Vol. 2° -  XXV.3.

ALTRI COLORI DOVUTI A EFFETTI FISICI

I colori possono generarsi attraverso altri due meccanismi
che appartengono ai fenomeni fisici.

3.1. Colori per rifrazione

La rifrazione si verifica quando la luce bianca attraversa un prisma capace di disperdere i colori, come nell’esperimento di Newton, oppure quando i raggi luminosi attraversano un cristallo; per i colori dell’arcobaleno si tratta di fenomeni di rifrazione e riflessione attraverso goccioline di pioggia equivalenti a minutissimi cristalli. I colori dovuti a rifrazione non si riscontrano nel regno animale.

Arcobaleno autunnale - 28 novembre 2003

A volte un arcobaleno secondario, più scuro e più largo, è visibile all'esterno dell'arco primario. L'arcobaleno secondario è provocato da una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia. Come risultato della seconda riflessione i colori dell'arcobaleno secondario sono invertiti rispetto a quelli del primario, con il blu all'esterno e il rosso all'interno. L'area di cielo posta tra l'arcobaleno primario e quello secondario è detta banda di Alessandro - Alessandro di Afrodisia - che la descrisse per primo.

3.2. Colori per riflessione selettiva

La superficie di molti metalli riflette la luce in modo selettivo: un colore viene riflesso, mentre un colore pressapoco complementare viene trasmesso quando il metallo è estremamente assottigliato; così una fogliolina d’oro è gialla per riflessione, mentre è blu in trasparenza.

Potrebbe essere quanto accade osservando i globuli rossi al microscopio. I globuli rossi, o eritrociti (dal greco erythrós, che significa rosso), nell’uomo sono cellule anucleate aventi la forma di disco biconcavo e che, per il fatto di essere ormai prive di nucleo, più che vivere sopravvivono nel sangue circolante, in quanto la loro vita dura 3 mesi circa. Hanno un diametro medio di 7,2 mm e contengono un composto essenziale per la vita, l’emoglobina, una cromoproteina contenente ferro e presente nei globuli rossi di tutti i vertebrati.

Più che di globuli rossi si tratta di globuli pallidi, che riescono tuttavia a tingere di rosso il sangue. Al microscopio con l’abituale illuminazione per trasparenza in campo chiaro si presentano di colore giallo paglierino con una lievissima nuance verdognola. Riuniti in forte quantità (4-5 milioni/mm3) colorano di rosso una goccia di sangue. Il sangue appare rosso perché l’emoglobina assorbe con varia intensità le radiazioni dal giallo al violetto, riflettendo solo la luce rossa (l > 0,6 µm). Osservando per trasparenza uno striscio sottile, i globuli rossi trasmetteranno al nostro occhio le l assorbite, cioè quelle che vanno dal giallo al violetto. Osservati invece a luce incidente, come accade quando sono congregati in una goccia di sangue, gli eritrociti rifletteranno le l corrispondenti al rosso.

Questo fa prevedere che solo le radiazioni giallo-verdi e blu-violette possano esercitare un effetto biologico sulle emazie, ottenendosi il massimo effetto con luci monocromatiche corrispondenti ai massimi d’assorbimento (0,541 e 0,577 µm per l’emoglobina ossigenata - 0,552 µm per l’emoglobina ridotta).

Il fenomeno della riflessione selettiva può essere osservato anche per tinte fortemente assorbenti le cui polveri hanno un colore di massa, ma danno luogo a un colore differente quando una superficie è resa luccicante praticando graffi sulla polvere di copertura. Per esempio, il blu di anilina ha un colore porpora di massa e bronzo di superficie; il verde malachite ha un colore verde di massa mentre quello di superficie risulta un rame rosato.

In natura esistono esempi di colori dovuti a riflessione selettiva, ma non interessano le parti visibili dei nostri volatili; hanno la caratteristica di scomparire a luce trasmessa.

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