Fernando Civardi

battezzato
l'Amanuense elettronico
nonché
le Peintre électronique

Primum movens

L’ansia di intraprendere qualunque cosa facesse sentire me - ormai in pensione e slegato per motivi non personali dall’attività medica ma intimamente ricercatore e sperimentatore - ancora vivo intellettualmente, mi ha indotto ad accogliere positivamente, non senza qualche perplessità, l’offerta dell’amico Elio Corti.

L’avevo conosciuto in ospedale dove esercitavo come nefrologo e dializzatore. Ebbi allora l’opportunità di scoprirne e apprezzarne le qualità di medico tenace, proiettato ad affrontare e a risolvere anche ogni avversità informatica e tuttavia con profonde radici umanistiche. Stava, tra l’altro, scrivendo un’opera che avrebbe dovuto rappresentare un importante ausilio per quanti si occupano di avicoltura e che non avevano potuto colmare le inevitabili lacune derivanti dal fatto che in lingua straniera erano pubblicati i vari lavori specializzati sull’argomento: all’Italia mancava un trattato completo sulla genetica del pollo.

Aveva avuto sott’occhio la traduzione in lingua anglosassone effettuata da Lind di un’opera, ritenuta fondamentale nella letteratura ornitologica, scritta dal medico bolognese Aldrovandi nel 1500, nella parte (Lib. XIV) che trattava dei terricoli domestici, il gallo e la gallina. Da questa traduzione dissentiva però su numerosi punti interpretativi.

L’offerta era questa: mi sentivo di occupare parte del mio tempo nella trascrizione del testo latino di questa parte del trattato di Aldrovandi? Era riuscito a procurarsene una copia fotostatica. Non ostante le difficoltà rappresentate dall’inusuale stesura grafica in caratteri non moderni, resi ulteriormente di difficile lettura a causa della fotocopiatura non certo "pulita" di un libro antico, esponendo a Elio i miei timori, accettai.

Meritava il mio appoggio: era un amico oltre che un collega, gli avevo insegnato i principi e i trucchi dell’emofiltrazione che l’avevano fatto diventare il primo in Europa a praticare questo trattamento a domicilio; inoltre anni prima mi aveva introdotto ai misteri dell’informatica e io gli ero sempre stato profondamente riconoscente per questo.

Incominciò così il mio personale calvario letterario che, sufficientemente diluito nel tempo onde evitare che si trasformasse in un incubo anglo-latino, mi aprì gli orizzonti affascinanti di una materia che spaziava, per merito della profonda e vasta cultura dell’Aldrovandi, dalle origini ai tempi suoi.

Ho passato lunghi mesi tra Aldrovandi e Lind con soddisfazioni, pentimenti momentanei, entusiasmi, delusioni, frustrazioni e compiacimenti.

Nel frattempo Elio, sempre sostenendomi e consigliandomi, continuava nella stesura della sua Summa Gallicana della quale mi faceva pervenire man mano le bozze dei capitoli, richiedendomene la concordata correzione e le eventuali osservazioni.

Mi sono reso così conto col passare del tempo come sia completo, ricco di notizie, di dati anche personali, di citazioni bibliografiche e inoltre alleggerito da argute osservazioni critiche, questo ponderoso lavoro in lingua italiana, che ben ha raggiunto le sue premesse: divulgazione resa facilmente assimilabile su un vasto argomento specializzato e opera di insegnamento di facile consultazione.

L’occhio magico di Fernando
continua a individuare più quadrifogli che trifogli
ecco gli ultimi 3 reperti

     

      31 marzo 2017                                                       3 aprile 2017                                                 4 aprile 2017               

10 maggio 2017

Il quadrifoglio è un'anomalia, relativamente rara, del trifoglio bianco (Trifolium repens).
Essa si manifesta con la presenza di 4 foglioline invece che di 3.
La foglia supplementare è, generalmente, più piccola rispetto alle altre 3.
Il Guinness dei primati, libro che raccoglie tutti i record del mondo
edito annualmente dal 1955 grazie a Hugh Beaver
(amministratore delegato delle birrerie Guinness di Dublino),
ne registra uno con 56, rinvenuto in Giappone nel 2009.
La rarità del quadrifoglio ha fatto nascere in varie culture diversi miti,
il più comune dei quali è che trovarne 1 sia simbolo di buona sorte;
parimenti si ritiene che porne uno sotto il cuscino propizi dei bei sogni.
Sempre secondo altre credenze popolari, ogni foglia rappresenterebbe qualcosa:
la prima è per la speranza, la seconda per la fede, la terza per l'amore
e, ovviamente, la quarta simboleggia la fortuna.

Il quadrifoglio è un disordine ontogenetico (di sviluppo dal seme)
che avviene durante l'evoluzione embrionale della foglia.
Nel gruppo delle cellule che presiedono alla formazione delle foglie
può avvenire un disturbo della trascrizione del materiale genetico
e così dal picciolo del trifoglio
possono svilupparsi foglie a 4 oppure a 5 o a 6 lobi.
Alcune piante sono più predisposte
per cui hanno una più alta frequenza di mutazione.

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Le Peintre électronique

Immagini del 1554 tratte dal
De materia medica di Dioscoride
con il commento di Pierandrea Mattioli

Circa il colore delle uova
Fernando si è concesso almeno una

se non due
licenze storiche