Lessico


Gregorio XIII
Ugo Boncompagni

Gregorio XIII

Gregorio XIII, nato Ugo Buoncompagni (in latino: Gregorius XIII; Bologna, 7 gennaio 1502 – Roma, 10 aprile 1585), fu papa dal 14 maggio 1572 alla morte. Per la storiografia successiva è considerato come uno dei pontefici più importanti dell’età moderna, soprattutto per quanto riguarda l’attuazione della Riforma cattolica.

Ulisse Aldrovandi, nell'autobiografia da lui dettata a un amanuense intorno al 1586, ribattezza il procugino Ugo in Cristoforo, che invece era il padre di Ugo. Ecco il testo dell'autobiografia di Ulisse che contiene questo enorme strafalcione, salvo che a Ugo quando venne battezzato avessero appioppato anche il nome di Cristoforo:

"Ulisse Aldrovando nacque in Bologna nobilissima città de la Gallia Cisalpina l'anno 1522 a dì 11 settembre a hore 11 in Mercurdì, giorno dedicato da la santa chiesa a' SS. Proto e Jacinto martiri. Il padre fu Teseo Aldrovando, huomo delle lettere humane et eloquenza volgare molto intelligente, che prima fu eletto tra' secretarii dell'illustre Senato di Bologna; indi a poco fu creato segretario maggiore dell'istesso Senato; morse d'anni 33. La madre fu Veronica nata d'Antonio Marescalchi, nobile famiglia, et de la sorella di suo padre nacque Christoforo Boncompagni padre Gregorio XIII Papa di santissima memoria. Nel battesimo suo hebbe per compatri quattro Senatori, cioè..."

Ed ecco ciò che stilò l'amanuense

Angela Marescalchi mamma di Ugo
diventa la nonna del futuro Gregorio XIII

Pur di non scervellarsi ad appurare se per caso Ugo Boncompagni avesse ricevuto Cristoforo come secondo nome (io ci ho provato e riprovato, ma con esito negativo) oppure per non tacciare Ulisse di arteriosclerosi cerebrale (patologia possibile a 64 anni, quando dettò l'autobiografia) qualcuno nel 1907 si permise di aggiungere un di fra parentesi - (di) - fra padre e Gregorio XIII Papa, trasformando così, e senza darne giustificazione alcuna, il senso della frase in analisi. Infatti questo (di), assente nel manoscritto autografo, è in grado di trasformare la madre di Ugo - Angela Marescalchi - nella nonna del futuro Gregorio XIII.

"La madre fu Veronica nata d'Antonio Marescalchi, nobile famiglia, et de la sorella di suo padre nacque Christoforo Boncompagni padre (di) Gregorio XIII Papa di santissima memoria."

L'autore di questa trovata grottesca fu lo storico e bibliografo bolognese Lodovico Frati (1855-1941). Nel 1907, in occasione del III centenario della morte di Ulisse, pubblicò presso la Libreria Treves di Bologna Intorno alla vita e alle opere di Ulisse Aldrovandi, praticamente l'autobiografia con annotazioni del Frati. Fortunatamente qualcuno più tardi ebbe il buon senso di fornircela in una riedizione corretta nonché basata al 100% sul manoscritto originale.

A parte che il Frati nel proemio battezza Fantuzzi come Giovani anziché Giovanni, possiamo aggiungere a suo discredito che Fantuzzi in Memorie della vita di Ulisse Aldrovandi (1774) nella nota a piè pagina così scrisse a proposito della madre di Ulisse, cioè Veronica Marescalchi: "Famiglia nobilissima in Bologna, ed Angiola Marescalchi Zia paterna di Veronica fu Madre di Gregorio XIII Pontefice."

Formazione

Ugo Buoncompagni (o Boncompagni), quarto figlio di Cristoforo, commerciante bolognese, e di Angela Marescalchi, frequentò gli studi giuridici, nella prestigiosa università di Bologna, dove si laureò nel 1530 per poi esercitare l'attività di docente di diritto negli anni dal 1531-1539. Tra i suoi allievi più illustri si annotano Alessandro Farnese, Reginaldo Pole e Carlo Borromeo.

Carriera ecclesiastica

Recatosi successivamente a Roma al servizio del Cardinale Parisio, intraprese la carriera ecclesiastica e fu ordinato sacerdote nel 1542, all'età di quarant'anni. Ben presto papa Paolo III gli affidò una serie di mansioni giuridiche. Infatti rivestì l'ufficio di primo giudice della capitale e di vice-cancelliere della campagna fino al 1546, anno in cui il pontefice lo nominò abbreviatore al concilio di Trento.

