Lessico


Giuliano l’Apostata

aus Baumeister Denkmäler des klassischen Altertums - 1885

In latino Flavius Claudius Iulianus: imperatore romano detto l'Apostata (Costantinopoli 331 - in Mesopotamia 363). Figlio di un fratellastro di Costantino il Grande, dopo essere sfuggito, nel 337, col fratello Costanzo Gallo, al massacro della sua famiglia, fu educato nella fede cristiana, ma, imbevutosi di tradizioni pagane negli studi compiuti a Costantinopoli, Atene, Milano e attratto dal misticismo neoplatonico, per l'influsso specialmente di Libanio abiurò il cristianesimo, iniziandosi al culto di Mitra.

Nel 355 Costanzo II lo nominò Cesare inviandolo in Gallia, dove, a Strasburgo, nel 357, riportò una grande vittoria sugli Alamanni. Le truppe al suo seguito, reclamate in Oriente da Costanzo, lo proclamarono Augusto nel 361. Con esse si mise in marcia contro lo stesso Costanzo, che intanto moriva.

Rimasto padrone unico dell'Impero, promulgò varie leggi tese a restaurare il paganesimo a danno del cristianesimo: restaurò templi, riorganizzò i sacerdozi, riformò l'amministrazione dello Stato, favorendo nell'insegnamento e negli alti impieghi gli elementi pagani. Questa opera di restaurazione finì però con lui. Intrapresa una grande spedizione contro i Persiani, fu ferito in battaglia e morì.

da Veterum illustrium philosophorum etc. imagines (1685)
di Giovanni Pietro Bellori (Roma 1613-1696)