Lessico


Limousine
il gallo da pesca

Gallo di razza Limousine nella varietà blu

La varietà blu del gallo francese di razza Limousine è anche detto Gallo da pesca. È ovvio che non è il gallo a essere un provetto pescatore, in quanto si accontenta di fornire le piume per le mosche artificiali.

La pesca alla mosca è antica. La sua specifica menzione e la sua descrizione risalgono al III secolo e le dobbiamo Claudio Eliano. Nel suo trattato sugli animali descrisse i pescatori macedoni che legavano della lana rossa intorno a un uncino cui venivano fissate anche due penne color cera d’api prese dalla mantellina del gallo.

Non sono galli da pesca solo il Limousin e l’Andaluso, in quanto anche il Bresse-Gaulois bleu e il Plymouth Rock barrato forniscono piume atte allo scopo. Non parliamo del Gallo Rosso della giungla, che secondo Frank Elder (The book of the hackle, 1979) terrebbe testa a tutti gli altri.

Coppia di Plymouth Rock barrata

Nella pesca a mosca vige un principio fondamentale: i pesci si nutrono di insetti che cadono sulla superficie dell’acqua oppure di insetti che nascono nel fiume e che dal letto del fiume salgono poi verso la superficie. Dato che i cicli vitali degli insetti variano con le stagioni, è d’obbligo conoscere l’entomologia se si debbono fabbricare mosche in grado di imitare le abituali prede dei pesci. Questo concetto vien meno qualora si ricorra alle mosche fantasia, che non vogliono somigliare a nessun insetto particolare e che talora risultano più pescanti delle altre.

Gli insetti che interessano il pescatore sono i ditteri - tra cui troviamo mosche e zanzare e che, salvo eccezioni, conducono per lo più vita terrestre -, gli efemerotteri, i plecotteri e i tricotteri. Questi ultimi tre conducono vita acquatica. Gli efemerotteri - cioè le effimere, che letteralmente vivrebbero un solo giorno - hanno un ciclo vitale che dura poche ore e che consiste nello sviluppo della ninfa che sale in superficie, nel suo volo sul fiume, nell’accoppiamento, nella deposizione delle uova e, per ultimo, nella morte dell’insetto. Si può facilmente dedurre che quando la larva, in fase di trasformazione, sta sott’acqua, bisogna usare un’esca sommersa, in quanto si vuole imitare un insetto che sta guadagnando la superficie. Quando dobbiamo imitare l’insetto pronto al volo o che sta morendo, allora bisogna ricorrere a una mosca secca, che deve stare a pelo d’acqua.

Anche i tricotteri - tra cui troviamo le friganee, cioè i portasassi e portalegna, cosiddetti per il caratteristico guscio di sassi e legnetti di cui si ricoprono allo stato larvale - hanno un ciclo vitale che si svolge secondo lo schema dell’effimera. Alla famiglia dei plecotteri appartiene la perla, famosa tra i pescatori, nota anche come mosca della pietra.

Al momento di lanciare l’esca in acqua, il pescatore non ha altro da fare che osservare gli insetti più frequenti in quel momento. Se l’esca è sbagliata, basta sostituirla. Nella costruzione di un’esca a mosca non vengono impiegate solo piume di pollo, in quanto possono essere usate anche piume d’anatra, di pavone, di fagiano, di gallo cedrone. Per esempio, la raggiera in testa può essere costituita da barbe di pollo, mentre per le ali vengono utilizzate penne d’anatra, e così via, a seconda dello scopo e dell’esperienza individuale. Un giorno un carissimo amico era alla ricerca di piume di cul de canard, ma non potevo essergli di alcun aiuto per cui mi limitai a metterlo in contatto telefonico con un altro amico che alleva il Germano reale, sottolineando altresì che il cul dell’anatra lo lasciavo tutto a lui, in quanto almeno uno spruzzo non gliel’avrebbe senz’altro risparmiato.

Mosche secche

Queste esche vengono usate singolarmente. Esse debbono galleggiare sull’acqua, per cui devono essere asciutte e senza possibilità di inumidirsi, altrimenti calerebbero subito a fondo. Perché tutto ciò si verifichi, vanno dotate da due a quattro ali finte e di numerose raggiere di barbe di piume d’uccelli attorcigliate intorno alla testa e al corpo. Queste mosche vengono montate su ami a occhiello di varia grandezza a seconda del pesce che si vuole insidiare.

Mosche sommerse

Quando si pesca sommerso si usano normalmente due o tre mosche. Le mosche sommerse sono costituite da poche barbe, hanno ali piccole e ancora chiuse, e vengono montate su ami sia a occhiello che senza. Esse si usano nei ribollimenti e nelle correnti rapide. Devono calare subito sott’acqua per lavorare a 20-30 cm sotto il pelo, come se fossero insetti non ancora maturi e trascinati dalla corrente. Per fabbricare mosche sommerse riveste particolare valore l’apice di una lanceolata di gallo: si tratta del Sonnerat del quale non vale la pena ripetere le caratteristiche cromatiche e strutturali. Per la mosca secca il gallo di Sonnerat non si presta, in quanto le sue barbe non sono sufficientemente rigide.

Struttura di una lanceolata della mantellina

Le piume del pollo non sono tutte quante utilizzabili per confezionare mosche artificiali. Sembra che la natura e gli appassionati di pesca si siano messi d’accordo nell’affidare al gallo l’importante compito di produrre l’elemento base di una mosca secca: le lanceolate della mantellina, che gli Inglesi chiamano hackle. Ingrediente e prodotto finale sono diventati un tutt’uno, in quanto hackle ha poi assunto il significato di mosca artificiale.

