Vol. 1° -  II.7.

Hoazin

Abbiamo visto che l’ordine dei Galliformi costituisce un gruppo molto antico la cui origine, in base ai resti fossili, risale all’Eocene, circa 60-50 milioni d’anni fa. Del sottordine dei Galli ci occuperemo in seguito.

L’altro sottordine, quello degli Opistocomi - letteralmente: con una chioma alla nuca - comprende la sola specie Opisthocomus cristatus, detto anche Opisthocomus hoazin. L’Hoazin vive nelle foreste dell'America Meridionale corrispondenti praticamente al bacino amazzonico e a quello dei suoi affluenti, dove conduce un'esistenza strettamente arboricola in prossimità di raccolte d'acqua, poiché i piccoli vi si gettano volentieri in caso di pericolo.

Il nome Hoazin si deve agli Aztechi e imita pittorescamente la voce di questo uccello. In America del Sud oggi viene per lo più chiamato cigana, zingara, o catinguero, cioè abitante delle catingas che sono le foreste di xerofile. È grande quasi come una cornacchia, presenta un corpo snello con ali ben sviluppate, una testa piccola munita di un vistoso ciuffo erettile formato da penne molto fini e un becco ricoperto di cera a livello della base.

L'Hoazin si nutre di frutta ed è caratterizzato dal fatto di emanare un pessimo odore, tanto da essere lasciato in pace in quanto gli abitanti credono che l’uccello fetente abbia anche le carni maleodoranti. Il fetore deriva solo dal gozzo insolitamente grande dove si svolge la cosiddetta masticazione. Di solito infatti il processo meccanico di sminuzzamento del cibo più duro spetta allo stomaco muscolare. Le remiganti primarie sono 10, come le lunghe timoniere, le vertebre cervicali sono 19, mentre i Galliformi propriamente detti ne hanno solo 16 [1] . Nei giovani Hoazin ali e coda spuntano più tardi rispetto agli altri Galliformi e raggiungono subito una grandezza quasi definitiva. Il giovane Hoazin non possiede quindi le ali del novellino tipiche di tutti i Galliformi e neppure da vecchio muta le remiganti secondarie nella successione caratteristica degli uccelli del suo ordine. Anche sotto questo profilo mostra quindi la singolarità degli Opistocomi.

Fig. II. 22 - L’Hoazin, Opisthocomus cristatus.

La caratteristica che ci sta più a cuore in questo momento è rappresentata dal fatto che i nidiacei, completamente privi di piume alla nascita, sono capaci di arrampicarsi sui rami con tutti e quattro gli arti, con l’aiuto quindi degli anteriori muniti di artigli. I piccoli Hoazin hanno un primo e secondo dito della mano particolarmente lunghi e mobili, entrambi terminanti con un robusto artiglio che in seguito si atrofizza. Quando si muovono tra i rami - come farebbe un rettile - i piccoli Hoazin danno pertanto l’impressione di un uccello primitivo. Anche gli adulti, mediocri volatori - forse memori di quando erano pulcini - si arrampicano spesso tra i rami servendosi delle ali e danneggiano così le remiganti primarie. Come forse faceva l’Archaeopteryx? Non solo il piccolo Hoazin si arrampica ma, come abbiamo già detto, in caso di pericolo si lascia cadere in acqua nuotando coi quattro arti, per far ritorno al nido lungo i rami quando è ritornata la quiete.

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[1] Le vertebre cervicali sono 13 nel pollo e nel tacchino, 15 nell’anatra, 18 nell’oca, 12 nel pappagallo, 9 nell’Archaeopteryx (Ostrom, 1973).