L'8 maggio 1548 Ugo divenne padre di Giacomo, nato dalla relazione con Maddalena Fulchini di Carpi che lavorava alle dipendenze della cognata di lui Laura del Ferro, quando Ugo si trovava a Bologna per seguire il Concilio di Trento (che si era trasferito, dal 1545 al 1547, nella città emiliana) e alloggiava presso l’abitazione del fratello. Il 5 luglio 1548 Ugo fece riconoscere il piccolo come suo figlio legittimo dal vescovo di Feltre. Il giovane Giacomo verrà in seguito affidato all'insegnamento dei Gesuiti, a Bologna.

Paolo IV, oltre ad aggregare Ugo come datarius alla residenza del cardinal Carafa, riconoscendone le qualità di giurista, se ne servì per svolgere diverse missioni diplomatiche. Pur continuando ad impegnarlo presso la Curia romana, nel 1558 lo nominò Vescovo di Vieste.

Verso la fine del 1561 il vescovo Buoncompagni fu di nuovo inviato al concilio di Trento, da papa Pio IV, come compagno del cardinale legato Simonetta. Grazie alla sua provata competenza canonista e alla sua eccezionale forza al lavoro, rese preziosi servizi per la risoluzione di alcuni problemi nell’ultima sessione conciliare. Terminato il concilio rientrò a Roma e, il 12 marzo 1565, fu creato cardinale, con il titolo presbiterale di San Sisto. In questa occasione gli fu affidato l’incarico di mantenere relazioni diplomatiche con l’importante legazione spagnola. Grazie a questo nuovo mandato si fece conoscere e ben volere dal sovrano spagnolo, Filippo II, tanto da conquistarne la fiducia.

Elezione

Alla morte di Pio V, a distanza di sei mesi dalla vittoria di Lepanto e nove anni dopo la chiusura del concilio di Trento, il 14 maggio 1572, il Sacro Collegio, sotto il forte influsso spagnolo, dopo un brevissimo conclave, durato meno di ventiquattr'ore, elesse papa il Cardinale Ugo Buoncompagni, che prese il nome di Gregorio XIII.

Il nuovo papa, malgrado i suoi settant'anni compiuti, dimostrò subito eccezionale energia e volontà inflessibile di continuare l'opera di radicale rigenerazione della Chiesa iniziata da Pio V. Sotto l'influenza del cardinale Carlo Borromeo, e seguendo fedelmente le orme del suo predecessore, Gregorio XIII si mostrò, in tutti gli anni del suo pontificato, impegnato nel rinnovare il mondo cattolico con la totale e precisa attuazione dei canoni del concilio di Trento. Infatti, se prima di lui la Riforma cattolica fu condotta sostanzialmente solo in Italia e Spagna, grazie al suo pontificato si sviluppò con rapidità e organicità in tutta la cristianità.

Rinnovamento interno alla Chiesa

Per accelerare l’attuazione della Riforma cattolica, papa Gregorio volle la creazione di seminari in tutta la cristianità in cui si formassero dei futuri preti colti e moralmente ineccepibili (diversamente da com'era stato lui), capaci di assumersi compiti di rinnovamento religioso, suggeriti sia dal Concilio che dal nuovo consolidamento della Chiesa.

Sempre per questa ragione pose molta attenzione ai seminari nazionali presenti a Roma dove giovani, provenienti da diverse nazioni d’Europa, si formavano per diventare preti perfezionando i loro studi. In questi collegi, oltre l’apprendimento della filosofia e della teologia, i futuri candidati al sacerdozio dovevano essere formati alla forte osservanza romana, affinché tornati nello loro madrepatrie, specialmente in quelle in cui era forte la presenza dei protestanti, potessero dare testimonianza di obbedienza e fedeltà alla Chiesa di Roma.

Pertanto sorsero numerosi collegi di questo tipo, a Roma e dovunque nei Paesi cattolici, la cui gestione fu affidata all’ordine religioso più competente, in quegli anni, per una simile formazione: la Compagnia di Gesù. In realtà i Gesuiti furono sempre degli ottimi collaboratori di papa Gregorio, il quale al loro Collegio Romano, fondato da Ignazio di Loyola, concesse importanti sovvenzioni e aggiunse nuovi e spaziosi edifici. Così agendo egli ne divenne realmente il secondo fondatore, e quando la Pontificia Università Gregoriana accolse l’eredità del Collegio Romano, fu chiamata con tale nome proprio in onore a Gregorio XIII. Sempre avvalendosi dell’aiuto dei Gesuiti, papa Gregorio nel 1579 creò a Roma un Collegio Inglese e nel 1587 rafforzò con ricche donazioni il Collegio Germanico che unito a quello Ungarico diede vita al Collegio Germanico Ungarico. Inoltre il papa dimostrò il proprio interesse per il consolidamento dell’unione con le chiese d’Oriente creando ancora nella capitale i Collegi Greco, Armeno e Maronita.

