Lessico


Colubro di Esculapio
Elaphe longissima

Il sostantivo greco maschile pareías identificava un serpente di colore rosso scuro sacro a Esculapio (Cratino 241, Aristofane Plutus 690, Demostene Circa la corona 260) ed era un termine derivato da pareiá = guancia, gota. Secondo i lessicografi antichi veniva detto pareías in quanto caratterizzato da guance cascanti, ma che in realtà non ha. Ai latini questo serpente era noto come parias, di genere maschile tanto come il greco pareías.

A noi è noto come Colubro di Esculapio, Elaphe longissima. Élaphos in greco significa sia cervo che daino. Elaphê significa pelle di cervo o di daino. Diamo una strigliata ai neuroni e vediamo di capire perché il pareías venne chiamato Elaphe.

Il cervo europeo o cervo rosso (Cervus elaphus) ha un manto bruno fulvo, tendente al rossiccio in estate e grigiastro in inverno. Anche il daino (Cervus dama o Dama dama) ha un manto che in estate ha tonalità fulvo-rossicce, mentre in inverno il manto è grigiastro. Visto che è impossibile reperire l'esatta etimologia di Elaphe (si accenna solamente che deriva dal greco élaphos, il cervo o il daino, senza alludere che elaphê significa pelle di cervo o di daino), bisogna venire al dunque e decidere se si tratta di serpenti con cornetti che richiamano lontanamente quelli del cervo, oppure di rettili un cui rappresentante ha la pelle del colore del mantello del cervo.

Si propende per questa seconda soluzione etimologica, visto che l'Elaphe longissima, il pareías degli antichi Greci, identificava un serpente di colore rosso scuro sacro a Esculapio. Ed effettivamente questa colorazione cervoide - o elafoide che dir si voglia - è riscontrabile in Elaphe longissima.

Il colubro di Esculapio - Elaphe longissima - da tempi antichissimi è assurto a simbolo della medicina e della farmacologia. È presente tanto in Europa che in Asia occidentale. Lungo oltre 150 cm, ha una colorazione giallo-marrone sul dorso e ventre giallo chiaro; notevolmente diverso è l'aspetto dei giovani, per la presenza di numerose macchie nere sul dorso e di macchie gialle in corrispondenza del collo.

Si rinviene in ambienti assai diversi e si mostra particolarmente attivo in pieno sole. Agilissimo nell'arrampicarsi sugli alberi, va a caccia di uova e di nidiacei; è anche un formidabile predatore di roditori e di piccoli vertebrati in genere.

Al momento della cattura reagisce quasi sempre inferendo morsi, peraltro poco profondi e privi di conseguenze per l’uomo. In cattività, se l’allevatore conserva un comportamento calmo, perde comunque in breve tempo la propria aggressività.

La colorazione del Colubro di Esculapio non è solo rosso scuro come la conoscevano gli antichi. Essa è assai variabile, direi camaleontica, e ne offriamo una carrellata a cominciare da quella del serpens Aesculpii di Aldrovandi.

Colubro di Esculapio
acquarello di Ulisse Aldrovandi - Bologna

Colubro di Esculapio

Il Colubro d'Esculapio (Elaphe longissima o Zamenis longissimus) è un serpente della famiglia dei Colubridi.

Sinonimi
Elaphe longissima Laurenti 1768
Coluber aesculapii Lacepede 1789
Coluber longissimus Laurenti 1768
Elaphis aesculapii Duméril Bibron & Duméril 1854
Natrix longissima Laurenti 1768
Zamenis longissimus Utiger et al. 2002

Per le regioni meridionali e per la Sicilia le popolazioni della specie sono state recentemente ascritte a una specie distinta, Elaphe lineata (Camerano, 1891) chiamata in italiano Saettone occhirossi.

Come per il Cervone (Elaphe quatuorlineata) chiamato Pasturavacche, la credenza popolare vuole che il Colubro di Esculapio sia attirato dal latte delle vacche e delle capre al pascolo, e che per procurarselo si attacchi alle mammelle degli animali.

Questo serpente è verde oliva o marrone, qualche volta grigio scuro, con una chiazza più chiara su entrambi i lati del collo. Le squame sono lisce o lievemente increspate e gli conferiscono un aspetto lucente. Il Colubro di Esculapio, che nuota e si arrampica agilmente, è un animale schivo. Abita la boscaglia, i margini dei boschi e i campi. Ha un periodo di riposo invernale durante i mesi più freddi.

