Questo ciclo esiste praticamente in tutti gli Uccelli che vivono allo stato selvatico nei climi temperati. Nell’intervallo compreso tra i cicli d’attività, la sfera genitale di ambo i sessi ritorna al riposo completo. La ciclicità è molto meno accentuata nelle specie domestiche, dove gallo e gallina presentano un’attività sessuale pressoché costante.
Nelle razze selezionate a fini riproduttivi i galli producono
spermatozoi per tutto l’anno e in estate i loro testicoli si riducono solo
un po’ di volume con leggera flessione del canto e della cresta. Al
contrario, col passare dal periodo di riposo a quello d’attività, il volume
del testicolo aumenta: passa da 1 a 100 nell’anatra domestica, da 1 a 300
nel passero e nella cornacchia, nel pollo invece le variazioni sono solo di 1/3-1/4
superiori
al volume di partenza.
In estate anche le galline cessano di deporre e l’ovaio
regredisce parzialmente. Il piccione selvatico ha 2-3 nidiate l’anno, mentre
quello domestico arriva ad averne 7-8. Queste attività sessuali, che sono
molto meno cicliche di quanto accade nei soggetti selvatici, si spiegano con
le migliori condizioni di vita realizzate dall’addomesticamento, nonché con
la selezione costante.
La
ripresa dell’attività sessuale coincide generalmente con l’inizio
dell’inverno, col mese di gennaio
nel nostro emisfero boreale. Le gonadi mostrano un incremento progressivo del
loro volume, raggiungendo il massimo sviluppo e la piena attività in aprile-maggio. Ovviamente nell’emisfero
australe l’inizio dell’attività coincide col mese di luglio.
Mentre gli uccelli delle regioni temperate presentano un
ciclo sessuale ben evidente, nelle regioni equatoriali e tropicali queste
differenze sono meno spiccate. Le galline delle zone distribuite intorno a 10
gradi di latitudine, come Addis Abeba e Salvador da Bahia, hanno i periodi di
riposo assai brevi e poco evidenti. Il fenomeno è stato attribuito al fatto
che le differenze stagionali sono meno spiccate rispetto alle zone temperate.
Si è cercato di stabilire quale possa essere la causa fondamentale che determina la ciclicità. Non si tratta della temperatura, che parrebbe ovvia, bensì della luce che è in grado di stimolare l’attività delle gonadi determinando l’elaborazione delle gonadotropine da parte dell’ipofisi.
Questo stimolo si attua sia direttamente, qualora certi raggi dello spettro visibile riescano ad attraversare i tessuti raggiungendo la pituitaria, sia per via indiretta attraverso riflessi oculo-ipofisari. I raggi infrarossi e ultravioletti sono completamente inefficaci; i più attivi sono quelli della banda rossa, seguiti dall’arancio, dal giallo, dal verde e per ultimo dal blu.
Pare che
esistano delle differenze legate al sesso nella risposta allo stimolo
luminoso: nella femmina l’attività gonadotropa ipofisaria viene stimolata
più lentamente che nel maschio.