Vol. 2° -  I.

chimica

1. L’atomo

Nel corso delle reazioni chimiche gli atomi si conservano immutati e rappresentano pertanto l’unità base di tutta la materia[1]. Il concetto di atomo quale ente indistruttibile è tuttavia superato.

Infatti alla fine del XIX secolo venne scoperta la radioattività, grazie alla quale alcune specie di atomi vanno incontro spontaneamente a processi di disintegrazione con emissione di particelle più piccole. Le particelle elementari costituenti l’atomo, e che interessano in particolar modo il chimico, sono tre: elettrone, protone e neutrone.

Fig. I. 1. - Modello atomico secondo Bohr (1913)
Gli elettroni sono disposti su orbite circolari attorno al nucleo.

L’elettrone è una particella molto piccola che, secondo le convenzioni correnti, è dotata di carica con segno negativo pari a 1,602 x 10-19 coulomb[2] in valore assoluto e di una massa di circa 9,109 x 10-28 g.

Il protone, con carica in valore assoluto uguale a quella dell’elettrone ma di segno contrario, ha invece una massa circa 1840 volte maggiore, pari a 1,67 x 10-24 g.

Il neutrone, come dice il nome, è una particella priva di carica, con massa quasi uguale a quella del protone.

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[1] Atomo: l’etimologia di questo termine spiega il concetto di unità base di tutta la materia. Infatti la lettera a privativa e il verbo greco temno = tagliare o dividere, esprimono l’indivisibilità.

[2] Coulomb: unità pratica di quantità di elettricità. È definita dalla quantità di elettricità il cui passaggio attraverso un voltametro al nitrato d’argento separa mg 1,118 d’argento. Simbolo: coul o C.