Lessico


Teocrito

da Veterum illustrium philosophorum etc. imagines (1685)
di Giovanni Pietro Bellori (Roma 1613-1696)

In greco Theókritos, in latino Theocritus. Poeta greco (sec. IV-III aC), nacque quasi certamente a Siracusa verso il 310 aC. Dopo una prima attività in patria, e dopo lo sfortunato tentativo di ottenere protezione da Gerone II, il poeta verso il 275 si trasferì nell'isola di Cos, dove fioriva la scuola poetica di Filita, ma vi rimase poco tempo, per passare ad Alessandria d'Egitto. Sembra che abbia trascorso l'ultima parte della sua vita nuovamente a Cos; la sua morte va collocata intorno al 260 aC.

L'opera poetica di Teocrito consiste in un gruppo di carmi chiamati comunemente Idilli, poemetti piuttosto brevi di contenuto vario. Poiché tuttavia sono caratteristici di Teocrito, ed ebbero più fortuna i carmi d'ispirazione pastorale, il nome di “idillio” è passato a indicare piuttosto una poesia di tipo bucolico, e “idillico” o “idilliaco” si sono detti l'ambiente e lo spirito del mondo agreste, quale fu spesso cantato soprattutto da poeti posteriori a Teocrito.

Gli Idilli a noi tramandati come teocritei sono 30; bisogna aggiungervi una ventina di epigrammi, un carme frammentario dal titolo Berenice e un altro, in 20 versi, che, secondo la moda di allora, imita nella misura e nella disposizione dei versi una zampogna e ne porta il titolo (Siringa).

Dei 30 idilli, parecchi sono da considerare spuri; tra gli autentici, alcuni descrivono la vita del tempo in città e in campagna, altri hanno un contenuto mitologico, altri hanno temi amorosi; anche la lunghezza varia da pochi versi a 100 e anche a 150.

Più famosi sono quelli che vanno sotto il titolo di Tirsi (idillio I), dov'è narrata la morte del mitico Dafni; Bucoliasti (VI), col racconto umoristico dell'amore di Polifemo e Galatea; Polifemo innamorato è ancora il protagonista del Ciclope (XI); Le Talisie (VII), piccolo capolavoro, descrivono una festa campestre; I mietitori (X), col lavoro dei mietitori, e Le maghe (II), con un incantesimo d'amore; Le siracusane (XV), un dialogo fra due donne alla festa di Adone in Alessandria; i poemetti mitologici Ila (XIII) ed Epitalamio di Elena (XVIII).