Gregorio XIII si occupò, inoltre, della riforma delle Carmelitane di Spagna con l’aiuto di Teresa d'Avila, e dell’istituzione della Congregazione dell'Oratorio a opera di Filippo Neri. L’opera missionaria, seppur già messa largamente in atto da Pio V, trovò in papa Gregorio un rinnovato impulso tanto da estendersi nelle terre sia dell’America come del lontano Oriente.

Politica estera

Per quanto riguarda l’impegno per ricondurre all’unità religiosa i popoli cristiani d’Europa, Gregorio XIII e i suoi collaboratori riuscirono a mantenere alta la causa cattolica nei Paesi Bassi, la Polonia tornò a essere completamente cattolica e in Germania, per l’intervento anche dei duchi di Baviera e di insigni principi ecclesiastici tedeschi, il protestantesimo fu arrestato nel suo espandersi.

Anche l'istituzione di nuove nunziature pontificie contribuì a questo scopo. Infatti alle rappresentanze della Santa Sede già esistenti presso le corti di Vienna, Parigi, Madrid e Lisbona, si aggiunsero nunziature permanenti: a Lucerna per la Svizzera nel 1579, a Graz per l’Austria interna nel 1580 e a Colonia per la Germania settentrionale nel 1584.

Altri tentativi, però, naufragarono come ad esempio quello di riunire alla Chiesa la Svezia e la Russia, e in Francia rimase, per il momento, indecisa la lotta tra cattolici e calvinisti. A dire il vero, però, in alcuni casi della Controriforma propriamente detta, papa Gregorio XIII fu insufficientemente informato e mal consigliato. Ad esempio, per le messe di ringraziamento e le altre manifestazioni di gaudio, che ordinò quando a Roma giunse la notizia del Massacro di San Bartolomeo del 1572 (la strage degli Ugonotti, riformati francesi dalla metà del sec. XVI, nella notte di San Bartolomeo, 24 agosto 1572, essendo re di Francia Carlo IX, il che causò nuove tremende guerre di religione).

Pur ignorando completamente i piani di Caterina de' Medici, come fu accertato dagli avvenimenti successivi, il papa dimostrò con questo suo comportamento di quanto fosse prigioniero della mentalità collettiva del suo tempo, secondo la quale ci si poteva permettere tutto nei confronti dei nemici della propria religione. Oppure quando sostenne moralmente delle cospirazioni per detronizzare Elisabetta I d'Inghilterra. Così facendo non ottenne altro che creare un’atmosfera di sovversione e imminente pericolo tra i protestanti inglesi, che guardavano ogni cattolico come un potenziale traditore.

Già nel 1578 Gregorio rifornì Thomas Stukeley di una nave e 800 uomini per sbarcare in Irlanda. Per lo sgomento di Gregorio, Stukeley unì invece le sue forze con quelle di Re Sebastiano del Portogallo contro l'imperatore Abdulmelek del Marocco. Un’altra spedizione pontificia navigò verso l’Irlanda nel 1579, sotto il comando di James Fitzmaurice, accompagnato da Nicholas Sanders come nunzio pontificio, e fu parimenti priva di successo.

Allo scopo di raccogliere fondi, per sostenere tutte queste opere, il papa fece confiscare una larga porzione delle case e delle proprietà negli Stati della Chiesa; una misura che arricchì il tesoro, ma che gli alienò gran parte della nobiltà e dei signori, ravvivando le vecchie fazioni, creandone di nuove, e in definitiva scaraventando i suoi domini temporali in uno stato pericolosamente vicino all’anarchia.

Sviluppo delle scienze e delle arti

Gregorio XIII sostenne direttamente molti dotti nel loro lavoro, tra cui il procugino Ulisse Aldrovandi. Si preoccupò di una nuova redazione corretta del Decretum Gratiani e del Martyrologium romanum. Istituì un comitato per aggiornare l’Indice dei libri proibiti. Riconobbe la scoperta e l'importanza delle catacombe romane.

