Vol. 2° -  I.5.

Chimica nucleare

Prendiamo in considerazione le reazioni nucleari, cioè quelle trasformazioni della materia che avvengono nel nucleo degli atomi e che, in condizioni sperimentali abituali, non sono influenzate dalla pressione e dalla temperatura. La chimica nucleare perciò presenta un aspetto affatto nuovo rispetto ai fenomeni chimici abituali.

L’energia che entra in gioco nelle trasformazioni nucleari è in media assai elevata e assume valori molto più grandi rispetto a quelli associati alle transizioni energetiche abituali. Di conseguenza, lo stato di aggregazione e di combinazione della materia non viene più ad esercitare un’influenza rilevante. L’energia nucleare e l’energia solare, anch’essa peraltro d’origine nucleare, sono le fonti energetiche alle quali l’uomo dovrà sempre più frequentemente rivolgersi.

Già dagli ultimi anni del XIX secolo, grazie a Becquerel, Schmidt e soprattutto Marie e Pierre Curie, è noto che in natura si liberano piccole quantità di energia di origine nucleare costituenti la cosiddetta radioattività naturale, che ha trovato largo impiego in campo medico e biologico oltre che in quello industriale e geologico.

La radioattività naturale ha perso in questi ultimi anni molta della sua importanza in seguito alla fabbricazione di radioisotopi artificiali a prezzi ragionevoli e con caratteristiche migliori dei pochi naturali esistenti.

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