stabilendo una derivazione dal termine ianua "porta", ma è con Georges Dumézil (Parigi 1898-1986) che il senso si precisa: il nome Ianus deriverebbe infatti dalla radice indoeuropea *ei-, ampliata in *y-aa- con il significato di "passaggio" che, attraverso una forma *yaa-tu, ha prodotto anche l'irlandese ath, "guado". In passato non sono mancate tuttavia ipotesi alternative, come quella che voleva il nome derivato da una più antica forma *Dianus, da mettere in relazione con la dea Diana e quindi derivato anch'esso dalla stessa radice del termine latino dies, "giorno".
Giano presiede a tutti gli inizi, i passaggi e le soglie: presiede a quelli materiali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelli sovrastati da un arco; e presiede quelli immateriali come l'inizio di una nuova impresa, l'inizio della vita umana, della vita economica, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi (Settimio Sereno lo chiama "principio degli dèi e acuto seminatore di cose"), del mondo (nel carmen saliare - Salii, sodalizio sacerdotale dell'antica Roma - viene chiamato Cerus cioè "creatore", perché come iniziatore del mondo egli è il creatore per eccellenza), dell'umanità (viene infatti chiamato Consivio, cioè propagatore del genere umano, che viene seminato per opera sua), della civiltà, delle istituzioni (perché fu il primo re). Il console e augure Marco Valerio Messalla Rufo scrive nel libro sugli Auspici che Giano è colui che plasma e governa ogni cosa e unì circondandole con il cielo l'essenza dell'acqua e della terra, pesante e tendente a scendere in basso, e quella del fuoco e dell'aria, leggera e tendente a sfuggire verso l'alto, e che fu l'immane forza del cielo a tenere legate le due forze contrastanti.
Le porte del tempio di Giano si spalancavano in tempo di guerra e nel suo tempio si sacrificava spesso per avere vaticini sulla riuscita delle imprese militari. Il suo culto è probabilmente antichissimo e risale a un'epoca arcaica in cui i culti dei popoli italici erano in gran parte ancora legati ai cicli naturali della raccolta e della semina. È stato sottolineato da più autori, fin dal secolo scorso, come Giano fosse probabilmente la divinità principale del pantheon romano in epoca arcaica. In particolare rimarrebbe traccia di questo fatto nell'appellativo Ianus Pater che permase anche in epoca classica. Una delle caratteristiche più singolari di Giano sta nella sua rappresentazione come di un dio bicefalo, da cui l'appellativo di Giano bifronte. Questa particolarità era connessa all'area di influenza divina che Giano assunse in maniera specifica in epoca classica, dopo l'ascesa degli dei romani "canonici": Giano era preposto alle porte e ai ponti, ma più in generale rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento. Forse una traccia più evidente della sua funzione originale rimase nel suo protettorato sul tutto ciò che riguardava un inizio e una fine. Non a caso a Giano era intitolato il primo mese dell'anno, Gennaio. Un'altra leggenda che spiega le due facce, narra che Giano ricevette dal dio Saturno per l'ospitalità ricevuta, il dono di vedere sia il passato che il futuro.
Giano è una divinità esclusivamente romana, la più antica degli Dei nazionali, "di indigetes"; "divom deus", il "dio degli Dei". Ianus Pater veniva invocato spesso insieme a Iuppiter, Giove.
Il suo nome sarebbe legato alla sua funzione: un dio delle porte di casa (ianua) e dei passaggi (iani): ne custodiva l'entrata e l'uscita e portava in mano, come i portinai, ianitores, una chiave e un bastone, e fu immaginato con due facce, a custodire entrata e uscita.
I principali luoghi consacrati a Giano erano: lo Ianus geminus, un passaggio coperto consacrato secondo la tradizione da Numa Pompilio nel Foro e precisamente nella parte più bassa dell'Argileto secondo Tito Livio, o ai piedi del Viminale secondo Macrobio, e che veniva aperto in occasione di guerre e chiuso in tempo di pace; lo Ianus quadrifrons, un arco a quattro aperture situato nel Foro Boario; un tempio situato nel Foro Olitorio e consacrato da Gaio Duilio nel 260 aC dopo la vittoria di Milazzo.