Il calamo di queste lanceolate, lungo circa 1 mm, rigido e spesso, si prolunga in un rachide che, per risultare di prima qualità, deve essere robusto e al tempo stesso elastico. Infatti, al momento di fissare la piuma attorno all’amo, è proprio il rachide che deve mettere in atto le sue doti di robustezza e flessibilità.

Appena al di sopra del calamo trovano impianto delle barbe soffici e sottili, che nel loro insieme costituiscono l’iporachide, e che non hanno alcuna importanza pratica, in quanto vengono rimosse, lasciando così a nudo la base della piuma quando questa viene preparata per essere vincolata all’amo.

Le barbe sono disposte simmetricamente rispetto rachide, e non in modo alternato come lo sono invece i pioli fissati a un palo. Oltre a una disposizione simmetrica, presentano lunghezza uguale, a differenza di quanto accade in altre piume, come le remiganti, nelle quali il vessillo è fisiologicamente asimmetrico.

Nelle femmine le lanceolate hanno una caratteristica che le rende inadatte a una mosca secca, essendo le barbe ricoperte di barbule per tutta quanta la loro estensione, mentre nel gallo le barbule occupano solo una parte della barba, e precisamente il tratto più vicino al rachide, per cui le barbe rimangono disunite, in quanto mancano gli amuli a vincolarle tra loro. Questa situazione anatomica spiega perché una lanceolata della femmina non è adatta alla mosca secca: tratterrebbe acqua e l’esca affonderebbe.

La porzione di barba dotata di barbule varia da un gallo all’altro, per cui è facile intuire che la qualità di una piuma dipende dalla dotazione in barbule, che dev’essere proporzionata: se le barbule sono eccessive si verifica la situazione negativa che caratterizza le lanceolate della gallina. In definitiva, quanto più una lanceolata è dotata di barbe robuste, lisce e povere di barbule, tanto più si avvicina alla piuma ideale per allestire una mosca secca.

Il piumaggio giovanile non ha caratteristiche tali da renderlo adatto agli scopi della pesca sportiva. Infatti queste lanceolate non hanno una robustezza sufficiente a sopportare le manipolazioni, a differenza di quanto accade nel piumaggio adulto. Bisogna aspettare che il gallo abbia raggiunto la maturità, che a seconda delle razze richiede 6-9 mesi. Ma colui che alleva galli da pesca deve ulteriormente mordere il freno in quanto sono proprio le lanceolate della mantellina le ultime a completare la crescita. Non bisogna farsi ingannare dall’apparenza: visto da lontano il piumaggio può sembrare maturo, mentre un esame più attento potrebbe mostrare che diverse piume del collo sono ancora parzialmente avvolte dalla guaina. Solo una piuma matura offre le dovute garanzie di robustezza ed elasticità. Il colore, una volta che la piuma sia stata rimossa, può alterarsi, ma non la sua trama, che rimane pertanto una caratteristica costante, e sappiamo che le piume hanno una lunga durata nel tempo in quanto si tratta di materiale cheratinizzato dove le attività vitali sono cessate definitivamente.

Le lanceolate della gallina servono egregiamente per fabbricare le mosche sommerse e abbiamo appena visto che questo è reso possibile dal fatto che le barbule fanno sì che la piuma imbarchi acqua. La caratteristica più importante per allestire una buona mosca sommersa è il colore della piuma. Orbene, a livello delle interscapolari, molte galline hanno un’orlatura composta da colori differenti e in una ben determinata posizione, tali da renderle particolarmente idonee alle finalità che il pescatore si prefigge.

Le lanceolate della sella

Dal punto di vista anatomico le lanceolate della sella appartengono alle piume del tratto dorsopelvico, che nel gallo hanno la caratteristica di essere allungate e di ricadere ai lati della coda. Sono lanceolate veramente belle, dotate di colori vivaci e ben definiti, e, qualora i colori presenti siano due, essi sono nettamente separati.

Tuttavia, queste piume hanno una robustezza inferiore a quella delle lanceolate del collo, per cui è facile spezzarne il rachide al momento del prelievo o quando vengono private del piumino dell’iporachide. Le barbe sono troppo lunghe e non si prestano per una mosca secca di abituali dimensioni, ma servono per allestire mosche dotate di un grosso corpo in legno e con lunghe code di piuma, utili per pescare a fior d’acqua facendo compiere all’esca piccole corse e piccoli salti, come quando si insidia il persico trota.

Queste lanceolate trovano utile impiego anche nell’allestimento dello streamer, mosca sommersa di taglia rilevante e dai colori molto brillanti. Si pesca a discendere e si recupera poi a piccoli strappi in modo da dare all’artificiale una parvenza di vita. Le piume del tratto dorsopelvico sono utili anche per le mosche usate nella cattura del salmone.

Le lanceolate del dorso

Nel gallo le lanceolate del dorso terminano a punta arrotondata, quasi come una pala non appuntita, tanto che in inglese queste piume vengono dette spade [1]. Hanno barbe molto lunghe e robuste per cui, secondo alcuni, la loro scarsa flessibilità non le lascerebbe agevolmente ghermire dalla bocca della trota, ma altri pescatori ne sono più che soddisfatti.

La vendemmia

 

In Francia, in Corrèze, esistono due fiere concorso per galli da pesca e in Spagna, nel León, ne esiste una identica. I galli sono divisi in due categorie: giovani e adulti. In queste fiere concorso i galli possono raggiungere valutazioni economiche ben superiori a quelle di una normale esposizione avicola.

 

 


[1] Le picche delle carte da gioco, o spade, sono dette spades.