Tra i meriti scientifici durevoli di questo papa c'è la riforma del calendario che porta il suo nome, quel calendario gregoriano ancor oggi universalmente in uso. Col passare dei secoli il calendario giuliano aveva creato una discrepanza tra il calendario civile e quello astronomico. Tutto questo aveva portato a una serie di lamentele ed era stato discusso anche dai Padri conciliari a Trento. Gregorio XIII istituì una commissione sotto la guida del Cardinale Sirleto alla quale contribuirono anche gesuita matematico e astronomo tedesco Cristoforo Clavio (Christoph Schlüsse, Bamberga 1537 - Roma 1612), professore presso il Collegio Romano. Dopo un accurato studio il papa, con la bolla Inter gravissimas del 24 febbraio 1582, in accordo con la maggioranza dei principi cattolici e delle università, stabilì che al 4 ottobre 1582 avrebbe fatto seguito il 15 ottobre 1582 e che in futuro dovessero essere soppressi tre giorni intercalari in quattrocento anni.

Monumenti insigni sorsero a Roma per suo volere, come ad esempio nel 1580 il palazzo del Quirinale, nel 1583 la Cappella Gregoriana nella Basilica di San Pietro e nel 1584, con il suo appoggio, venne portata a termine la Chiesa del Gesù, chiesa madre dei Gesuiti. Trasformò anche alcuni edifici antichi in opere per l’utilità comune; le Terme di Diocleziano, ad esempio, nel 1575 divennero un granaio.

Morte

La solenne accoglienza dei primi cristiani giapponesi svoltasi il 23 marzo 1585 è da considerare una delle ultime uscite pubbliche di papa Gregorio XIII, che dopo una breve malattia, morì il 10 aprile 1585, nel pieno delle sue attività portate avanti fino alla fine con energia, malgrado i suoi ottantaquattro anni. Quattro giorni dopo i suoi resti mortali furono deposti nella basilica di San Pietro, in una tomba che soltanto nel 1723 fu adornata di sculture di Camillo Rusconi. Al regno di Gregorio XIII risale la più vecchia tiara papale ancora esistente.

Pope Gregory XIII

Pope Gregory XIII (January 7, 1502 – April 10, 1585), born Ugo Boncompagni, was Pope from 1572 to 1585. He was born in the city of Bologna, where he studied law and graduated in 1530. Afterwards, he taught jurisprudence for some years; his students included notable figures such as Alexander Farnese, Reginald Pole and Charles Borromeo.

At the age of thirty-six he was summoned to Rome by Pope Paul III (1534–1549), under whom he held successive appointments as first judge of the capital, abbreviator, and vice-chancellor of the Campagna; by Pope Paul IV (1555–1559) he was attached as datarius to the suite of Cardinal Carafa; and by Pope Pius IV (1559–1565) he was created cardinal priest and sent to the council of Trent. He also served as a legate to Philip II of Spain (1556–1598), being sent by the Pope to investigate the Cardinal of Toledo. It was here that he formed a lasting and close relationship with the Spanish King, which was to become a very important during his foreign policy as Pope.

Election as Pope

Upon the death of Pope Pius V (1566–1572), the conclave chose Cardinal Boncompagni, who assumed the name of Gregory XIII, in homage to the great reforming Pope, Gregory I (590–604), surnamed the Great. It was a very brief conclave, lasting less than 24 hours, presumed by many historians to have been due to the influence and backing of the Spanish King. His character seemed to be perfect for the needs of the church at the time. Unlike some of his predecessors, Gregory XIII was to lead a faultless personal life, becoming a model for his simplicity of life. Additionally, his legal brilliance and management abilities meant that he was able to respond and deal with the major problems quickly and decisively, although not always successfully.

Reform of the Church

Once in the chair of Saint Peter, Gregory XIII's rather worldly concerns became secondary and he dedicated himself to reform of the Catholic Church. He committed himself to putting into practice the recommendations of the Council of Trent. He allowed no exceptions for cardinals to the rule that bishops must take up residence in their sees, and designated a committee to update the Index of Forbidden Books. A new and greatly improved edition of the Corpus juris canonici was also due to his concerned patronage. In a time of considerable centralisation of power, Gregory XIII abolished the Cardinals Consistories, replacing them with Colleges, and appointing specific tasks for these colleges to work on. He was renowned for having a fierce independence; with the few confidants noting there were interventions that were not always welcomed nor advice sought for. The power of the papacy increased under him, whereas the influence and power of the Cardinals substantially decreased.

Formation of clergy

A central part of the strategy of Gregory XIII's reform was to apply the recommendations of Trent. He was a liberal patron of the recently formed Society of Jesus throughout Europe, for which he founded many new colleges. The Roman College, of the Jesuits, grew substantially under his patronage, and became the most important centre of learning in Europe for a time, a University of the Nations. It is now named the Pontifical Gregorian University. Pope Gregory XIII also founded numerous seminaries for training priests, beginning with the German College at Rome, and put them in the charge of the Jesuits. In 1575 he gave official status to the Congregation of the Oratory, a community of priests without vows, dedicated to prayer and preaching (founded by Saint Filippo Neri).