Il Cervone è meno slanciato, presenta carenatura sulle squame dorsali e ha due squame preoculari mentre il Saettone occhirossi ne ha una. I giovani di Zamenis longissimus possono assomigliare alla Biscia dal collare Natrix natrix anch'essa della famiglia Colubridi.

Aesculapian Snake

Aesculapian Snake (Elaphe longissima or Zamenis longissimus) is a snake native to Europe. It is a large slender non-venomous snake, which is an excellent tree-climber. When young, it feeds on lizards, as an adult its diet consists of rodents, moles, and shrews, young birds and eggs which it kills by constriction, or suffocation by eating its victim head first. Female lay clutches of 5-8 eggs in June/July. A self-sustaining colony of Aesculapian Snakes (sometimes referred to as the rat snake) established itself in North Wales during the 1970s. Although this snake is an alien species to the United Kingdom, it is considered harmless and poses no threat. There is a small colony within the Welsh Mountain Zoo and are also found in the nearby gardens.

This species is also associated with Greek Mythology and Medical History. It is said that the staff of Aesculapius has Elaphe longissima coiled around it. This is not to be confused with the staff of Hermes (the winged staff with two snakes). This species is also found in some places of Austria and Germany where Roman temples of healing were established. There have been a couple color morphs discovered with this species: Amelanism (albino), and Melanism.

It is common in the Loire Valley region of France, as well as in the Bieszczady Mountains and Beskidy Mountains in Poland. However, facing extinction.

Elaphe quatuorlineata
Cervone

Il cervone (Elaphe quatuorlineata Lacépède, 1789) è un serpente della famiglia dei Colubridi. È il più lungo serpente italiano ed uno tra i più lunghi d'Europa. La sua lunghezza può variare dagli 80 ai 240 cm, anche se raramente supera i 160. È di colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro scure barre longitudinali (da cui il nome scientifico). Secondo alcuni il nome cervone deriva dal fatto che i pastori che lo vedevano durante la muta scambiavano la pelle secca della testa per delle corna. Per altri il nome è dovuto alle piccole escrescenze presenti sul capo. Per altri ancora le corna sono virtuali e indicano la nobiltà di questo serpente, tra i più grandi d'Europa.

È diffuso dall'Europa sudorientale all'Asia Minore. In Italia è frequente nelle zone centro-meridionali. Predilige la macchia mediterranea, il limitare di boschi, i boschi radi e soleggiati o in genere i luoghi con vegetazione sparsa, le sassaie, i muretti a secco e gli edifici abbandonati. Ama gli ambienti caldi (24-34°C) e umidi. Si può incontrare a un'altitudine fino ai 1000 m sul livello del mare.

È una specie in progressivo declino per la scomparsa degli habitat in cui vive. È protetto dalla Convenzione di Berna (App.II). Il libro rosso del WWF lo considera a Basso rischio. È citato nella Direttiva Habitat (Direttiva n. 92/43/CEE) nell'appendice 2 (specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione) e nell'appendice 4 (Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa).

È un serpente diurno. Trascorre il periodo invernale in gallerie di roditori abbandonate, da solo o in gruppi di 4-7 esemplari, spesso in compagnia di saettoni. Si nutre di piccoli mammiferi (arvicole, topi, toporagni, conigli, donnole, scoiattoli, e altri fino alle dimensioni di un ratto) che soffoca tra le spire, nidiacei di uccelli (fino alle dimensioni di un piccione), uova (che inghiotte intere e poi rompe con i muscoli del tronco) e qualche lucertola (cibo preferito soprattutto dai giovani).  È un serpente diurno, terricolo, sebbene a volte possa trovarsi su arbusti, è poco veloce e buon nuotatore. Quando si arrampica è molto agile: facendo forza sulla coda prensile può raggiungere, in alto o in lungo, un ramo distante 1 m o più.

Gli accoppiamenti (che durano dalle 3 alle 5 ore) hanno luogo in genere in aprile e giugno. Dopo circa 40-50 giorni la femmina depone alla base di arbusti, o in buche nel terreno, o nei muretti a secco o in fenditure della roccia, 3-18 uova con guscio biancastro e molle che si indurisce leggermente a contatto con l'aria. Talvolta la femmina protegge le uova tra le spire del suo corpo per 3-5 giorni, altre volte le ricopre con la sua exuvia. Dopo circa 45-60 giorni dalle uova escono i piccoli, lunghi dai 30 ai 40 cm che mutano nell'arco dei primi 7 giorni.

