Vol. 1° -  IX.8.6.a.

Il Chiurlo delle pietre

Facciamo una digressione ornitologica che si riallaccia alle migrazioni umane e delle relative culture che dal Sudamerica hanno raggiunto le Antille e il Messico.

Alla famiglia dei Burinidi - detti anche Chiurli delle pietre - appartengono uccelli che abitualmente entrano in attività solo al crepuscolo. Il genere Esacus vive nell’area indiana, spingendosi fino all’Australia settentrionale, mentre il genere Burhinus lo troviamo un po’ ovunque, fatta eccezione per gran parte del Nordamerica, Nuova Zelanda e isole del Pacifico.

 

Fig. IX. 15 – Burhinus oedicnemus: questa foto del nostro Occhione - diffuso in Europa, Asia occidentale e Nordafrica - a scopo documentativo è di gran lunga preferibile a quelle molto meno belle che ho reperito dei suoi cugini americani Burhinus bistriatus e Burhinus superciliaris, ai quali somiglia moltissimo.

L’Occhione americano - Burhinus bistriatus - vive dal Messico alla parte settentrionale del Sudamerica. L’Occhione del Perù - Burhinus superciliaris - è presente solo nelle aride pianure costiere del Perù e dell’Ecuador. Questo uccello è utile non solo perché collabora nella distruzione di scarafaggi e di altri insetti dannosi alle derrate alimentari, ma perché al minimo rumore si mette a gridare, servendo così da guardiano notturno. Per questo motivo - come ancor oggi accade nell’area Caribica e nei suoi dintorni - le popolazioni precolombiane lo tenevano in stato domestico nelle loro abitazioni, oltre a servirsene come merce di scambio.

Dal Perù e dall’Ecuador veniva portato in Messico insieme ad asce di rame in cambio del peyotl, ma di questo baratto non esistono documenti probanti in quanto il peyotl non ha lasciato tracce archeologiche, e neppure esistono attualmente nell’area ecuadoriana e peruviana Chiurli delle pietre addomesticati; ma non per questo Glenn Whitley - Stone Plovers: The “Cuckoo-Clock” Birds of Central America, 1982 - tralascia di supporre che da queste regioni tale uccello possa essere stato portato in America centrale.

Il peyotl - detto anche peyote, pellote, mescal o xicori - è una Cactacea diffusa nelle steppe del Messico settentrionale, è la Lophophora lewinii (nome obsoleto, sinonimo di Lophophora williamsii) di cui vengono usati i bottoni, noti col nome di mescal, che sono le punte del cactus tagliate e lasciate essiccare al sole. La pianta è stata studiata da Ludwig Lewin nel 1886 e la mescalina, isolata da Arthur Heffter nel 1897, rappresenta il più importante dei 27 derivati del peyotl. Questo cactus era usato anche da alcune tribù dell’America più settentrionale, tant’è che gli Apache Mescalero del New Mexico ne hanno preso il nome. Secondo Lewin la mescalina appartiene al gruppo dei Phantastica, che comprende le sostanze psichedeliche o allucinogene, cioè quegli agenti che modificano in modo notevole la percezione e le sensazioni.

Ma a dedicarsi maggiormente agli scambi commerciali fu la tribù degli Arawak che, contemporaneamente al volatile, ne diffuse anche il nome. Gli Arawak non usarono il Burhinus solamente a scopo commerciale, in quanto lo portarono con sé quando colonizzarono le Grandi Antille all’inizio dell’era cristiana.

I nomi dati al Chiurlo delle pietre provengono spesso da nomi usati per altri uccelli addomesticati, specialmente per i Cracidi simili al tacchino. Whitley ritiene che prima furono addomesticati i Cracidi, e che quando l’impiego dei Chiurli delle pietre si diffuse, gli Indiani semplicemente trasferirono ad essi i nomi di animali già familiari e che servivano praticamente allo stesso scopo.

 

Fig. IX. 16 - Derivati da Karaka per identificare uccelli addomesticati
nella parte settentrionale del Sudamerica.
(da Whitley, modificata)

I nomi dati ai Cracidi - afferma Whitley - furono trasferiti anche al pollo quando gli Europei lo portarono nel Nuovo Mondo. Infatti esistono parecchie variazioni del nome dato ai Cracidi e al pollo che si basano su Karaca o Caraca, variazioni che chiaramente sono correlate a nomi attribuiti al Chiurlo delle pietre, come Corobara e Bucaro. Molti di tali nomi sono presenti nel Sudamerica nordorientale fra le tribù dei Caribi e degli Arawak, anche se si suppone che i derivati di Karaka in origine appartenessero agli Arawak.

Nomi del Chiurlo delle pietre nelle Americhe

I nomi in grassetto indicano il Chiurlo

( ) Fra parentesi tonde i vocaboli che significano pollo

[ ] Fra parentesi quadre i vocaboli attribuiti ai Cracidi

Messico  
America Centrale
Hispaniola

Sudamerica settentrionale

Sudamerica centrale

Alcaraban

Alcaraban

Alcaraban

 

[Caraca]

(Karaka)

Bucaro

(Corotoco)

 

 

Korrere

 

(Bere)

Corobara

(Matabare)

Bere lele

 

 

(Pere)

 

 

Pere tete

Teo-teo

Teo-teo

 

Teru-teru

Teru-teru

Taratana

Tare

 

 

(Atare)

(Otere)

(Sitaraku)

(Atara)

[Uataraku]

 

(Eterre)

[Huataracu]

 

(Terre)

 

(Tori)

 

 

(Totori)

(Batari)

 

 

(Patari)

 

 

Arapapa

(Arakuma)

 

Aerapapa

(Arakaua)

 

 

[Aracua]

 

Dara

[Aracuam]

 

 

[Aracuan]

 

Warate

 

Nel Messico meridionale la parola Bere per il pollo e Bere lele per il Chiurlo delle pietre sono ovviamente correlati, come lo è Pere per la gallina nativa (Cracidi) e Pere tete per il Chiurlo.

Tra i nomi americani riservati al Chiurlo, Tare, Taratana, Teru-teru e Teo-teo sono tutti tra loro correlati. Anche Taratana (Messico) e Tare (Columbia) sono ovviamente tra loro legati. Se questa affermazione è corretta, allora Tori e Totori del Messico occidentale sarebbero verosimilmente collegabili con i brasiliani Batari e Patari. I termini collegati con Tara sono concentrati in Messico occidentale e nelle Ande settentrionali.

Fig. IX. 17 - Derivati da Tara usati nelle Americhe per identificare uccelli addomesticati.
(da Whitley, modificata)

Similmente, Sitaraku del Messico e Uataraku o Huataracu del Brasile sono fra loro correlabili.

Ritengo utile ricordare sia il nome usato in Giappone per il gallo - òndori - sia quanto ci ha suggerito Carter nella sua lettera:

“Tra gli indiani Tarahumaras del Messico nordoccidentale il nome usato per il pollo è òndori, totori, totoli a seconda dei vari dialetti. Essi non mangiano polli o uova e lo stesso accade per gli abitanti di remoti villaggi in Giappone, e questo si verifica per le antiche popolazioni dell'isola di Sakhalin in Giappone.”

Ovviamente, in base alle considerazioni linguistiche del capitolo VIII, appare chiaro che qualcuno ha portato in America i termini Kara e Totori, ambedue di estrazione asiatica.

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