The Gregorian Calendar

Gregory XIII is best known for his reformation of the calendar, producing the Gregorian calendar with the aid of Jesuit priest/astronomer Christopher Clavius. The reason for the reform is that the average length of the year in the Julian Calendar was too long, and the date of the actual Vernal Equinox had slowly slipped to March 10, whereas the computus (calculation) of the date of Easter still followed the traditional date of March 21.

This was rectified by following the observations of Clavius and Johannes Kepler, and the calendar was changed when Gregory decreed that the day after October 4, 1582 would be October 15, 1582. He issued the papal bull Inter gravissimas to promulgate the new calendar on February 24, 1582. On October 15, 1582, this calendar replaced the Julian calendar, in use since 45 BC, and has become universally used today. Because of his decree, the reform of the Julian calendar came to be known as the Gregorian calendar.

The switchover was bitterly opposed by much of the populace, who feared it was an attempt by landlords to cheat them out of a week and a half's rent. However, the Catholic countries of Spain, Portugal, Poland and Italy complied. France, some states of the Dutch Republic and various Catholic states in Germany and Switzerland (both countries were religiously split) followed suit within a year or two, and Hungary followed in 1587.

However, more than a century would pass before Protestant Europe would accept the new calendar. Denmark, the remaining states of the Dutch Republic, and the Protestant states of the Holy Roman Empire and Switzerland adopted the Gregorian reform in 1700-1701. By this time, the calendar trailed the seasons by 11 days. Great Britain and its American colonies reformed in 1752, where Wednesday, September 2, 1752 was immediately followed by Thursday, September 14, 1752; they were joined by the last Protestant holdout, Sweden, on March 1, 1753.

The Gregorian Calendar was not accepted in eastern Christendom for several hundred years, and then only as the civil calendar. The Gregorian Calendar was instituted in Russia by the communists in 1917, and the last Eastern Orthodox country to accept the calendar was Greece in 1923. While some Eastern Orthodox national churches have accepted the Gregorian Calendar dates for feast days that occur on the same date every year, the dates of all movable feasts (such as Easter) are still calculated in the Eastern Orthodox churches by reference to the Julian calendar.

Foreign policy

Though he expressed the conventional fears of the danger from the Turks, Gregory XIII's attentions were more consistently directed to the dangers from the Protestants. He encouraged the plans of Phillip II to dethrone Elizabeth I of England (1558–1603) thus succeeded in developing an atmosphere of subversion and imminent danger among English Protestants, who looked on any Roman Catholic as a potential traitor. In 1578, to further the plans of exiled English and Irish Catholics such as Nicholas Sanders William Cardinal Allen and James Fitzmaurice Fitzgerald, Gregory outfitted adventurer Thomas Stukeley with a ship and an army of 800 men to land in Ireland to aid in the hoped for overthrow of Elizabeth's rule through the Catholic leader and former leader of the first Desmond rebellion, Fitzmaurice. To his dismay Stukeley joined his forces with those of King Sebastian of Portugal against Emperor Abdul Malik of Morocco instead. Another papal expedition sailed to Ireland in 1579 with a mere 50 soldiers under the command of Fitzmaurice, accompanied by Sanders as papal legate. The resulting Second Desmond Rebellion was equally unsuccessful. Gregory's greatest success came in his patronage of colleges and seminaries which he founded on the Continent for the Irish and English, among others. Pope Gregory XIII had no connection with the plot of Henry, Duke of Guise, and his brother, Charles, Duke of Mayenne, to assassinate Elizabeth I in 1582, and most probably knew nothing about it beforehand.

An embarrassing moment for the Papacy was the Massacre of Huguenots in France, although it is commonly held that the Pope was ignorant of the nature of the plot at the time, having been told the Huguenots had tried to take over the government but failed. He celebrated the St. Bartholomew's Day Massacres in 1572 with a Te Deum, three frescoes depicting the events in the Sala Regia of the Vatican Palace commended to painter Giorgio Vasari and a commemorative medal, with his portrait and on the obverse a chastising angel, sword in hand and the legend UGONOTTORUM STRAGES ("Slaughter of the Huguenots").

Cultural patronage

In Rome Gregory XIII built the magnificent Gregorian chapel in the Basilica of St. Peter, and extended the Quirinal Palace in 1580. He also turned the Baths of Diocletian into a granary in 1575. He appointed his illegitimate son Giacomo, born to his mistress at Bologna before his papacy, castellan of St. Angelo and gonfalonier of the Church; Venice, anxious to please, enrolled him among its nobles. Philip II of Spain appointed him general in his army. Gregory also helped his son to become a powerful feudatary through the acquisition of the Duchy of Sora, on the border between the Papal States and the Kingdom of Naples.