Giano viene assunto dal Medioevo a simbolo di Genova, in relazione al suo nome antico di Ianua. Come tale viene spesso accostato al Grifone, altro simbolo di questa città. Troviamo effigi di Giano nel tempietto-fontana di piazza Sarzano (l'erma bifronte sulla cupoletta, proveniente da una fontana cinquecentesca opera della bottega in Genova di Giacomo e Guglielmo della Porta, ancora negli ottocenteschi lampadari di Galleria Mazzini. Una rappresentazione indubbiamente più moderna ed essenziale la troviamo nel palazzo azzurro sito in fiumara.
Oltre a Genova, Giano è il simbolo di Tiggiano (provincia di Lecce) e Subbiano (provincia di Arezzo). L'immagine di Giano è presente nel gonfalone di Tiggiano (provincia di Lecce) perché secondo un'etimologia popolare il nome del paese potrebbe derivare dal nome del dio Giano (in realtà il toponimo è un prediale - concerne i poderi - costruito sul gentilizio romano Tidius).
L'immagine di Giano è presente nel gonfalone di Subbiano (provincia di Arezzo) perché secondo un'etimologia popolare il nome del paese deriverebbe dal latino Sub Janum condita ("fondata sotto [il segno di] Giano"), ma in realtà il toponimo è un prediale costruito sul gentilizio romano Sevius.
Il nome del dio è invece all'origine dei due toponimi Giano dell'Umbria e Giano Vetusto, non direttamente ma attraverso un nome di persona latino Ianus (al quale sarà originariamente appartenuto il fondo sul quale è sorto il centro abitato).
In Roman mythology, Janus (or Ianus) was the god of gates, doors, doorways, beginnings, and endings. His most apparent remnants in modern culture are his namesakes: the month of January, which begins the new year, and the janitor, who is a caretaker of doors and halls.
Janus was usually depicted with two heads (not faces) looking in opposite directions, and was frequently used to symbolize change and transitions such as the progression of past to future, of one condition to another, of one vision to another, the growing up of young people, and of one universe to another. He was also known as the figure representing time because he could see into the past with one face and into the future with the other. Hence, Janus was worshipped at the beginnings of the harvest and planting times, as well as marriages, births and other beginnings. He was representative of the middle ground between barbarity and civilization, rural country and urban cities, and youth and adulthood.
The
traditional ascription of the "Temple of Janus"
at Autun, Burgundy, is disputed.
His ability to see both forwards and backwards at the same time aided him in his pursuit of the nymph Carna to whom he gave power over door hinges as a reward for her favours.
Janus was supposed to have come from Thessaly in Greece and he shared a kingdom with Camese in Latium. They had many children, including Tiberinus.
When Romulus and his men kidnapped the Sabine women, Janus caused a volcanic hot spring to erupt, resulting in the would-be attackers being buried alive. In honor of this, the doors to his temples were kept open during war so that Janus himself may easily watch this happen. The doors and gates were closed in ceremony when peace was concluded.
The Romans associated Janus with the Etruscan deity Ani. However, he was one of the few Roman gods who had no ready-made counterpart, or analogous mythology. We can find in Greece Janus-like heads of gods related to Hermes, perhaps forming a compound god: Hermathena (a herm of Athena), Hermares, Hermaphroditus, Hermanubis, Hermalcibiades, and so on. In the case of these compounds it is disputed whether they indicated a herm with the head of Athena, or with a Janus-like head of both Hermes and Athena, or a figure compounded from both deities.
100-euro coin depicting Janus - Austria
Like many mythological deities, Janus has remained popular in modern culture. There are many references to Janus in pop culture, and he appears on coins such as the recent 100-euro Sculpture Gold coin. He also inspired the name of the Janus kinase family of enzymes which have two nearly identical sub-regions.