Angelo Silvio Novaro
Il canto del gallo
Quando
al poggiuolo appaia
l'aurora mattiniera,
il gallo che sull'aia
dormė la notte nera,
si sveglia e canta: - Č qui!
E
l'ode il carrettiere,
e mette al mulo i fiocchi,
mette le sonagliere,
e via con alti schiocchi
verso il fiammante dė;
e
l'ode la massaia,
l'inno del gallo roco,
e balza in piedi gaia,
e getta legno al fuoco,
occhiate al rosso ciel;
ma
il bimbo no, non l'ode;
e invano canta il gallo,
mentre l'aurora gode
tingere di corallo
il ciel che argenteo fu.
Il
bimbo no! Ci vuole
la mamma che lo svegli;
che gli soffi parole
d'amore tra' i capegli;
che - Su - gli dica - su
nel nome di Gesų!
Angelo Silvio Novaro
Poeta e prosatore italiano (Diano Marina, Imperis 1866 - Imperia 1938). Di tono pascoliano, la sua poesia raggiunge una grazia delicata, pervasa di malinconia crepuscolare, nei versi per i bambini de Il cestello (1910). Notevoli anche le prose del Fabbro armonioso (1919), dedicate al figlio caduto nella I guerra mondiale. Dal 1929 fu accademico d'Italia.