In order to raise funds for these and similar objects, he confiscated a large proportion of the houses and properties throughout the states of the Church. This measure enriched his treasury for a time, but alienated a great body of the nobility and gentry, revived old factions, created new ones, and ultimately plunged his temporal dominions into a state bordering upon anarchy. Such was the position of matters at the time of Gregory XIII's death, which took place on April 10, 1585. Gregory XIII was succeeded by Pope Sixtus V (1585–1590). The oldest Papal tiara still in existence dates from the reign of Gregory XIII.

Giacomo Boncompagni

Giacomo (o Jacopo) Boncompagni (Bologna, 8 maggio 1548 – Sora, 18 agosto 1612) è stato un nobiluomo italiano. Fu Marchese di Vignola, duca di Sora, Arce, Arpino e Aquino; detenne inoltre numerose cariche amministrative e militari nell'ambito dello Stato della Chiesa e dei domini italiani degli Asburgo di Spagna.

L'infanzia

Giacomo nacque dalla relazione tra Ugo Boncompagni, chierico (membro del clero cattolico che ha il compito di celebrare le funzioni sacre e di guidare pastoralmente i fedeli), e Maddalena Fulchini di Carpi (MO) che lavorava alle dipendenze della cognata di lui Laura del Ferro, quando Ugo si trovava a Bologna per seguire il Concilio di Trento (che si era trasferito, dal 1545 al 1547, nella città emiliana), e alloggiava presso l’abitazione del fratello. Il 5 luglio 1548 Ugo fece riconoscere il piccolo come suo figlio legittimo dal vescovo di Feltre (BL). Il giovane Giacomo verrà in seguito affidato all'insegnamento dei Gesuiti, a Bologna.

La carriera

Ugo Boncompagni, nel 1558, a dieci anni dalla nascita del figlio, diventò vescovo di Vieste, nel 1565 cardinale di San Sisto; infine il 14 maggio del 1572 venne eletto 225° successore di Pietro, con il nome di Gregorio XIII. Giacomo si trasferì allora a Roma dove, il 23 maggio, fu nominato prefetto di Castel Sant’Angelo, con l’appannaggio di 700 scudi d'oro: carica che manterrà per tutta la durata del pontificato paterno. Quindi il papa concesse al figlio la prefettura delle castellanie dello Stato della Chiesa e lo nominò inoltre Governatore Generale delle milizie pontificie (Generale di Santa Romana Chiesa): una carriera rapidissima, sintomo di un nepotismo che era proprio di quasi tutti i pontefici del periodo. Nell'adempimento di tale carica Giacomo si recò prima ad Ancona e poi a Ferrara dove restò fino al 1574. Nel 1575 Filippo II lo nominò "Capitano Generale delle genti d’armi" nel ducato di Milano.

Intanto, dopo aver preso in considerazione varie pretendenti dell'aristocrazia italiana, nel 1576 Giacomo sposava Costanza Sforza dei conti di Santa Fiora (GR), più giovane di una decina d'anni, da cui ebbe 14 figli, 10 femmine e 4 maschi, senza contare quelli nati da relazioni precedenti al matrimonio.

Sempre nel 1576, Gregorio XIII lo nominò Governatore di Fermo (AP), incarico triennale che gli sarà rinnovato due volte, nel 1581 e nel 1584, con il compito di provvedere alla tratta del grano dal Regno di Napoli alla Marca anconitana. Giacomo Boncompagni era ormai un personaggio di primo piano nel panorama politico italiano. Gli venivano continuamente offerte cariche onorifiche e riconoscimenti e molte città facevano a gara per averlo nel proprio ceto nobiliare. Nel 1581 Giacomo ricevette dal padre l'incarico di procedere assieme a Latino Orsini alla repressione del banditismo, fenomeno endemico nell'Italia centrale e meridionale, che sarà eliminato soltanto trecento anni dopo.

Il Ducato di Sora

Gregorio XIII aveva un ambizioso proposito per il figlio: creargli un vero e proprio Stato. Dopo il fallimento del tentativo di acquisto del marchesato di Saluzzo (CN) nel 1577 (per il quale vennero offerti 600.000 scudi d’oro), nello stesso anno il papa acquistò per 70.000 scudi d’oro ferraresi, da Alfonso II d’Este, il piccolo marchesato di Vignola con i feudi minori di Savignano e di Montefestino. Poi, fallite le trattative per l’acquisto del feudo di Valditaro, nel 1579 Gregorio XIII fece da intermediario per l’acquisto del più consistente ducato di Sora e di Arce (FR), che fruttò a Francesco Maria II della Rovere 100.000 scudi d’oro, di cui 30.000 pagati dal Papa.

