Il Misogallo – L’odio per i Francesi

dedicato oggi, domenica 5 marzo 2017, al suo segnalatore
Fernando Civardi

in occasione del suo 89° compleanno


Il Misogallo – L’odio per i Francesi
di Vittorio Alfieri

Incisione sull'antiporta dell'edizione del 1799

Il Misogallo, parola che deriva dal greco e dal latino e che significa "odio per i Francesi", è un'opera letteraria satirica di Vittorio Alfieri, comprendente generi diversi (in particolare prose e rime) ispirati agli eventi della Rivoluzione Francese tra l'insurrezione di Parigi nel luglio 1789 e l'occupazione francese di Roma nel febbraio 1798. Il sottotitolo dell'opera è "Prose e rime di Vittorio Alfieri da Asti".

Il termine latino Galli origina dal termine greco Galátai, etnonimo attestato sin dal III secolo aC e che i Greci riferivano alle tribù celtiche che invasero la Tracia nel 281 aC spingendosi con incursioni fin nel cuore della Grecia. Per Gal è stata ipotizzata una derivazione dalla radice celtica *gal- ("potere", "forza") o dalla radice indoeuropea *kelH ("essere elevato"). In entrambi i casi, trattandosi di un attributo positivo, potrebbe essere stato un endoetnonimo, anche se probabilmente riferito a un singolo gruppo cui appartenevano le tribù celtiche spintesi nella penisola Balcanica e nel centro della Turchia, piuttosto che all'intero popolo dei Celti.

Edizione di Londra del 1800

In quest'opera antifrancese, Alfieri, con una critica feroce e pungente, rivede i suoi primi lusinghieri apprezzamenti rivolti alla Rivoluzione convogliati nell'opera Parigi sbastigliato. La Francia in genere, e la Rivoluzione in particolare, sono considerate dall'Alfieri ree di aver tradito e screditato l'ideale di libertà con i sanguinosi eccessi del Terrore. Alfieri, sentendosi tradito in ciò che ha di più caro, rivolge contro i Francesi durissimi attacchi e invettive sarcastiche.

Vittorio Amedeo Alfieri

Il conte Vittorio Amedeo Alfieri (Asti, 16 gennaio 1749 – Firenze, 8 ottobre 1803) è stato un drammaturgo, poeta, scrittore e attore teatrale italiano. Si entusiasmò per la Rivoluzione francese, durante il suo soggiorno parigino, nel 1789, ma ben presto, a causa del degenerare della rivoluzione dopo il 1792, il suo atteggiamento favorevole si trasformò in una forte avversione per la Francia. Tornò in Italia, dove continuò a scrivere, opponendosi idealmente al regime di Napoleone, e dove morì, a Firenze, nel 1803, venendo sepolto tra i grandi italiani nella Basilica di Santa Croce. Già dagli ultimi anni della sua vita Alfieri divenne un simbolo per gli intellettuali del Risorgimento, a partire da Ugo Foscolo.