Lessico
Lattanzio
Lucius Caecilius Firmianus Lactantius
Probabile
ritratto di Lattanzio
pittura murale del IV secolo
Scrittore
latino cristiano (ca. 250 - ca. 320). Nativo dell'Africa e discepolo di
Arnobio, si fece cristiano in età avanzata. Chiamato dall'imperatore
Diocleziano a Nicomedia per insegnarvi retorica, tenne quell'incarico parecchi
anni, finché fu costretto a dimettersi, allo scoppio della persecuzione
contro i cristiani nel 303. Visse allora in ristrettezze nella Bitinia dedicandosi alla
composizione delle sue opere. Ormai vecchio si trasferì a Treviri, incaricato
da Costantino
dell'educazione del suo figlio maggiore
Crispo e che
fece uccidere nel 326.
Sua opera principale sono le Divinae institutiones, in 7 libri, composte durante il ritiro, tra il 304 e il 313. Lattanzio volle con esse dimostrare anzitutto la falsità della religione pagana e fornire tutti gli argomenti a favore del cristianesimo e un'introduzione alle sue dottrine. Lattanzio stesso ne compose nel 314 un'Epitome.
Da ricordare
anche il De opificio Dei, che intende essere uno sviluppo del quarto
libro del De repubblica di Cicerone,
sul corpo e sull'anima umana; il De ira Dei, in cui si mostra, contro
gli stoici e gli epicurei, che Dio non è impassibile e che anche la sua ira
è necessaria; il De mortibus persecutorum, scritto forse nell'ultimo
periodo di vita di Lattanzio (ma si dubita anche che sia suo), con una
rassegna storica assai importante delle persecuzioni contro i cristiani e la
dimostrazione del fallimento dell'ultima, quella di Diocleziano.
Incerta anche l'attribuzione a Lattanzio del poemetto De ave Phoenice, una storia del leggendario uccello detto “araba fenice”, mista di elementi pagani e cristiani. Tutta l'opera di Lattanzio risente della sua fine educazione e della sua professione di retore, e vale, più che per la forza delle argomentazioni in difesa del cristianesimo, per l'eleganza stilistica, degna del miglior latino, tanto da meritargli il titolo di “Cicerone cristiano”.
Manoscritto delle Divinae institutiones
Divinae
institutiones del 1465
il secondo libro stampato in Italia