Ma Giacomo riuscirà a estendere la sua piccola signoria tra Stato Pontificio e Regno di Napoli molto al di là dei limitati confini in cui l'aveva trovato: l’acquisto della finitima contea di Alvito fallì, ma nel 1583, grazie all’esborso di 243.000 ducati versati ad Alfonso III De Avalos De Aquino, Giacomo Boncompagni divenne altresì Duca di Aquino e di Arpino (della famiglia dei signori di Aquino aveva fatto parte San Tommaso). All’età di soli 35 anni quindi Giacomo riuniva nella sua persona le cariche di Generale di Santa Romana Chiesa, di Governatore di Fermo, di marchese di Vignola e di duca di Sora, Arce, Arpino e Aquino; in più, la concessione del "ritratto dei malefici" nel territorio di Fermo, ossia il ricavato delle multe inflitte agli operatori di arti magiche e occulte o la possibilità di emettere salvacondotti ad personam per l’intero Stato della Chiesa.

Il padre morì il 10 aprile del 1585. A lui fu affidato il compito di garantire la pace nello Stato della Chiesa durante il periodo della "sede vacante": gli si affidò un esercito di 2000 fanti e quattro compagnie di cavalleria leggera. Ma con l'elezione del nuovo pontefice Sisto V perderà tutte le cariche accumulate. Nel suo ducato di Vignola l’8 maggio del 1590 la moglie Costanza partorì Gregorio, che sarà il secondo duca di Sora.

Gli ultimi anni

Poiché Filippo II pretendeva giustamente che Giacomo si occupasse dei compiti derivanti dalla sua carica di Capitano Generale a Milano, questi fu obbligato a restare nel capoluogo lombardo. La famiglia, nel 1602, decise così di trasferirsi nel ducato di Sora, nel Palazzo Ducale di Isola di Sora (oggi Isola del Liri), dove la moglie Costanza si occupava dell’amministrazione del feudo.

Nel 1610 Giacomo si trovava nella città ambrosiana dove, ormai in pessime condizioni di salute, cercava di sottrarsi all’incarico militare. L’anno successivo, svincolatosi finalmente dalla carica, lasciò Milano e si ricongiunse alla famiglia nel ducato di Sora, dove morì il 18 agosto del 1612, all’età di 64 anni.

Attività di governo

Giacomo, nonostante non fosse sempre presente, diviso com'era tra Milano, Roma e i suoi feudi, seppe prendersi cura del rinnovamento della struttura economica e sociale dei suoi possedimenti. Egli si interessò dell'introduzione della lavorazione della lana, attività industriale impiantata a Isola dal fiorentino Meo Neri grazie alle sollecitazioni del Boncompagni (1581). Nel 1583 acquistò la cartiera di Carnello posta sul fiume Fibreno, primo nucleo di quello che in seguito diventerà il grande complesso industriale cartario di Isola, per il quale il Duca sborsò a Francesco Angelico Fantoni, fiorentino ma sorano d’adozione, 1.500 ducati.

Tra le preoccupazioni di Giacomo rientrava anche lo sviluppo urbanistico. Oltre alla preservazione degli edifici di maggiore importanza: va ricordata la ristrutturazione del palazzo di Isola del Liri (a testimonianza di ciò sul contrafforte del castello è incisa la data del 1582), che venne scelto come sede ducale, e la costruzione del centro abitato di Coldragone, l’odierna Colfelice, allora in territorio di Rocca d'Arce, ultimato nel corso del 1583, a cui i Boncompagni si interessarono nuovamente in seguito per risollevarlo dalla rovina dopo il terremoto del 1654. Notevole fu anche l’attività politica mirante a preservare le prerogative del suo feudo dalle ingerenze dei due Stati confinanti, il Regno di Napoli a sud e lo Stato Pontificio a nord, pur se maggiormente orientata verso posizioni filo-spagnole.

Attività culturali

L’attività del Boncompagni risaltò in maniera più che evidente nel campo culturale, nel quale si impegnò con grande passione: oltre alla raccolta dei documenti relativi agli anni del pontificato del padre (più tardi raccolti negli Annali dal Maffei), il duca fece realizzare nel suo palazzo a Isola un piccolo teatro, chiamandovi a recitare gli artisti da Roma. Non si può ignorare il suo grande interesse per la musica: significative le frequentazioni con il musicista Pier Luigi da Palestrina, che gli valsero la dedica sul primo libro dei suoi Madrigali e sul secondo libro dei Mottetti, e con il compositore veronese Vincenzo Ruffo. Fu inoltre un grande appassionato del gioco degli scacchi e a lui furono dedicati alcuni trattati sulla materia.

