Lessico


Messalla Corvino

Marcus Valerius Messala/Messalla Corvinus, statista e oratore romano (64 aC - 8 dC). Dopo la battaglia di Filippi del 42 aC, cui partecipò dalla parte di Bruto e Cassio, passò con Ottaviano rivestendo il consolato nel 31, anno della battaglia di Azio nella quale comandò un settore della flotta.

Nel 27, come proconsole, sottomise gli Aquitani in Gallia; nell'11 fu il primo curator aquarum; nel 2 aC propose per Augusto il titolo di pater patriae. Oratore, storico e poeta, raccolse attorno a sé un cenacolo letterario.

Filippi - in greco Phílippoi, in latino Philippi. Antica città della Tracia, 16 km a NW della città greca di Kavála. Sorgeva sul luogo di un'antica colonia di Taso, Crenide, che, minacciata dai Traci, si rivolse per aiuto a Filippo II di Macedonia. Questi sconfisse i Traci e ottenne la cessione dell'intero territorio occidentale a partire dal fiume Nesto; la città prese allora dal re il nome di Filippi (358-357 aC) e divenne il centro più importante della zona aurifera del Pangeo. Dopo la famosa battaglia la città divenne colonia romana. Nei pressi di Filippi, nell'autunno del 42 aC, si combatté in due riprese una delle più celebri battaglie dell'antichità: quella che oppose i triumviri Ottaviano e Antonio agli uccisori di Cesare, Bruto e Cassio, e si risolse con la sconfitta di questi ultimi. In riferimento alla battaglia è divenuto celebre l'ammonimento «ci rivedremo a Filippi», che, secondo il racconto di Plutarco (Bruto, 36), sarebbe stato rivolto a Bruto dal suo cattivo genio, apparsogli in sogno per preannunciargli l'imminente sconfitta. La frase è entrata poi nel linguaggio comune per alludere al momento della resa dei conti.

Marco Valerio Messalla Corvino

Marco Valerio Messalla Corvino (latino: Marcus Valerius Messalla/Messala Corvinus; 64 aC – 8 dC) fu un generale della Repubblica romana, scrittore e patrono della letteratura e delle arti. Membro dell'antica gens Valeria, di ideali repubblicani, nella Battaglia di Filippi combatté con Bruto e Cassio, passò poi dalla parte di Antonio e infine entrò nelle file di Ottaviano. Console nel 31 aC assieme a Ottaviano, prese parte alla Battaglia di Azio con quest'ultimo. In seguito ebbe il comando nell'Oriente e soppresse la rivolta degli Aquitani nel 28 aC; per questa impresa celebrò un trionfo nel 27 aC. Infine, con l'inizio del principato, abbandonò completamente la politica per dedicarsi alle lettere e alle arti.

Influenzò considerabilmente la letteratura che incoraggiò sull'esempio di Mecenate. Il gruppo che lo circondava era noto come il "Circolo di Messalla". Tra gli altri comprendeva Tibullo, Ligdamo e la poetessa Sulpicia. Fu amico di Orazio e Ovidio.

Suoi omonimi furono il padre Marco Valerio Messalla Corvino, console nel 61 aC e un discendente Marco Valerio Messalla Corvino console nel 58 come collega dell'imperatore Nerone.

Casal Rotondo

Al VI miglio dell'Appia Antica si trova un grande mausoleo chiamato Casal Rotondo a causa di un piccolo casale, ora trasformato in villa, che vi fu costruito sulla sommità. Il sepolcro, di età augustea, è formato da un corpo cilindrico, originariamente rivestito di travertino, impostato su un basamento quadrangolare di 35 metri per lato. Un'iscrizione frammentaria con il nome di Cotta fece credere all'archeologo Luigi Canina che si trattasse del monumento funebre eretto per Messalla Corvino, console nel 31 aC, dal figlio Messalino Cotta, avvocato e letterato dell'epoca di Augusto, mentre sembra riferirsi a un altro sepolcro, anch'esso in forma di edicola circolare, con tetto conico a squame coronato da un pinnacolo, attribuibile, in base a un frammento d'iscrizione, a un membro della famiglia degli Aureli Cotta. Questa iscrizione, insieme ad altri frammenti architettonici, furono murati nella parete laterizia a fianco del mausoleo tra il 1830 e il 40 dallo stesso Canina: le nicchie in basso risultano prive di alcuni pezzi che sono stati rubati dai soliti imbecilli.

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Marcus Valerius Messalla Corvinus

Marcus Valerius Messalla Corvinus (64 BC - AD 8) was a Roman general, author and patron of literature and art. He was the son of politician Marcus Valerius Messalla Rufus. Valeria, a female relative of Corvinus, perhaps a sister, married the Roman consul Quintus Pedius (a maternal cousin to Roman Emperor Augustus). Valeria and Pedius had a son called Quintus Pedius Publicola, who was an orator. His great nephew was the deaf painter Quintus Pedius. Corvinus had a daughter called Valeria Messalina, who was perhaps the paternal grandmother of Roman Empress Statilia Messalina, and a son called Marcus Valerius Messalla Messallinus, who was a Roman senator and twice consul.

Messalla Corvinus was educated partly at Athens, together with Horace and the younger Cicero. In early life he became attached to republican principles, which he never abandoned, although he avoided offending Caesar Augustus by not mentioning them too openly. He moved that the title of pater patriae should be bestowed upon Augustus, and yet resigned the appointment of prefect of the city after six days’ tenure of office, because it was opposed to his ideas of constitutionalism. In 43 BC he was proscribed, but managed to escape to the camp of Brutus and Cassius. After the Battle of Philippi (42 BC) he went over to Antony, but subsequently transferred his support to Octavian. In 31 BC Messalla was appointed consul in place of Antony, and took part in the battle of Actium. He subsequently held commands in the East, and suppressed the revolted Aquitanians; for this latter feat he celebrated a triumph in 27.

The triumph of Marcus Valerius Corvinus
in the pediment of the Krasinski Palace in Warsaw

Messalla restored the road between Tusculum and Alba, and many handsome buildings were due to his initiative. His influence on literature, which he encouraged after the manner of Maecenas, was considerable, and the group of literary persons whom he gathered round him - including Tibullus, Lygdamus and the poet Sulpicia - has been called "the Messalla circle." With Horace and Tibullus he was on intimate terms, and Ovid expresses his gratitude to him as the first to notice and encourage his work. The two panegyrics by unknown authors (one printed among the poems of Tibullus as iv. 1; the other included in the Catalepton, the collection of small poems attributed to Virgil) indicate the esteem in which he was held.

Messalla was himself the author of various works, all of which are lost. They included Memoirs of the civil wars after the death of Caesar, used by Suetonius and Plutarch; bucolic poems in Greek; translations of Greek speeches; occasional satirical and erotic verses; essays on the minutiae of grammar. As an orator, he followed Cicero instead of the Atticizing school, but his style was affected and artificial. Later critics considered him superior to Cicero, and Tiberius adopted him as a model. Late in life he wrote a work on the great Roman families, wrongly identified with an extant poem De progenie Augusti Caesaris bearing the name of Messalla, but really a 12th-century production.