In zootecnia, diversamente da quanto si verifica in agricoltura, si è fatto raramente ricorso alla resistenza genetica alle malattie per ottenere deliberatamente ceppi di qualità superiore. Dati statunitensi del 1957 relativi all’avicoltura parlavano di una mortalità variabile, secondo le regioni, da un minimo del 14% a un massimo del 40%.
Non risponde al vero che il
pollo, tra gli animali
domestici, sia il più recettivo verso le varie forme infettive, e le ricerche
hanno dimostrato che la selezione degli animali più resistenti può ridurre
sensibilmente la mortalità. Pertanto nei gallinacei esistono resistenze
genetiche alle malattie, non solo infettive, ma anche da carenze alimentari.
Nonostante ciò, gli sforzi per risolvere il problema attraverso la genetica
sono stati alquanto scarsi.
Le ragioni per cui la resistenza genetica alle malattie è
stata così poco sfruttata dipendono dall’incapacità o dalla riluttanza a
sfruttare questa potenzialità. I mezzi ortodossi sembrano essere solo i
disinfettanti, i vaccini, gli antibiotici, ma non i geni.
Le possibilità di percorrere la strada aperta dalla
genetica non sono poi così remote come si potrebbe credere in base alla
disgraziata carenza di ricerche in questo campo. Non si presume certo di
sostituire, con la resistenza genetica, altri metodi di controllo quando
risultino adeguati. Ma, alcuni patogeni e parassiti ubiquitari non possono
venir eliminati coi mezzi a disposizione e altri possono essere tenuti sotto
controllo solo temporaneamente. In questi casi l’unica soluzione logica è
quella di cercare di accrescere la popolazione in grado di sconfiggere gli
aggressori, perlomeno di tollerarne la presenza senza effetti negativi.
Chiunque osservi un gruppo di polli colpiti da pseudopeste
o da leucosi o da qualsiasi altra malattia infettiva, può accorgersi che,
mentre l’affezione risulta fatale per alcuni soggetti, altri non ne
risentono affatto e continuano a crescere anche se sicuramente esposti al
contagio.
Nel pollo il Complesso Maggiore di Istocompatibilità (MHC)
gioca un ruolo importante nella resistenza alle malattie, per cui vale la pena
di dedicare un po’ della nostra attenzione ai concetti fondamentali di
questo capitolo relativamente giovane.