Lessico
Callippide
Callippide, in greco Καλλιππίδης, significa più o meno bel cavaliere, tant'è che la moglie di Strepsiade nelle Nuvole di Aristofane voleva chiamare il figlio con nomi diversi in cui comparisse il cavallo, finché si decisero per Fidippide o Tirchippide:
Strepsiade:
Perché
hai presi quelli grossi, di stoppini!
(Ripigliando)
Quando poi nacque, a me e a quella brava
donna questo figliuolo, incominciammo,
per via del nome a leticare. Lei
ci appiccicava tanto d'ippo, al nome:
e Santippo, e Callíppide, e Carippo;
io, poi, tiravo a quello di suo nonno:
Tirchino. La quistione andava in lungo;
alla fine, d'accordo, lo chiamammo
Tirchíppide.
(traduzione di Ettore Romagnoli)
Callippide
attore ateniese
Callippide fu un attore ateniese del sec. V-IV aC considerato, nonostante alcuni eccessi della recitazione, il più grande tragico dell'epoca. Vinse le Lenee del 427 e del 418. Di lui ci parla Plutarco nella vita di Agesilao, re spartano degli Europontidi (? 444 - Cirene 360 a. C.).
Plutarco - Vite parallele – Agesilao: When Agesilaus marched off, the Argives returned and celebrated the games over again, when some who were victors before became victors a second time; others lost the prizes which before they had gained. Agesilaus thus made it clear to everybody that the Argives must in their own eyes have been guilty of great cowardice since they set such a value on presiding at the games, and yet had not dared to fight for it. He himself was of opinion that to keep a mean in such things was best; he assisted at the sports and dances usual in his own country, and was always ready and eager to be present at the exercises either of the young men or of the girls, but things that many men used to be highly taken with he seemed not at all concerned about. Callippides, the tragic actor, who had a great name in all Greece and was made much of once met and saluted him; of which when he found no notice taken, he confidently thrust himself into his train, expecting that Agesilaus would pay him some attention. When all that failed, he boldly accosted him, and asked him whether he did not remember him? Agesilaus turned, and looking him in the face, "Are you not," said he, "Callippides the showman?" Being invited once to hear a man who admirably imitated the nightingale, he declined, saying he had heard the nightingale itself. Menecrates, the physician, having had great success in some desperate diseases, was by way of flattery called Jupiter; he was so vain as to take the name, and having occasion to write a letter to Agesilaus, thus addressed it: "Jupiter Menecrates to King Agesilaus, greeting." The king returned answer: "Agesilaus to Menecrates, health and a sound mind."
(Translated by John Dryden)
Callippide
di Menandro
La ricerca nel web ha permesso di localizzare solo un altro Callippide greco, che tuttavia potrebbe non aver nulla a che fare con l’allusione di Svetonio relativa a Tiberio.
Questo Callippide è un personaggio della commedia Il bilioso o Il misantropo del commediografo greco Menandro, massimo rappresentante della commedia nuova.
La trama di questa commedia di Menandro non mette in rilievo alcuna caratteristica strana di Callippide, che era solo ricco:
“Cnemone è uomo dal pessimo carattere, vive sfuggendo il prossimo, occupato a coltivare il suo campo, con la sola compagnia della figlia. La moglie è andata in casa del figlio Gorgia, da lei avuto in prime nozze. Il dio Pan, per aiutare la ragazza che conduce una vita opprimente, fa innamorare di lei Sostrato, figlio del ricco Callippide. Con l'aiuto dell'amico Cherea e dello schiavo Gheta, Sostrato fa di tutto per avvicinare la ragazza: si adatta anche a coltivare la terra per ingraziarsi Cnemone. Riesce nell'intento quando aiuta Gorgia, di cui è diventato amico, a salvare Cnemone caduto in un pozzo.”
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