Negli anni '80 era in voga uno stile di vita tra i giovani - abbigliamento nonchè modo di apparire sotto il profilo esistenziale - per cui essi venivano chiamati Paninari, essendo anche l'epoca dei primi fast food in Italia. Per il paninaro un gallo era colui che aveva successo con le donne, nelle contese agonistiche e più in generale nella vita.
Non necessariamente acculturato o intelligente, il paninaro partoriva comunque agli occhi dei suoi confratelli le scelte migliori, dette gallate.
Tra i capi d'abbigliamento preferiti vi era il piumino invernale della ditta francese Moncler che aveva come stemma un gallo tricolore stilizzato che si deliziava dei colori della bandiera francese. Vestire firmato era l’ossessione dei paninari, che fecero del look il loro principale tratto distintivo. Il piumino Moncler e le scarpe Timberland, le cintura El Charro e le felpe Best Company erano i loro imperativi.
I paninari erano giovani appartenenti alla borghesia, dall’orientamento ideologico vagamente di destra, piuttosto maschilista, quindi dei kir-kar-kur.
In tanti si saranno chiesti perché si usi il termine Paninaro per definire la generazione degli anni ’80 che ascoltava musica pop. Ebbene il termine Paninaro è nato in Piazza Liberty a Milano dal bar Al Panino. In questo bar storico infatti si ascoltava solo musica pop New-Wave, quella dei grandi gruppi commerciali degli ’80 per intenderci, e ci si imbottiva di panini. I frequentatori del bar furono chiamati Paninari.
È infatti sempre da far risalire a quei bellissimi anni la nascita delle Paninoteche, che oggi sono quasi del tutto sparite, veri punti di ritrovo di galli e sfitinzie - o squinzie - che si ritrovavano in questi fast-food a consumare panini di ogni genere.
Questo aggiornamento iconografico e storico di kir-kar-kur lo dobbiamo ad Alfredo Colella, futuro discepolo di Esculapio (domenica 25 marzo 2007).