Lessico


Cloruro di ammonio
Sale ammoniaco

Il nome deriva da Ammone, divinità dell'antico Egitto venerato a Tebe da tempo immemorabile, dio nascosto che si manifestava soprattutto nel vento, presso il cui tempio si raccoglieva un tempo il sale ammoniaco.

Il cloruro d'ammonio, detto anche sale ammoniaco, è appunto un sale di formula NH4Cl. É contenuto in piccola quantità nei prodotti solidi depositati dalla condensazione dei gas vulcanici; si forma inoltre, per esempio, nella combustione di escrementi organici e in tal modo veniva ottenuto già in epoca antichissima.

Pierandrea Mattioli (1500-1577 riferisce che ai suoi tempi arrivava a Venezia dalla Germania e che pare venisse ottenuto dalle urine di cammello, ma egli dissente, non essendoci cammelli in Germania. Lo chiamavano anche sale darmeniaco, e in Armenia – dice Mattioli – di cammelli ce n'erano a bizzeffe. Mattioli non si arrende: dato che veniva estratto dalle sabbie della Cirenaica dove si trovava sotto forma di lamine, e che in greco la sabbia è detta ámmos, eccone spiegata l'etimologia. È assai probabile che questa deduzione provenga da Plinio. Chi ha pazienza e tempo può leggere il suo commento del 1554 stilato a proposito del sale di Dioscoride.

Attualmente lo si ottiene facendo reagire l'ammoniaca e l'acido cloridrico gassoso e concentrando poi la soluzione. Si ottiene così il sale solido sotto forma di cristalli del sistema monometrico che presentano a 10 ºC una solubilità del 33,3% in acqua. Per riscaldamento a temperatura superiore ai 30 ºC sublima decomponendosi in buona parte in ammoniaca e acido cloridrico. Il cloruro di ammonio trova applicazione nella saldatura dei metalli per rimuovere la pellicola di ossidi e nella tintura e stampa dei tessuti.

Plinio Naturalis historia XXXI,78-80: Gerris Arabiae oppido muros domosque massis salis faciunt aqua feruminantes. invenit et iuxta Pelusium Ptolemaeus rex, cum castra faceret. quo exemplo postea inter Aegyptum et Arabiam etiam squalentibus locis coeptus est inveniri detractis harenis, qualiter et per Africae sitientia usque ad Hammonis oraculum, is quidem crescens cum luna noctibus. 79 nam et Cyrenaici tractus nobilitantur Hammoniaco et ipso, quia sub harenis inveniatur, appellato. similis est colore alumini, quod schiston vocant, longis glaebis neque perlucidis, ingratus sapore, sed medicinae utilis. probatur quam maxime perspicuus, rectis scissuris. insigne de eo proditur, quod levissimus intra specus suos in lucem universam prolatus vix credibili pondere ingravescat. causa evidens, cuniculorum spiritu madido sic adiuvante molientes, ut adiuvant aquae. adulteratur Siculo, quem Cocanicum appellavimus, nec non et Cyprio mire simili. 80 in Hispania quoque citeriore Egelestae caeditur glaebis paene translucentibus, cui iam pridem palma a plerisque medicis inter omnia salis genera perhibetur. omnis locus, in quo reperitur sal, sterilis est nihilque gignit. et in totum sponte nascens intra haec est.