Giacomo Boncompagni

Giacomo Boncompagni (also Jacopo Boncompagni; May 8, 1548 - August 18, 1612) was an Italian powerful feudatory of the 16th century, the illegitimate son of Pope Gregory XIII (Ugo Boncompagni). He was also Duke of Sora, Aquino, Arce and Arpino, and Marquess of Vignola. Boncompagni was a patron of arts and culture. Pierluigi da Palestrina dedicated to him the first book of Madrigals. He was also a friend of another composer, Vincenzo Ruffo. He was also a fan of theatre and chess.

Early years

Giacomo Boncompagni was born in Bologna, the son of Ugo Boncompagni and his mistress from Carpi, Maddalena Fulchini. His father was in that city to participate in the Council of Trento during the period in which had been moved there. He was legitimated on July 5, 1548 and entrusted to the Jesuits for education.

When his father was elected pope in March 1572, Giacomo moved to Rome where, two months later, was appointed prefect of Castel Sant'Angelo. Later his father named him also General Governor of the Papal Army, and he move first to Ancona and then Ferrara, remaining in the latter until 1574. The following year Philip II of Spain named him Capitano Generale delle genti in armi (commander-in-chief) of the Spanish-controlled Duchy of Milan.

In 1576 Gregory XIII named him governor of Fermo. In the same year Giacomo married Costanza Sforza of Santa Fiora, who gave him 14 children. In 1581, together with Latino Orsini, he received the task to counter the banditism movement in the Papal States.

Duke of Sora

Despite all the political and military charges he had been able to assign to his son, Gregory aimed to carve out for him a true state. After a failed attempt of acquisition of the Marquisate of Saluzzo in 1577, in the same year the pope paid 70,000 golden écus for the small Marquisate of Vignola to Alfonso II d'Este. Two years later it was the turn of the larger Duchy of Sora and Arce, for which the pope and Giacomo paid 100,000 golden écus to Francesco Maria II of Urbino.

In 1583, in reward of other 243,000 golden écus, Giacomo acquired also the large Duchy of Aquino and Arpino in the Kingdom of Naples, bought from the D'Avalos family. When Gregory died, Boncompagni was the most powerful man in central Italy, and, at the command of 2,000 infantry and some light cavalry, took the task to pacify the situation during the sede vacante period. However, at the election of Sixtus V he was stripped of all his charges in the Papal States.

Philip II forced Boncompagni also to remain in Milan, while his family moved to Isola di Sora, near Sora, where his wife administered the Duchy. He was able to leave Milan only in 1612: but he was already ill, and died at Sora in the following August, at the age of 64. His son Gregorio succeeded him in Sora.

Boncompagni

Famiglia bolognese, forse originaria dell'Umbria, il cui primo membro noto è un Pirrino, iscritto al Consiglio Generale di Bologna nel 1347 e quindi al magistrato degli anziani nel 1351. Il vero fondatore della casata può tuttavia considerarsi Ugo (Bologna 1502-Roma 1585) che, dapprima professore all'Università di Bologna e poi cardinale (1565), divenne infine papa (1572) col nome di Gregorio XIII. Grazie a lui, infatti, Giacomo (Bologna 1548 - Sora 1612), suo figlio naturale, nato dopo 6 anni da quando Ugo era stato ordinato sacerdote (1542), fu nominato comandante delle truppe pontificie, contrasse un ricchissimo matrimonio con la contessa Costanza Sforza di Santa Fiora e acquistò in seguito il marchesato di Vignola, la contea di Arpino e il ducato di Sora. Altri esponenti importanti della famiglia furono poi: Filippo (Bologna 1537 - Roma 1586), nipote di Gregorio XIII e cardinale; Francesco (Roma 1596 - Napoli 1644), arcivescovo di Napoli, noto per la soccorrevole carità e l'intelligente passione di bibliofilo; Gregorio (Sora 1642 - 1707) che, dopo aver sposato in seconde nozze (1681) l'unica erede della famiglia Ludovisi, Ippolita, assunse il titolo di principe di Piombino e diede origine al ramo dei Boncompagni-Ludovisi, i quali conservarono il principato sino all'occupazione napoleonica e infine lo dovettero cedere al granduca di Toscana; Ignazio (Roma 1743 - Bagni di Lucca 1790), legato di Bologna e segretario di Stato di Pio VI.