Una classe particolare di
ormoni, quelli steroidei, non interagisce con recettori proteici posti sulla
membrana plasmatica. Una volta raggiunti gli endoteli, continui o fenestrati,
essi trapassano facilmente i sistemi di membrana grazie alla loro solubilità.
Pertanto, queste molecole possono entrare nelle varie cellule, diffondere nel
citoplasma e fuoriuscire, rientrando nel sangue più o meno velocemente.
Tuttavia, alcune cellule posseggono in misura esclusiva
una sorta di struttura concentrante gli ormoni steroidei a livello del
reticolo endoplasmatico, impedendo così la dispersione intracellulare dell’ormone
e la sua inevitabile diffusione all’esterno della cellula. Questi recettori
risultano stereospecifici per le varie classi di ormoni steroidei. Ogni
cellula bersaglio ne può possedere circa 20.000-40.000.
Valutata la loro stereo-specificità, ne scaturisce che
tutte le cellule sono permeabili ai vari ormoni steroidei, ma soltanto
particolari cellule bersaglio, dotate del recettore opportuno, riescono a
trattenere l’ormone steroideo specifico. Il grosso vantaggio di questo
meccanismo consiste nel fatto che l’interazione tra ormone e recettore viene
così a realizzarsi nel citoplasma, un microambiente assai più semplificato
di quello che normalmente esiste all’esterno della cellula, dove il numero
dei segnali è altissimo, e dove si realizza costantemente la necessità di
controllare l’accesso alla cellula di un elevato numero di molecole.
Fig.
XI. 1 - Meccanismo d’azione
degli ormoni steroidei sulla cellula bersaglio. L’ormone,
dopo essersi legato ai recettori citoplasmatici, si attiva, entra nel nucleo
dove induce la trascrizione di mRNA che passa nel citoplasma dove viene
organizzato in poliribosomi che assicurano così la sintesi proteica.
Una volta costituitosi il legame ormone
steroideo-recettore, questo complesso migra velocemente nello spessore del
bilayer dei sistemi di membrana cellulari interni, raggiunge il nucleo e vi
penetra. Al momento attuale non sappiamo attraverso quale via questo complesso
possa entrare e concentrarsi nel nucleo, tuttavia sappiamo che ciò si
realizza, e in tempi brevissimi.
Quest’azione
regolatrice diretta sull’espressione genica costituisce il punto
chiave dell’azione finale degli ormoni steroidei su cellule bersaglio.
Questo meccanismo a doppio stadio,
dato dall’interazione ormone-recettore citoplasmatico e dal successivo
trasporto endonucleare del complesso ormone-recettore, è ben documentato per
gli estrogeni, ma può essere ritenuto valido anche per altre classi di
steroidi.