Nei primi 2-3 anni l'accrescimento corporeo è molto veloce e i cervoni mutano in media una volta al mese (in estate anche due volte al mese); dal 4° anno la velocità di crescita diminuisce bruscamente e gli adulti mutano in media 2-3 volte l'anno. In cattività può vivere oltre 20 anni.

Da tenere presente che l'Elaphe longissima ha una sola squama preoculare, è molto più slanciata, manca della carenatura sulle squame dorsali.

Il Cervone è anche chiamato Pasturavacche, in quanto la credenza popolare voleva che fosse attirato dal latte delle vacche e delle capre al pascolo, e che per procurarselo si attaccasse alle mammelle degli animali, o addirittura lo leccasse dalle labbra sporche dei lattanti.

A Cocullo (AQ) il cervone è il protagonista della manifestazione pagana legata al culto della dea Angizia, o nella versione cristianizzata a San Domenico, dove la statua del santo viene portata in processione ricoperta di serpenti. Nel basso Salento è noto col nome dialettale di sacara.

Nomi regionali - Calabria: Pastura vacca, garruna vacca - Puglia: Sacara, pastura-vacca - Sicilia: Impastura-vacchi,scannavacchi - Veneto: Ciucialàte. Nel Cilento è nota come Scurznara

Elaphe lineata
Saettone occhirossi

Il Saettone occhirossi o Saettone italiano (Elaphe lineata o Elaphe longissima romana o Zamenis lineatus ) è un serpente della famiglia dei Colubridi, endemico dell'Italia meridionale e della Sicilia. Per le regioni meridionali d'Italia e per la Sicilia, le popolazioni della specie Elaphe longissima sono state recentemente ascritte a una specie distinta, Elaphe lineata (Camerano, 1891), comunemente detta Saettone italiano o Saettone occhirossi . Secondo Lenk & Joger (1994), data l'elevata diversità genetica, può essere considerata specie a sé (Elaphe lineata).

Sinonimi
Coluber romanus (Suckow 1798)
Callopeltis longissimus var. lineata (Camerano 1891)
Elaphe lineata (Camerano 1891)
Elaphe lineatus
Elaphe longissima romana (Capocaccia 1964)
Zamenis lineatus (Utiger et al. 2002)

L'Elaphe lineata raggiunge la lunghezza massima circa 2 metri. Il colore di fondo è nocciola-giallastro brillante. Le squame sono lisce e lucenti con piccole macchie bianche ai margini, il ventre è grigio-giallastro, le piastre ventrali e caudali hanno una carenatura laterale. Se presenti le strie longitudinali bruno scure sono molto sottili equidistanti tra loro e tutte della stessa larghezza. Il colore dell'iride è spesso rosso, ha una stria sotto oculare e bande marroni postoculari molto evidenti ed arcuate verso il basso che raggiungono la commessura labiale. Si nutre di sauri uova nidiacei e micromammiferi e latte.

Distribuzione: Sud Italia e Sicilia. L’area di confine va dalla provincia di Caserta, a ovest, a quella di Foggia, a est.

Confronto con l'Elaphe longissima - L'Elaphe lineata presenta colorazione più chiara e si distingue anche per l'iride rossa, qualora presenti, le strie longitudinali bruno scure sono molto sottili equidistanti tra loro e tutte della stessa larghezza. Nell'Elaphe longissima, se presenti, le strie sono più grosse non equidistanti e le due centrali sono più larghe rispetto alle esterne. Nell'Elaphe longissima le due bande marrone postoculari molto evidenti e arcuate verso il basso si fermano sempre prima che raggiungano la commessura labiale.

Confronto con l'Elaphe quatuorlineata - Il cervone è meno slanciato, presenta carenatura sulle squame dorsali che gli conferiscono un aspetto rugoso, Elaphe lineata ha squame lisce. Il cervone ha due squame preoculari, è sprovvisto della stria sotto oculare presente nell'Elaphe lineata. La stria post oculare nel cervone è nera e rettilinea, nell'Elaphe lineata è marrone e arcuata verso il basso. L'occhio del cervone è di colore nero ed è privo delle piccole macchie a reticolo.

Come per il cervone chiamato Pasturavacche, la credenza popolare vuole che il saettone sia attirato dal latte delle vacche e delle capre al pascolo, e che per procurarselo si attacchi alle mammelle degli animali.